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App Store, attenzione agli zombie!

App Store, attenzione agli zombie!

21 Agosto 2012 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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La realtà della realtà è spesso lontana dalla rappresentazione che ce ne facciamo. Soprattutto se ci lasciamo aiutare e/o fuorviare dalla ricca e, a volte superficiale, comunicazione giornalistica. Il concetto si applica anche ai vari APP Store delle piattaforme Mobile più diffuse. L'attenzione è allertata sulla crescita esponenziale delle APP disponibili, mai su quelle, poche rispetto al totale, effettivamente utilizzate. Una realtà sempre più dominata da zombie nella quale rischiamo di diventarlo anche noi!

Lo zombie è una realtà animata, resa popolare da molti film hollywodiani (“L'esorcista”), fatta da materia umana che torna alla vita grazie a qualche magia o ragione mistica. Il termine è anche usato per descrivere una persona ipnotizzata che agisce in modo inconscio e fuori controllo ma che reagisce agli stimoli provenienti dal contesto e dall'ambiente in cui si trova.

Lo zombie è anche metafora potente ( Perchè ci piacciono gli zombie? , Il morto che cammina ) per leggere il presente in vari ambiti, personali, sociali e professionali. Lo è perchè stiamo affrontano periodi duri nei quali cerchiamo di sopravvivere e perchè sono molte le realtà associabili a zombie che stanno cercando di mettere sotto controllo, a fini privati, l'economia. Facile anche pensare che l'apocalissi prossima ventura dovuta all'enorme debito italiano possa essere vista come una invasione di legioni di zombie preparate per noi dalle generazioni che ci hanno preceduto.

Il numero delle applicazioni mobili continua a crescere. Nel 2010 secondo IDC 300.000 applicazioni sono state scaricate 10.9 miliardi di volte. Le previsioni per il 2014 parlano di 76.9 miliardi di download. ABI Research ha ha valutato nel 2011 29 miliardi di download con Android che ha superato Apple 44% a 31%. Il mercato annuo delle APP è valutato da  Canalys in 7.3 miliardi di dollari nel 2011 e in 36.7 miliardi entro il 2015. Assisteremo anche ad un proliferare degli store: oggi già 70 ( 26 multipiattaforma, 13 Android, 5 iOS 3 BlackBerry, 7 dei produttori di dispositivi e 16 degli operatori telefonici.

Lo zombie non è necessariamente repellente, anche se decomposizione materiale e rigor-mortis rendono complicata una interazione diretta. Come i vampiri lo zombie ha una sua attrattività e glamour. Attributi che gli derivano dalla determinazione con cui cerca di raggiungere i suoi obiettivi e dai molteplici significati (il Blob, l'economia) che è in grado di comunicarci nei tempi complicati che viviamo.

Questa breve dissertazione pseudo-culturale può essere utile a spiegare come mai siamo attratti dagli zombi e come mai siamo coinvolti in giochi ( Zombie Farm, Zombie Cafè, Zombie Life, Zombie Highway, Zombie Takeover ) e applicazioni con ambientazioni e personaggi zombie sui nostri personal computere e dispositivi mobili. La realtà è che oggi molte delle applicazioni e dei giochi che utilizziamo in Internet o scarichiamo dagli APP store, sono diventati loro stessi degli zombie. Continuano a popolare spazi fisici del negozio online delle applicazioni e a catturare l'attenzione degli utenti ma sono in realtà software superati, defunti, dimenticati dalla moltitudine e relegati in un limdo dal quale attendono di essere chiamati fuori da utenti distratti e poco informati sulla loro dipartita e 'pericolosità'.

Questa realtà è analizzata e raccontata da molte società che dispongono di soluzioni di analytics applicate al Mobile. Adeven ad esempio, una società tedesca di mobile analytics che ha creato strumenti di analisi come  Apptrace , ha scoperto che due terzi del software e delle applicazioni presenti sull'App Store non sono altro che zombie. Due terzi è un valore elevato che aumenta ulteriormente se lo si traduce in valore numerico. Le APP zombie sarebbero più di 400.000. Sono APP che non vengono più scaricate dallo store, sono praticamente invisibili agli utenti e non hanno/ricevono alcuna valutazione che possa aumentare la loro reputazione e visibilità.

