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Google Glass metafora perfetta dei tempi a 5 stelle

Google Glass metafora perfetta dei tempi a 5 stelle

26 Luglio 2013 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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La politica italiana contemporanea presenta ‘trailers’ e film già visti più volte, nei cinema d’essai e di periferia. Un manipolo di coraggiosi ‘naif’ a 5 stelle cerca di opporsi alla recidività dei politici di lungo corso ma senza la certezza del successo. E pensare che basterebbe obbligare tutti i politici all’uso di Google Glass con applicazioni ad hoc!

Da quando si conoscono i dettagli delle nuove tecnologie che hanno reso possibile lo sviluppo dei Google Glass, è stato tutto un fiorire di nuove idee per un loro utilizzo in vari ambiti di applicazione (3 motivi per cui è utile e necessario riflettere sui Google Glass.)

C’è chi ha suggerito di obbligare ad indossare gli occhiali gli operatori di borsa prima che con le loro scelte possano distruggere il patrimonio di intere aziende e mettere sul lastrico migliaia di dipendenti. C’è chi ha ipotizzato di dotare del nuovo gadget tecnologico impiegati di banca, puericultrici e baby sitter, insegnanti e cuochi, autisti di taxi e operai addetti allo smistamento dei bagagli negli aeroporti ( vi immaginate Malpensa o Fiumicino? ). Fassina potrebbe suggerire di usare i Google Glass per identificare e separare gli evasori alla ricerca di semplice sopravvivenza da quelli malintenzionati e cattivi. Esselunga potrebbe decidere di combattere la piaga  dei furti nei punti vendita dotando di Google Glass ogni consumatore in modo da apprendere le strategie creative, suggerite dalla crisi, di chi vuole semplicemente sopravvivere ( se frequentate un supermercato capite a cosa mi riferisco….).

Ciò che nessuno sembra avere per il momento ipotizzato è di obbligare anche i politici italiani ad indossare i Google Glass come strumento di narrazione della loro trasparenza, moralità, fedeltà al vincolo parlamentare e alla carta costituzionale, rispetto delle regole, onestà, focalizzazione nel soddisfare i bisogni di coloro che rappresentano, ecc.

Se ciò fosse possibile, il tema della privacy,  su cui tanta opinione pubblica è oggi focalizzata quando si parla di Google Glass e dei suoi effetti, potrebbe suggerire delle eccezioni e delle violazioni di libertà, quella dei politici naturalmente.

“Apriremo il parlamento come se fosse una scatola di tonno” è stato uno slogan dei cinque stelle,  ripreso più volte dai media per la sua carica immaginaria ed efficacia rivoluzionaria. Oggi l’apriscatole in realtà si dimostra strumento obsoleto e tecnicamente superato, quasi inutile. L’apertura della scatoletta non garantisce che il tonno sia ancora lì e che sia effettivamente tonno!

La soluzione però può essere diversa e più efficace.

Basterebbe che i cinque stelle insistessero per dotare se stessi e tutti i loro colleghi di Google Glass con applicazioni sviluppate ad hoc da magistrati, fustigatori della morale pubblica, rivoluzionari e movimentisti del terzo millennio e, perché no, presidenze delle camere.

Tra i molti effetti potenzialmente negativi delle nuove tecnologie di Google, il fatto di poter monitorare, filmare, raccontare e condividere la trasparenza e onestà dei nostri rappresentanti potrebbe avere esiti rivoluzionari. Saremmo tutti in tempo reale informati su trattative, progetti, ricatti, condizionamenti, volontà, furbizie, scappatoie. Potremmo finalmente capire se i deputati del PD fingono di essere di sinistra e se quelli del PDL non sono semplici avatar di Mediaset e figuranti di Arcore.

I racconti prodotti dai Google Glass indossati dai politici inciderebbero anche sul mondo dei media e sulle modalità con cui forniscono il loro racconto manipolato e manipolatorio della realtà. Nessun giornalista o commentatore potrebbe contraddire un racconto fatto in prima persona da un protagonista della politica italiana attraverso il suo Google Glass ( provate a immaginare le serate ad Arcore e le cene eleganti ‘en travesti” ).

I Google Glass potrebbero altresì contribuire al mondo delle news fornendo ai nostri anchorman televisivi l’opportunità di ritornare ad essere vivi e ad abbandonare i talk show moribondi per sostituirli con una cronaca in tempo reale e fattuale della realtà vissuta.

Avere accesso immediato e diretto alla realtà dei nostri politici raccontata in diretta da un occhiale Google, permetterebbe ai cittadini di uscire fuori dalla schiavitù cognitiva e mediatica a cui sono stati condannati negli anni dalla televisione e dal sistema pubblicitario, per porsi nuove domande ed elaborare nuovo pensiero critico/autocritico.

Per il momento i Google Glass promettono di servire bisogni impliciti e espliciti dei consumatori e di farlo rapidamente grazie alle risorse messe in campo ( Cloud computing, personalizzazione di Google, big data, APP Android ed altro ancora).

 

Il futuro dei Google Glass prevede però un’evoluzione avveniristica, la capacità da parte del dispositivo e del suo software di anticipare bisogni e richieste con risposte e servizi adeguati e già pronti.

Questa evoluzione dei Google Glass applicata alla politica, potrebbe contribuire non solo al racconto della realtà ma introdurre anche nuove pratiche quotidiane fatte di trasparenza e onestà.  Dopo essersi costruito il profilo del deputato PD o PDL, il Google Glass si limiterebbe a prevedere quali servizi o informazioni fornire e quando farlo ma soprattutto ad indirizzare l’agire del deputato o del politico verso comportamenti virtuosi.

Ma la realtà non prevede nulla di quanto fin qui raccontato e il testo è frutto di una riflessione estemporanea dettata dalla lettura delle news e dal caldo estivo di Milano.

Peccato non essere ancora dotati di Google Glass, avreste potuto evitare di leggere l’articolo!

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