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Suggerimento a Matteo Renzi per la prossima campagna elettorale!

Suggerimento a Matteo Renzi per la prossima campagna elettorale!

26 Novembre 2013 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Secondo Derrick de Kerckove tre sono le regole d’oro della nostra epoca digitale: essere presenti online, stimolare coinvolgimento, creare comunità. Meglio dimenticare il branding e il broadcasting e trasformare la promozione in conversazione. Meglio presenziare gli spazi abitati online che riempire con la propria faccia cartelloni pubblicitari più o meno invadenti e inquinanti. Alcune idee per la prossima campagna elettorale in arrivo!

Una delle novità italiane del 2014 potrebbe essere la campagna elettorale che consacrerà Matteo Renzi come nuovo leader politico italiano. Il modo tutto mediatico e molto attento alla comunicazione ( "Non è mica possibile che chi sa comunicare bene venga accusato di intelligenza con il nemico" ) con cui il sindaco di Firenze si sta presentando al pubblico elettorale, ricorda molto quello di un leader precedente. ed ora caduto molto in disgrazia, che aveva presentato se stesso e il proprio partito politico con una invasione di cartelloni elettorali pubblicitari mai vista prima nella storia elettorale italiana e di altri paesi europei.

Da allora sono passati 20 anni e nulla è più come prima. E' cambiato il mondo, sono finiti i sogni, è scoppiata la bolla finanziaria e stiamo vivendo la crisi più grave della storia repubblicana ( viviamo alla fine dei tempi e non ce ne accorgiamo). Il mondo è cambiato anche grazie alle molte innovazioni tecnologiche che si sono susseguite negli anni e che hanno portato all’ubiquità e mobilità digitale della condizione umana attuale.

"Il partito che faremo, se vincerò io, dovrà chiamare per nome le persone (ndr.... come nell'ultima pubblicità della Nutella). Voi non siete consumatori, utenti o gente. Voi siete voi, uomini e donne con una identità" - MR

L’accesso istantaneo a persone, oggetti e servizi, reso possibile da Internet, dalle reti degli oggetti, dai dispositivi mobili, dai social network e social media  e dalle APP, promuove una cultura partecipativa  che suscita nelle persone maggiore voglia di partecipare ed essere coinvolti e favorisce la formazione e la crescita di comunità online e di reti sociali, più capaci di aggregare, di favorire la interazione e la condivisione di nuova conoscenza.

Le nuove comunità e reti sociali online hanno soppiantato club e sezioni di partito, punti di aggregazione rionali e oratoriali. Le nuove tecnologie sempre connesse fanno da linfa e sistema emopoietico trasferendo informazioni, percezioni, sensazioni ed emozioni, attraverso confini non più solo geografici ma sociali ed ideologici. I luoghi abitati della rete fanno da ricettacolo e propagatori di nuove emozioni, negative e/o positive, di nuove idee, di suggerimenti, recensioni e passaparola.

Il mutato paesaggio dei media, scaturito dalla novità e dalla pervasività delle nuove tecnologie, suggerisce mutati comportamenti e nuove pratiche promozionali e comunicazionali. Politici ed aziende abituati a fare uso di campagne ed iniziative promozionali tradizionali per proporre e vendere i loro prodotti più o meno accattivanti  e di qualità sono chiamati a rivedere le loro strategie e i loro approcci. Lo devono fare per comunicare meglio ma soprattutto per entrare in maggiore sintonia con consumatori ed elettori che non vogliono più essere destinatari passivi ma pretendono lo scambio, vogliono la partecipazione e si emozionano se sono coinvolti in luoghi sociali e comunitari.

Ancora oggi  tutti possono ricordare il 1994 con le città tappezzate dai manifesti di colui che poi avrebbe condizionato, nella buona e soprattutto nella cattiva sorte la vita sociale e politica italiana. Quell’esordio si è ripetuto in occasione di ogni ricorrenza elettorale successiva anche se in forme e contenuti diversi.

Secondo gli studi dello psicologo Paul Watzlawick la comunicazione non è solo un  processo di trasferimento di informazioni (modello di Shannon eWeaver) ma un processo avviato  dall’emittente nell’intenzione di procurare cambiamenti nelle sfere cognitive, emotive e  comportamentali del ricevente

In previsione della prossima e quasi certa campagna elettorale che caratterizzerà il 2014 politico italiano, può essere utile lanciare un suggerimento a colui che tutti i pronostici danno già per vincitore.

L’invito è a rinunciare a forme di marketing politico tradizionale fatto di cartelloni e manifesti elettorali, spesso abusivi e in formato ‘mostro’, e di puntare invece su forme moderne e più congeniali ai mutati comportamenti, bisogni e desideri delle persone.

Meglio puntare ad una comunicazione online che inquinare visivamente le nostre città ed impedire anche i pochi sguardi rivolti al cielo. Farlo in Italia sarebbe una completa novità, ma nel mondo un approccio simile è già stato sperimentato, con piena soddisfazione di cittadini ed elettori.

