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Analfabetismo da tablet in classe
L’analfabetismo di ritorno è terminologia nota e usata per descrivere un fenomeno che vede gli individui perdere nel tempo le competenze assimilate durante percorsi di apprendimento che hanno permesso di acquisire le conoscenze necessarie alla scrittura e alla lettura. L’Italia, come altri paesi del mondo, soffre di analfabetismo di ritorno ma a preoccupare di più è una nuova forma di analfabetismo, quella derivata dall’uso di strumenti tecnologici come smartphone e tablet.
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Buone pratiche frutto esclusivamente della passione, della creatività e dell’impegno di singoli docenti [6]
Se si vuole una scuola moderna e aggiornata bisogna essere pronti a mettere in discussione i paradigmi utilizzati finora, per preparare ragazzi ai quali la società richiede competenze molto diverse rispetto al passato e che bombarda sempre più i giovani con una quantità incredibile di stimolanti informazioni digitali. Ma niente paura, questo non vuol dire rinnegare tutto ciò che si è fatto sinora, semmai significa arricchirlo. Alla sesta intervista SoloTablet ha incontrato Roberta Martino.
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E se smettessimo di parlare di tecnologia e parlassimo di didattica e apprendimento?
Per chi la vede da fuori la scuola italiana è un mondo tutto da scoprire e soprattutto da comprendere. Anno dopo anno si parla di riforme e cambiamenti ma tutto sembra ridursi (grazie anche al contributo dei media) a semplici scontri ideologici e politici tra progressisti e conservatori, riformatori e conservatori. Da anni si parla di rendere la scuola tecnologica ma il risultato è la semplice introduzione di nuove terminologie in lingua inglese e di alcuni nuovi dispositivi in classe.
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I computer in classe sono inutili, se non addirittura dannosi! Scuola e tecnologia [7]
Non tutti sono a favore della scuola digitale, alcuni coraggiosi lo dicono a voce alta. E' il caso o Giuseppe Albano, intervistato da SoloTablet: "Non faccio previsioni, pena il rischio di facile pessimismo, ma credo che se la Scuola, come Agenzia Educativa primaria, non si assume l’onere di provvedere ad una corretta azione educativa in tal senso, in grado di contrastare il fenomeno diffuso della dipendenza digitale delle nuove generazioni, in futuro ci sarà poco da scherzare."
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Incoraggiare la partecipazione scolastica attraverso il dialogo attivo-educativo
Sul tema scuola e tecnologia Solotablet ha incontrato Ippolita Gallo che vede la scuola di base come continuamente coinvolta in un processo di evoluzione, in cui il suo progetto pedagogico-sociale si innerva nei modelli organizzativi e nelle risorse che sono consentite, quest’ultime attualmente messe a dura prova. Nell’attuale scenario socio-culturale, uno dei nodi cruciali sia costituito dal rapporto tra mezzi di comunicazione e processi formativi e dalla conseguente ridefinizione del ruolo che gli educatori (gli insegnanti in primis) sono chiamati a sostenere.
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L’insegnante si limita a dare dei consigli di lettura, il vero insegnante diventa il libro di testo
Le nuove tecnologie vanno usate quando permettono un reale potenziamento dell’attività didattica, non per moda o per esibizione. LIM, tablet ed altri strumenti vanno utilizzati in questo senso; non devono essere utilizzati nei casi in cui le metodologie tradizionali si dimostrano ancora al momento più efficienti. A sostenerlo è il Prof. Leonardi Fratini, intervistato da SoloTablet. Una intervista interessante, si parla poco di tecnologia e molto di didattica.
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La collaborazione progettuale utile alla introduzione di strumenti collaborativi in classe
Lavorare insieme non è semplice ma tutti i progetti di informatizzazione richiedono forme di collaborazione tra personale tecnico e non tecnico. Collaborare non è da tutti, soprattutto se si è in posizione di comando. La collaborazione conviene a tutti ma molti la evitano quando se ne presenta l'opportunità. La convenienza sta nei risultati ottenibili in termini di produttività, creatività e innovazione.
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La didattica, chiave del sapere
Una chiave per definizione e proprietà intrinseca serve ad aprire e a chiudere. Quella del sapere è tanto più utile quanto più riesce a spalancare le porte della conoscenza a tutti indistintamente.
Si trova in Blog / Falsos amigos
La tecnologia non è più un semplice strumento!
La scelta di introdurre in classe nuove tecnologie e prodotti come il tablet è oggetto di grandi discussioni tra favorevoli e contrari. I primi sono sicuramente dei tecnofili convinti che usare le tecnologie in classe possa avere effetti positivi sull’apprendimento. I secondi, anche se non lo sono, vengono classificati come tecnofobi, conservatori e un po’ retrogradi. Gli uni e gli altri discutono spesso sul ruolo che la tecnologia ha nel cambiare la testa dello studente senza arrivare ad alcuna sintesi valida. Forse perché ad essere sbagliato è il merito stesso della discussione.
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Per non rimanere indietro. Insegnanti alle prese con un tablet
La distanza tra generazioni nell’uso delle nuove tecnologie è, in alcuni casi, abissale. Lo è anche a scuola con professori in difficoltà nell’uso del mezzo tecnologico e ragazzi che usano i loro dispositivi come protesi corporali e mentali. Il gap è grande ma si può superare. Serve però una mentalità più aperta alla innovazione e tante voglia di sperimentare. Ciò che a scuola in realtà si dovrebbe sempre fare. Se non ora quando? Nel frattempo sono nummerose le sperimentazioni in corso.
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