Il CEO di Adeven ha dichiarato che le applicazioni che vengono scaricate frequentemente sono molto poche, 2000 circa. Uno dei motivi è anche il modo con cui è stato concepito e organizzato lo stroe della Apple. L'app Store è un mondo chiuso, dotato di meccanismi di ricerca insufficienti e che offre come unico strumento valido gli elenchi delle applicazioni. Se una applicazione non compare in nessuna lista è molto improbabile che venga trovata dagli utenti. Le 25 migliori applicazioni che presidiano queste liste sono poi quelle di società che investono milioni di dollari per attrarre nuova utenza e interesse. Sia l'editore indipendente che un piccolo sviluppatore rischiano di sparire e incamminarsi rapidamente verso un destino da zombie.

Gli zombi sono materiale perenne per storie e film così come personaggi amati nei mobile games, ma nessun sviluppatore o editore vuole vedere la propria applicazione o rivista digitale finire nel limbo dei 'morti che camminano. Il fatto che due terzi delle applicazioni corrano questo rischio non è una buona notizia per chi ha sviiluppato le applicazioni ma neppure degli utenti degli store applicativi. Fortunatamente la maggioranza degli application store, compresi i più importanti, tendono a nascondere e a mantenere segrete il più possibile le statistiche relative ai download delle applicazioni. La segretezza evita l'imbarazzo di molti editori e svilppatori e impediscono reprimende in azienda per scelte applicative costose che non hanno dato risultati tangibili. Le informazioni disponibili sono generalmente quelle relative alle APP di maggiore successo. Ma anche su queste APP difficile avere dati marketing interessanti come quelli della retention e life time value su archi di tempo medio-lunghi.

Per il momento Apptrace è usata dalla società tedesca per raccogliere dati relativi alle applicazioni per piattaforma iOS su 155 nazioni diverse. A breve la stessa analisi verrà fatta anche sugli store Android e verranno aggiunte anche nuove funzionalità e algoritmi di analisi per catturare informazioni sulle pubblicità in-app. Un servizio utile per tutti coloro che hanno deciso di sperimentare e usare la pubblicità mobile in questa modalità.

Per parlare delle comunità di zombie che sicuramente abitano gli store Android non dobbiamo comunque attendere i risultati dellanalytics di Adeven. Il mondo Android è già noto per una frequentazione di zombie ( 25000 secondo alcuni) ancora più pericolosi perchè portatori di contagi e malattie virali pericolose e perchè replicanti pericolosi di applicazioni famose che tutti vorrebbero scaricare come Instagram, Skype, Angry Bird e Farm Frenzy. Difficile pensare che una situazione simile, anche se non paragonabile in termini di consistenza numerica, non sia presente anche nel mondo iOS. Questa tipologia di zombie è particolarmente pericolosa perchè dispone di strade sicure per uscire dal limbo. Queste strade sono le pratiche BYOD delle aziende e la commistione di utilizzi a livello personale e professionale e di dati sensibili personali e sociali di cui disponiamo sui dispositivi mobili.

La realtà zombie di molte applicazioni è confermata da molte fonti e analisi di mercato che indicano come le applicazioni effettivamente utilizzate siano molto poche: Localytics già nel 2011 indicava nel 26% le applicazioni scaricate e usate solo una volta, Flurry ha fornito numerose informazioni su download e utilizzo reale delle applicazioni, Webtrend aiuta gli uffici marketing per identificare i canali e gli strumenti più adeguati da usare, ecc.

E a nulla serve incentivare con investimenti in iniziative e campagne marketing il download e l'utilizzo di una APP zombie. Come sottolinetao nell'introduzione di questo articolo, le realtà dei morti che camminano hanno pur sempre qualcosa di repellente che ci tiene lontani. E a nulla serve l'eventuale gadget promozionale o la promessa di paradisi applicativi e funzionali futuri per convincerci a ridurre le distanze.

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