Pulire le città dai cartelloni pubblicitari si può

Il primo a dare l’esempio è stato il sindaco Gilberto Kassab di San Paolo che nel 2006/2007 ha emanato la legge 'Lei Cidade Limpa' con la quale ha deciso di eliminare completamente la pubblicità da strade e viali della città suscitando l’entusiasmo dei suoi concittadini ( nel 2012 sui muri di molti edifici sono ricomparse promozioni e pubblicità sotto forma di graffiti e sono aumentanti i cedimenti nei confronti di quanti vorrebbero ritornare al passato).

Lo ha poi seguito anche la città di Huston con una legge che, sempre nel 2007, ha portato ad un accordo con alcune tra le più importanti aziende pubblicitarie e finalizzato alla rimozione di 800 mega-cartelloni ( sui 4000 esistenti al tempo in città) dagli spazi privati cittadini con l'obiettivo di liberare la città dall'inquinamento cartellonistico e la vista dei cittadini.

La radicalità dell’approccio di San Paolo non ha creato contestazioni negli operatori che da quella forma pubblicitaria hanno fin qui tratto vantaggio. Ha semplicemente spostato la competizione online e liberato la città di nuovi spazi da usare per altri scopi.

Meglio puntare su forme di comunicazione nuove, più personalizzate, sociali e coinvolgenti.

Le nuove tecnologie permettono di ottenere maggiore coinvolgimento. I cittadini, più o meno nativi digitali, non amano più sentirsi dire per chi votare o cosa mangiare. Vogliono poter dire la loro, esprimersi, suggerire nuovi approcci e idee creative, vogliono partecipare. E’ compito di chi comunica adottare le strategie giuste e scegliere gli strumenti più adeguati per coinvolgere maggiormente il suo pubblico potenziale e coinvolgerlo in nuove conversazioni e relazioni.

Se l’approccio funziona il candidato premier può puntare sulla creazione di nuove forme comunitarie. Le sezioni di partito hanno sempre svolto un ruolo fondamentale nella creazione di gruppi di interesse e ambiti di discussione finalizzati allo scambio di opinioni e alla costruzione del consenso intorno a idee condivise. La sezione è stato per decenni il terreno nel quale molti candidati e futuri leader hanno costruito la loro reputazione e autorevolezza.

Oggi è tempo di cambiare approccio e lo si può fare facilmente ricorrendo ai nuovi media e alle nuove tecnologie da cui sono alimentati. Tecnologie che permettono una elevata forma di personalizzazione come dimostrato dai numerosi esempi commerciali già esistenti, molti dei quali basati sulla capacità di riconoscere alcune caratteristiche fisiche dell'interlocutore o destinatario della comunicazione per fornire indicazioni e informazioni coerenti con il suo profilo. Un esempio ci quanto sia possibile è mostrato nel video sottostante realizzato da Plan UK, una società No-Profit inglese che ha lanciato un video visibile alle fermate dell'autobus che contiene promozioni pubblicitarie customizzate in base al genere. 

Qualunque sia il livello di conoscenza del ruolo delle tecnologie nelle nuove forme di comunicazione e promozione pubblicitaria ed elettorale, una cosa è ormai certa e provata. Le nuove tecnologie mobili hanno dotato committenti, aziende e partiti di strumenti alternativi che permettono non solo di raggiungere meglio e ovunque i destinatari della comunicazione ma anche di renderli più partecipi e soddisfatti.

Tablet, smartphone, social network, video più o meno personalizzati sono tutti strumenti tecnologici il cui uso creativo è diventato cruciale per chiunque voglia conquistare mente, cuore e consenso elettorale. Matteo Renzi ha sicuramente compreso la potenzialità dei nuovi mezzi, così come lo hanno capito molto prima Beppe Grillo e il suo movimento cinque stelle.

I candidati alle elezioni prossime venture hanno la grande opportunità di contribuire a far diminuire il degrado del paesaggio e a migliorare la visuale degli sguardi di cittadini e viaggiatori con l'eliminazione della tradizionale cartellonistica promozionale. Un modo per risparmiare soldi ma soprattutto per cambiare le forme della comunicazione.

Un buon punto di partenza per cambiare anche le forme della politica.

Il suggerimento a Renzi, semmai ne avesse bisogno, è di non seguire l'esempio di chi negli anni passati ha riempito le strade con tabelloni e frasi ad effetto e di puntare su:

  • una comunicazione meno urlata e meno prolissa: i consumatori così come i cittadini ed elettori sono in grado di udire di più se il rumore della comunicazione è minore e limitata è il contenuto della comunicazione
  • puntare alla creazione di un marchio con una identità e una sua forte personalità: gli elettori sono fedeli alla marca, come dimostra anche la forza persistente di un leader decaduto come quello che ci ha govenrnato nel recente passato
  • cercare di essere sempre consistente attraverso tutti i mezzi di comunicazione utilizzati

Tre approcci che sono perfettamente perseguibili con le nuove tecnologie digitali e che possono permettere di ridurre l'inquinamento 'visivo' e permettere nuovi sguardi verso l'orizzonte ( ...dell'avvenir).

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