Il telefono era inevitabile, l'iPad no!

02 Agosto 2011 Carlo Mazzucchelli
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Dalla lettura dell'ultimo bellissimo libro sulla tecnologia (Quello che vuole la tecnologia, Edizioni Codice Euro 29,00), alcuni interessanti spunti di riflessione prima delle vacanze estive. Come la personalità umana, la tecnologia è modellata da tre forze: uno sviluppo preordinato e inevitabile, l'influenza della storia e la forza di gravità del passato e infine il libero arbitrio collettivo di una società, in parole semplici le scelte che noi tutti facciamo ogni giorno.

Il libro di Kevin Kelly, che sto cercando di finire prima di partire per le vacanze, è fantastico, si legge tutto di un fiato e contiene molte intuizioni e riflessioni in grado di aiutare tecnologi e tecnofobi, tecnici e umanisti, fisici e biologi. Dopo "Out of Control",  Kevin Kelly ha scritto un altro libro che rimarrà nella storia e diventerà opera essenziale per la comprensione della contemporaneità dell'era tecnologica nella quale siamo tutti immersi. Un libro utile a comprendere i fenomeni della tecnologia a livello culturale e antropologico, ma anche a capire il perchè di fenomeni come quello dei tablet o del successo di aziende innovative e di moda come Apple.

Se non avete ancora comperato un libro per le vostre vacanze vi suggerisco di scegliere "What Technology Wants" di Kevin Kelly.

Secondo Kelly a ognuno di noi piace  pensare che in futuro tutto sia possibile, in realtà nella tecnologia non lo è. Le prime due forze infatti sono spesso in contrasto e condizionate dal nostro libero arbitrio, inteso come facoltà di compiere scelte individuali e prendere decisioni politiche collettive. Di fronte a tutte le possibilità esistenti, il range di scelta è  limitato anche se, rispetto a diecimila anni, fa le possibilità sono enormemente aumentate.

Spinta dalla forza dell'inevitabilità, la tecnologia si muove costantemente in avanti come mossa da una legge di causa ed effetto. Ma questa inevitabilità non nega la creatività, l'intelligenza, l'unicità di un singolo individuo, la sua possibilità di scelta o il desiderio intenzionale di puntare verso una direzione piuttosto che in un'altra. In parole povere mentre il telefono e la tecnologia per computer come i tablet erano in qualche modo inevitabili come prodotti di percorsi già iniziati, ci è voluto uno Steve Jobs per creare, produrre e portare al successo prodotti come l'iPhone, l'iPod e l'iPad.

La natura tripartita della tecnologia ( Kevin Kelly ha coniato in realtà la parola Technium ) corrisponde a quella dell'evoluzione biologica. Il vettore dell'inevitabilità è determinato dalle leggi della fisica e dall'auto-organizzazione emergente che guida l'evoluzione verso determinate forme. I dettagli dell'evoluzione rimangono imprevedibili, non i macroschemi. L'aspetto storico-contingente del cambiamento evolutivo è piegato qua e là da casualità e opportunità che si sommano per dare forma a nuovi ecosistemi dotati di motori propri. Tutto ciò sarebbe comunque monco se non intervenisse la funzione adattativa della innovazione creativa che aiuta il singolo individuo ( singola specie ) a risolvere nel contingente i problemi legati alla sopravvivenza quotidiana. Mentre  in biologia ciò viene spiegato con la forza selettiva, cieca e inconscia della natura, nella tecnologia la funzione adattativa è aperta alla volontà e alla libera scelta degli esseri umani ( voglio l'iPad....).

Nell'evoluzione biologica non c'è nessun designer, nella tecnologia (technium) c'è ed è per giunta un designer intelligente: sapiens! Con le nostre scelte contribuiamo a plasmare il futuro della tecnologia ( dopo l'ipad tutti i produttori hanno dovuto fare scelte diverse e lo sarà anche Apple se uno dei concorrenti attuali riuscisse a far fare un ulteriore passo in avanti al technium nel suo stadio di evoluzione attuale).

"Invenzioni e scoperte sono cristalli innati nel technium, che attendono di manifestarsi. Non c'è nulla di magico in questi schemi, nulla di mistico nel fatto che la tecnologia abbia una direzione. Tutti i sistemi adattativi complessi che mantengono una auto-organizzazione stabile ( dalle galassie alle stelle marine alla mente umana) esibiranno forme emergenti e direzioni intrinsiche. Chiamiamo queste forme inevitabili......." Kevin Kelli, Cosa Vuole la tecnologia

PS: Graditi i commenti di coloro che hanno letto il libro!

(CM)

Fonte: Quello che vuole la tecnologia di Kevin Kelly

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