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ART-icolo 7: Welcome to the Junk Art!

ART-icolo 7: Welcome to the Junk Art!

18 Agosto 2014 Walter Coda
Walter Coda
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Trash or Slash? Decidiamo. O assembliamo tutto o alziamo il volume a palla. Perché se ci piace raccattare oggetti qua e là, possiamo diventare intenditori della forma d’arte dei materiali di scarto. O prendere delle grandi tavole di legno e iniziare a gridare prezzi e slogan in un giorno preciso della settimana. “Se non capite, non capate!” e benvenuti nell’arte spazzatura. Pronti a scattare! Flash.

Che sia un supereroe, un lampo di luce, una rivista, la parola del correre o un software, tanto c’importa, altrimenti parleremmo di buio e rallentamenti vari. Clic, altra immagine. La storia dell’arte è talmente intrecciata di eventi e concatenamenti, che le menti sembrano divertenti. E studiare costa poco, basta un sorriso e un intro di “serenitudine” ad inizio ora e il professore riceve commenti e visualizzazioni anche dalle classi più turbolente. O lentoturbe? Tic!

La Junk Art è un movimento artistico straordinario, che cattura l’attenzione dei media e superior grazie all’unione di forma e contenuto dell’usato. Se ci piace - nata vot? [NdA] - il mondo del bricolage e dei colori, siamo pronti a mettere in pratica le lezioni di Art Attack in versione Pro e creare la più bella giungla del rock mondiale. C - D - E e il ritornello è quello che ha permesso al gruppo delle pistole e rose di fare un sacco di dollari. Davvero? Mmm, argomento interessante… e se volessi fare un enorme sacco di euro?

Non preoccupiamoci, non ne ricaveremmo neanche uno yen. Perché il Grande Sacco è già storia dal 1952 grazie ad Alberto Burri, che non ha nulla a che vedere con la parte grassa del latte condensata. E possiamo chiamarlo correttamente anche se rientra tra i nomi non numerabili della grammatica italiana. Forse da qui l’arte della spazzatura ha tratto le riflessioni più compromettenti, dopo le origini della specie dell’assemblaggio dovuta agli umartisti Picasso e Duchamp, due cognomi che nell’arte sono come Jobs e Gates nell’informatica, amore e odio dei cVitici con la Erre moscia.

Ma se qualcuno dovesse chiederci: “Quando è nata la Junk Art?”, noi, come una poesia di Natale imparata a memoria male e con accento pugliese, diremmo: “La gianc at è nata nel millenovecendosessanduno a Nu Iokk, con la mostra là sull’assemblaggio e compagnia bella”. E già, perché la comparsa del termine è dovuta allo stesso cRitico che coniò la dicitura Pop Art, corrente artistica che dell’intellettualismo non fa certamente il suo cavallo di battaglia.

Ooohh, ora ci vuole un bel letto. Spremo i tubetti e lo appendo al muro.

Robert Rauschenberg è noto come l’inventore dei combine-paintings e può essere catalogato come precursore, iniziatore e sviluppatore di svariati movimenti artistici. Tra questi, la Junk Art. Bed è senza dubbio un’opera così talmente enigmatica e pragmatica che neanche io so quello che ho appena scritto. Scherzi a parte, Teo Teocoli è stato il cantante de I Quelli. Rauschenberg ha unito la saggezza della pittura con la bellezza dei mercatini dell’usato e l’eleganza della società consumistica. Tutte qualità legate tra di loro per restituire arte nei musei e tra la gente una gran presa per il cubo. Dite la verità, credevate fossi volgare, eh? Se vogliamo internet in un luogo e vogliamo collegare dei dispositivi Wi-Fi, l’esaedro regolare potrebbe essere una valida soluzione. S4 x Z2, e non sono smartphone.

Ma questo mezzo casino serve al fruitore d’arte che ha a disposizione già tanti rifiuti a casa e deve pure pagarli?

Nel Nord e Sud del Pacifico esistono delle isole interamente formate da detriti di plastica. Più o meno come il peso di circa 100 balenottere azzurre, il mastodontico animale ritenuto come il più grande del mondo vivente. Ma degli animali si possono costruire copie con i materiali di scarto, e simulare il loro movimento, rendendo vivo ciò che in realtà uccide lentamente. Se il nostro obiettivo è sorprendere negativamente, andando alla moda a tutti i costi, qui non siete i benvenuti. Se la soluzione all’abbandono e alla creazione di piattaforme galleggianti tossiche è il riutilizzo creativo dei polimeri puri e non, la Junk Art è una dimensione che stupisce e garantisce.

Come la TV spazzatura e il mondo dei reality, no no no?

A Quelli il lardo gli è arrivato in gola.

Buon #artecoltemporana a tutti. Seeelllfieee!

 


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