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Un tripudio di tecnologia

Un tripudio di tecnologia

16 Maggio 2014 Antonio Fiorella
Antonio Fiorella
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Spiare senza essere visti e riferire; vedere e colpire. E’ l’inconfessabile sogno di onnipotenza di ogni essere umano dotato di volontà, bisogni e pensieri propri. Ma anch’esso (il drone)* come tutti gli umani ha dei limiti per sovraccarichi di informazioni. Se per una persona è difficile distinguere d’amblée il grano dal loglio, un robot può andare in tilt per il sovrapporsi di dati incoerenti.

Lo scenario supertecnologico descritto ne “La guerra dei droni” alimenta l’illusione di interventi cosiddetti chirurgici contro il terrorismo. L’utilizzo di velivoli senza pilota elimina i rischi per gli operatori, ma non elimina il rischio di danni collaterali per i civili. L’abuso di tecnologia bellica, in un susseguirsi di azioni punitive che assumono una cadenza periodica, non è forse già realtà? La paranoia della superpotenza USA, circa la sicurezza totale, la sorveglianza di massa, la sindrome d’accerchiamento,  porta a colpire individui in zone remote sulla base di comportamenti sospetti. Ma, queste operazioni oltre a essere condotte soltanto sotto l'egida della Superpotenza e di nessun’altra nazione, non producono neppure risultati strategici di lungo termine.

Se, come viene riconosciuto da più parti, la tecnologia plasma le menti, i droni irrompendo nella realtà quotidiana con un armamentario innovativo segnano un passaggio rivoluzionario. Si entra in scenari di guerra senza recarsi di persona al fronte. Ossia, standosene a casa, nei pressi di casa o a migliaia di chilometri di distanza dalla zona interessata.

Febbraio 2002: Daraz e compagni, mentre stavano raccogliendo pezzi di metallo (avanzi di proiettili per poi venderli), furono colpiti da un drone; era la prima volta che avveniva una uccisione mirata (in gergo targeted killing della serie: dategli una definizione inglese e tutto diventa plausibile). 

Febbraio 2012, un gruppo di animalisti controllava le attività illegali di alcuni cacciatori; questi avendo scoperto di essere spiati abbatterono il drone a fucilate.

In due episodi, ecco sintetizzati i due estremi (in campo militare e civile) di qualcosa che è un prodigio tecnologico, una protesi dell’uomo stesso, che tuttavia sfugge di mano. Di fatto diventa una degenerazione del consorzio civile.

Drone secondo il dizionario Oxford significa “fuco”, il maschio dell’ape (e per estensione anche persona pigra), bordone, brusio continuo. Il termine è riportato per la prima volta in un documento del 1936 della marina statunitense. Dei velivoli senza piloti se ne è fatto uso durante la guerra fredda.

Verso la fine del 1900 i militari miravano a diventare centro di eccellenza tecnico-scientifico e ci sono riusciti. Il forte slancio dato dalle forze armate USA alla ricerca - prima dell’attentato alle Torri gemelle! - ha favorito lo sviluppo dei prototipi Predator e Reaper che oltre a svolgere attività di ricognizione, possono essere armati. Nel 1976 l’allora presidente G. Ford emanò il divieto di eseguire assassini politici. L’11/9 ha spazzato via il divieto e la questione delle uccisioni mirate.

I droni sono dotati di dispositivi che consentono di distinguere un individuo che ripara le buche di una strada da uno che vi colloca un ordigno esplosivo; riconoscono un campo di addestramento nemico; forniscono assistenza alle truppe. Nel 2005 le forze armate USA poterono contare su 150 velivoli. In Afganistan il ritiro dell’esercito USA va avanti dal 2011 con oltre 30 mila soldati in meno da un anno all’altro, proporzionalmente sostituiti dall’impiego di droni. 

Nel 2011 Anwar al-Awlaki, un cittadino americano del New Mexico, fu ucciso nello Yemen con un missile lanciato da un drone; in pratica fu giustiziato senza processo. Quali sono i limiti del potere di un presidente o alto funzionario nell’ordinare un assassinio senza regolare processo soltanto affidandosi ai risultati dell’intelligence? I droni permettono di colpire e negare la fonte. Conoscere quante operazioni, quanti attacchi e uccisioni abbiano compiuto è impossibile. Gli apparati militari sono restii a rilasciare questo tipo di confidenze. Le informazioni vengono filtrate; dalle stanze del potere escono ragguagli e storie che sono da prendere con cautela; non è mai del tutto chiaro fino a che punto il materiale di cui vengono in possesso i giornali sia autentico o soltanto finalizzato a orientare l’opinione pubblica in un determinato senso.

Fondato nel 1980 il Jsoc (Joint special operation command) è diventato, nelle parole di John Nagl (ex-consigliere di alcuni generali), “una macchina per uccidere quasi su scala industriale”. Come si arriva a decretare la morte in contumacia e poi passare all’esecuzione di un terrorista? Un gruppo di analisti di provenienza dalla CIA, forze speciali ecc. esamina le minacce e prepara un elenco di jihadisti; l’elenco passa ai vicedirettori di Fbi, Cia e alti funzionari di Stato i quali decidono sui casi da sottoporre al presidente. Periodicamente la procedura viene riproposta, con una valutazione aggiornata del grado di minaccia in essere, togliendo e aggiungendo nomi alla lista (kill list).

Bisognerebbe secondo gli autori de “La guerra dei droni” darsi delle regole più stringenti, informare il pubblico, tenere sotto controllo la salute mentale degli operatori.

Fondate perplessità scaturiscono da ulteriori osservazioni. Ad esempio sembra mancare una strategia che porti al superamento delle cause che alimentano il terrorismo. Le uccisioni mirate di individui sospetti finiscono spesso con la distruzione di edifici e la morte di persone inermi, pertanto fomentano nuovo odio, causa di ulteriore proselitismo di jihadisti. I droni, come un “tagliaerba”, recidono la vita dei personaggi più esposti, ma queste uccisioni producono risultati solo temporanei.

Quello che più disturba è la sistematicità delle operazioni di guerra, l’incapacità di andare a fondo nella rimozione delle cause.

AF

 

 


La guerra dei droni (La nuova arma nella guerra al terrore), autori: Giovanni Collot, Nicolas Lozito, Federico Petroni e Patricia Ventimiglia - iMerica (ebook gratis)

 

 

* Prossima l’uscita dell’ebook “DD - Il drone di Dio (Interrelazioni persone-robot aprono nuove fratture nei campi dell’etica e del diritto)”- Autore: Antonio Fiorella - Editore Delos Digital

 

 

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