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Tempi moderni: vivere alla fine dei tempi
Brevi riflessioni a partire da un articolo intervista pubblicato su la Repubblica. Ad essere intervistata una filosofa, Myriam Revault d'Allones che ha pubblicato in Francia un libro (La crise sans fin) nel quale si interroga sulla crisi che stiamo vivendo come un sintomo di qualcosa d'altro. Un qualcosa che tocca il nostro modo di vivere completamente immersi nel presente e che ha eliminato il passato (cultura e tradizione) e sta rendendo impossibile ( nella percezione collettiva) il futuro.
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Prevedere il futuro è impossibile ma rende ricchi!
Le previsioni del futuro di cui si parla su SoloTablet sono in genere riferite al mercato dei tablet e dei dispositivi mobili e alle sorti dei vari protagonisti del mercato, soprattutto di quelli in maggiore difficoltà come Microsoft, Nokia, Blackberry, Hp e altri. Le previsioni a cui tutti sono invece molto interessati sono quelle personali (sfera di cristallo) e quelle economiche (econosmisti econostar). Segnalo un interessante e gustoso articolo sul tema di Alessandro Cravera pubblicato sul suo blog sulla complessità.
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La vita è diventata mobile, il futuro liquido! Entrambi sono ibridati dalla tecnologia.
Due libri pubblicati nel 2013 possono servire a comprendere meglio i tempi rivoluzionari di cambiamento che stiamo vivendo. Tempi caratterizzati dalla globalizzazione e dalla elevata mobilità di cose, merci e persone, da scenari futuri sempre meno prevedibili e liquidi nella loro indeterminatezza e dal potere della tecnologia che sta ridisegnando le nostre vite individuali così come quelle di aziende, nazioni e interi continenti.
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Il futuro non è che l'inizio. Per andare dove?
Per i meno giovani andare sulla Luna ha significato realizzare un sogno dell'umanità ma non tutti ci sono poi potuti andare. Anzi dopo dodici allunaggi si è deciso di non riprovarci più. Molte previsioni finiscono in nulla e molti sogni si infrangono, anche quelli trainati da visioni ottimistiche della realtà e del suo futuro.
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Tecnologia e opinioni diffuse
La tecnologia è diventata così pervasiva da permettere a tutti di avere accesso a quantità di dati e di informazioni così grandi da superare la nostra stessa capacità di analizzarle, capirle e utilizzarle. Grazie a Google Search e a Wikipedia tutti sono diventati esperti pur senza esserlo, trasformati in tuttologi grazie alle numerose biblioteche digitali online sempre accessibile e consultabili. Tutti sono anche diventati tecno-opinionisti e tecno-ideologi, dimenticandosi di essere dotati di un campo visivo limitato, quello delimitato dal sistema di pensiero prevalente.
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Praga, Venezia e Everest, il turistificio che avanza!
Abituati a consumare contenuti digitali, a cedere alla bulimia da acquisti online e ad accettare passivamente di essere trattati come merce, non ci rendiamo conto che stiamo consumando anche ciò che di più bello abbiamo intorno a noi. Paesaggi, città d’arte, montagne, mare e natura. Tutto trasformato in merce da consumare e in un unico grande turistificio.
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Il senso del futuro
Il coronavirus, arrivato imprevedibile e inaspettato, non ci ha portato dentro un labirinto ma aperto una nuova possibilità, quella di scegliere la direzione da prendere per un futuro diverso. L'unico forse capace di interrompere il deragliamento al quale stiamo lavorando da tempo. Dopo anni nei quali ci siamo mossi su un binario che credevamo senza alternativa, ora scopriamo di avere una scelta e che il presente continuo, nel quale ci siamo volontariamente imprigionati, non era la soluzione ideale. Il coronavirus ci ha obbligati a fermarci, riflettere e ora ci da la possibilità di fare una scelta. Anche se forse è già tardi. Su questo e molto altro segnaliamo una riflesisone del filosofo Umberto Galimberti. Con il suo pensiero spiazzante, ruvido e chiaro parla a tutti coloro che vogliono intendere e, dopo avere inteso, agire. Il testo è stato pubblicato su GQ Italia.
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Technology vs. Humanity: The coming clash between man and machine
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - In fase di rilascio il nuovo libro del futurista Gerd Leonhard dal titolo "Technology vs. Humanity: The coming clash between man and machine", pubblicato da Fast Future Publishing. Argomento del libro è la capacità dell'uomo di rimanere in controllo della propria realtà mentre si confronta con tecnologie sempre più invasive e capaci di controllare a loro volta le vite degli esseri umani, così come i loro corpi e a tendere anche le loro menti e cervelli.
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Perché il futuro non ha bisogno di noi - Bill Joy
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Con i suoi scritti, il suo lavoro ma soprattutto le sue scelte Bill Joy, fondatore e anima scientifica di SUN Microsystem, è stato uno dei primi informatici statunitensi a mettere in guardia verso i potenziali abusi, effetti indesiderati e incidenti legati alle nuove tecnologie (non solo informatiche ma genetiche, tobotiche, nanotecnologiche, ecc.) w alla loro capacità di apprendere e autoreplicarsi. Inseguiti dall'idea di progresso tipica della fase attuale del capitalismo dimentichiamo quanto la specie umana, a causa della sua azione volontaria, sia diventata pericolosa per l'intero sistema ecologico. Queste riflessioni condivise nel lontano anno 2000 continuano a avere una urgente attualità, per tutti coloro che vogliano riflettere criticamente, con responsbilità e Tecnoconsapevolezza sul ruolo della tecnologia nell'era attuale.
Si trova in Tecnobibliografia / Tecnocritica / Fondamenti
Fra 100 anni, la gentilezza che sarà
Se fosse disponibile una hit parade delle domande più pronunciate nel mondo, forse la regina sarebbe il “come stai?”. Come stai, due parole capaci di divenire “jazzisticamente” saluto, domanda, vascello che collega un “io” ad un “tu”, manifestazione di interesse, “metodo” per arrivare rapidamente alla sostanza di una conversazione e tanto altro. Si apre qui il mio “cinema interiore”, quella pellicola di immagini, parole, sensazioni che prendono vita dentro di me ogni volta che mi viene posta questa domanda.
Si trova in Blog / Io abito la possibilità