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Il mondo è pieno di ragazze e ragazzi affascinanti, seguili dal vivo usando il tuo sguardo

Il mondo è pieno di ragazze e ragazzi affascinanti, seguili dal vivo usando il tuo sguardo

21 Maggio 2018 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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L'immaginazione umana gioca molti scherzi ma può anche creare interi universi da esplorare, mondi nei quali viaggiare e inabissarsi, alla ricerca di nuove sensazioni, fascinazioni ed emozioni forti, alla scopertà di nuove realtà. Forse è per questa sua forza che oggi molti nativi digitali preferiscono vivere le loro relazioni artificiali attraverso semplici immagini, scambiate attraverso piattaforme di social networking e display di dispositivi mobili. Immagini virtuali e digitali che permettono di immaginare molto di più di quello che gli occhi potrebbero regalare loro se fossero puntati sulla realtà e su coloro che la abitano.

Immersi nei mondi virtuali di Facebook e di Instagram i nativi digitali vivono le loro esperienze relazionali come i protagonisti della caverna di Platone, incatenati (connessi e collegati) tra di loro e impossibilitati a cogliere una realtà diversa da quella che scorre sotto forma di ombre sulla parete in fondo alla caverna (sul display). Sono capaci di cogliere e conoscere tutti gli oggetti che passano davanti al suo ingresso ma solo grazie alle ombre (immagini) che essi proiettano sulle pareti (metafora dei display odierni) della stessa. Vivono questa esperienza in modo così forte e coinvolgente da rischiare, se per caso avessero modo di uscire dalla caverna (dal display), di rimanere abbagliati dalla luce e di desiderare di fare ritorno all'oscurità della caverna per scongiurare il dolore inflitto loro dalle nuove esperienze esterne. Chi rientra nella caverna (social network) preferisce non raccontare agli altri l'esperienza vissuta all'esterno per il rischio di non essere creduto. Dovrebbero al contrario liberare tutti dalle loro catene spronandoli a abbandonare la caverna, per godere della luce solare e delle creature che ne traggono vantaggio.

Uscendo dal display del loro dispositivo mobile i nativi digitali, volgendo il loro sguardo a persone fisiche, ragazzi e ragazze in carne e ossa, scoprirebbero la bellezza dei corpi e la loro desiderabilità. Potrebbero educare la loro sensibilità aprendosi a nuovi stimoli, riappropriarsi del linguaggio e, grazie a esso, dare libero sfogo a nuove forme di immaginazione, capaci di fornire loro nuovi schemi interpretativi della realtà, dell'ambiente e della loro esperienza in contatto, faccia  a faccia, con altre persone.

Volgere lo sguardo lontano dal display è il primo passo per predisporsi a nuovi tipi di esperienze e di esplorazioni del mondo, non solo visive ma anche tattili (fisiche), uditive, cinetiche, tutti stili diversi di esplorazione del mondo che sembrano essere passati in secondo piano dopo la rivoluzione dei dispositivi mobili e la loro pervasività. Il primo passo da compiere è distogliere lo sguardo dal dispositivo, farsi catturare visivamente dalla forza attrattiva dei corpi di ragazzi e ragazze affascinanti, seguirli con lo sguardo e ascoltare il proprio corpo che si esprime nel movimento e nell'azione.  Liberati dalle interfacce tecnologiche ci si può lasciare coinvolgere dalle pulsioni corporee dando loro un senso. Diventa possibile parlare e conversare re-imparando a capire il linguaggio degli altri e il significato delle parole da essi usate, riprendere alcune sane abitudini, abbandonate con l'avvento della vita online, lasciandosi influenzare da persone reali alle quali è stato rivolto lo sguardo, manifestato un interesse e delle quali si é percepito un desiderio confrontandosi con le azioni che esse compiono per realizzarlo.

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