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MX - La matrice maledetta

MX - La matrice maledetta

24 Ottobre 2014 Antonio Fiorella
Antonio Fiorella
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Intelligenze artificiali, drammatica compressione verso le nanotecnologie. Un nuovo ebook sulle ricadute scientifiche-tecnologiche che hanno assunto la forma emblematica di una clessidra. Tempo e spazio sono ridotti a granelli infinitesimali che scorrono e capovolgono la situazione, dove il reale da assoluto diventa relativo. Nel laboratorio del MIT che conduce studi molto avanzati, il diaframma che sta nel mezzo a separare la parte superiore da quella inferiore è stato definito: MX (matrix = essenza).

“L’ordine di grandezza dei tempi dei calcolatori è il nanosecondo, mentre nel sistema nervoso l’ordine di grandezza è il millisecondo. In sintesi il sistema nervoso è un milione di volte più lento” (Lamberto Maffei). A lungo ci siamo cullati nell’idea che emotività e discernimento fossero appannaggio esclusivo dell’essere umano e che nessun robot potesse riuscire a decodificare, ad esempio, le sottigliezze del linguaggio. E fino a quando un russo ha tenuto in scacco l’Intelligenza artificiale ci siamo sentiti al riparo dietro le solite convinzioni rassicuranti. Ma negli ultimi decenni l’accelerazione tecnologica ha assunto la velocità di una rovinosa caduta in un precipizio.

L’immagine citata potrebbe essere accolta con fastidio, e non senza ragione, dai cultori dell’ultimo ritrovato tecnologico. Eppure, scrive Luigi Pachì, l’ebook MX - La matrice maledetta di Antonio Fiorella attraverso cunicoli fin qui inesplorati con l’elaborato meccanismo del racconto-saggio tratteggia delle proiezioni dagli scenari inquietanti.

E aggiunge: di solito la prosa (saggistica, narrativa) viene somministrata da un autore onnisciente. In questo ebook ci si pone dalla parte di chi sta al di qua e al di fuori delle stanze del potere, dei laboratori tecnico-scientifici, dei salotti buoni dove sanno e decidono. Pertanto la cornice labile del racconto ci lascia volutamente nel vago - poiché l’autore stesso fa lo gnorri - sui passaggi decisionali, sulle battaglie che avvengono nei centri nevralgici che determinano le scelte (geopolitiche, scientifiche, tecnologiche) fatte a monte. Ancora oggi molte di queste scelte risalenti forse a 20-30... e più anni fa incidono nella nostra quotidianità. A noi è concesso mantenere un atteggiamento vigile su quanto è avvenuto (e avviene), sia pure attraverso letture concitate che comunque rappresentano un tentativo di rimanere ancorati alla realtà nella forsennata corsa verso uno sviluppo senza arbitri.

Recentemente le ricadute scientifiche-tecnologiche hanno assunto la forma emblematica di una clessidra. Tempo e spazio sono ridotti a granelli infinitesimali che scorrono e capovolgono la situazione, dove il reale da assoluto diventa relativo. E’ quello che è successo durante l’ultimo mezzo secolo. L’Intelligenza artificiale, da dimensioni voluminose simili ad armadi a più ante, si è ridotta alla condizione di nanotecnologia. Questo passaggio ha liberato energie, scatenato forze impensabili tali da trasformare il modo di lavorare, di vivere, semplicemente di essere. L’effetto clessidra nella vita di tutti i giorni è avvenuto. Nel laboratorio del MIT che conduce studi molto avanzati, il diaframma che sta nel mezzo a separare la parte superiore da quella inferiore è stato definito: MX (matrix = essenza).

L’essenza che separa la vita dalla morte, le intelligenze artificiali da quelle umane, è tuttora ammantata di mistero.

E resta l’ambito obiettivo di scienziati e Intelligence del mondo intero.

 

 

 

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