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Reti di oggetti intelligenti per umani sempre più stupidi ma contenti!

Reti di oggetti intelligenti per umani sempre più stupidi ma contenti!

21 Marzo 2014 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Ogni italiano possiede tre dispositivi mobili di personal computing e non sembra volerne fare a meno, nemmeno in posti dove l’uso potrebbe risultare complicato a causa degli spazi ristretti e dei gesti necessari a metterli in sicurezza da umidità e profondità varie! Mentre i nostri dispositivi sono sempre più connessi e intelligenti noi rischiamo di essere disconnessi da noi stessi e un po’ più stupidi!

La Internet degli oggetti è una realtà, Qualsiasi cosa può oggi potenzialmente ospitare un microchip, un sensore, un codice RFID o un piccolo computer.  Qualsiasi oggetto può essere connesso ad un altro per comunicare, interagire e collaborare facendo a meno degli umani!

Case, appartamenti, automobili, apparecchiature domestiche, scaffali di supermercato e container, ma anche cani e gatti e animali domestici, prodotti con tecnologie indossabili come orologi, occhiali, braccialetti e vestiti e persone, tutti possono diventare supporto e mezzo di trasporto di computer miniaturizzati, tutti molto potenti, performanti, intelligenti e soprattutto interconnessi e intercomunicanti tra di loro.

Questi oggetti portano in rete la loro intelligenza e le loro abilità e collaborano per produrre risultati e soluzioni frutto di intelligenza collettiva e connettiva. Oggetti e reti intelligenti stanno sostituendosi all'uomo in molte attività e abilità, lo stanno facendo in modo pervasivo, insistente con la complicità degli umani che sono ben contenti di vedersi sostituiti da macchine, robot e computer nelle attività più ripetitive, noiose e time consuming. E' una complicità così disarmata e disarmante da far prevedere situazioni drammatiche o semplicemente ridicole nel caso in cui, per un guasto tutti i computer si bloccassero e smettessero di funzionare. Opzione questa ritenuta prtaicamente impossibile dai più e semplice oggetto di numerosi film catastrofici alla Hollywood maniera!

Essendo intelligenti, in un futuro prossimo venturo, per non sentirsi i discendenti degli schiavi di epoca romana, gli oggetti macchina potrebbero ergersi a Spartaco, ribellarsi e bloccare le vite individuali, sociali e lavorativi di umani, diventati nel frattempo un pò più studipi, sicuramente più pigri e forse incapaci di reagire!

Le nostre auto sono diventate dei computer lanciati a folle velocità verso il futuro, ci dicono cosa dobbiamo fare, ci suggeriscono percorsi e itinerari, si fanno promotrici di messaggi promozionali e ci tengono in contatto con il mondo oltre a permetterci fantastiche esperienze ‘surround’ di tipo musicale e di addormentare i bimbi e le nonne con la visione dell’ultimo video di Pegga Pig o del remake di Colazione da Tiffany.

Le nostre auto sono così intelligenti da guidarci nel traffico e nella nebbia, dal saper parcheggiare da sole e comunicare tra di loro. Gli eventuali indicenti sono colpa nostra perchè il computer di bordo è diventato infallibile o per lo meno ci ha convinto che lo sia. Se si guastano, aprire il cofano può solo servire ad indicare ad altri che l’auto si è fermata, che non sappiamo cosa fare e ci stiamo chiedendo quanto fragile possa essere la tecnologia in alcuni frangenti e momenti…..quando ci lascia a piedi!

 

 

Gli arei su cui viaggiamo sono missili lanciati da una destinazione all’altra su traiettorie sperimentate mille volte dai simulatori di volo e giocattoli nelle mani di piloti in cerca di passatempi tra un intervento e l’altro del pilota automatico.

Il viaggio è monitorato nuvola per nuvola grazie a tecnologie avanzate, RFID, GPS, ecc. e transponder che registrano ogni movimento e lo comunicano lontano. Se poi qualcuno, per sbaglio o per scelta stacca il transponder e chi era preposto a ricevere il segnale si trova impegnato in una pennichella o sogno notturno, lo stesso aereo supertecnologico sparisce dagli schermi e rischia di diventare un nuovo mistero che verrà analizzato dai numerosi programmi Voyager (Kazzenger) ospitati in tutte le televisioni del mondo.

Nessun riferimento all'aereo della Malaysian AIrlines.....naturalmente!

 

Le nostre case sono diventate tecnologiche e contenitori intelligenti di oggetti a loro volta dotati di intelligenza e interconnessi. La macchinetta del caffè sente la sveglia tecnologica che interrompe il sonno notturno, conosce le abitudini e le tempistiche delle attività post-risveglio e si predispone ogni mattina a servire un caffè schiumoso al latte e alla giusta temperatura ogni mattina e all’orario perfetto.

La giornata è resa efficiente, divertente e sociale dai numerosi dispositivi mobili di personal computing che ci accompagnano in mobilità, da casa all’ufficio, sul treno come al parco. Sono dispositivi che ci ritornano/servono informazioni contestualizzate e aumentate sugli spazi e gli ambienti che visitiamo ma comunicano anche ad altri dove siamo, cosa facciamo, in cosa siamo impegnati e con chi lo siamo.

Le loro tecnologie non sono invadenti ma riempiono ogni attimo della giornata con messaggi, SMS, notifiche, email, immagini e informazioni. Reclamano di non venire spente e si fanno sopravvalutare per il servizio che ci propongono come se il silenzio o la disconnessione o l’isolamento sociale fossero per definizione situazioni da rifuggire perché tali da rendere infelici e scontenti. I nostri dispositivi mobili si suggeriscono anche quale musica ascoltare, quali notizie leggere ma soprattutto quali prodotti comperare.

Più che strumenti di comunicazione sono diventati mezzi di promozione pubblicitaria, incantatori di serpenti sempre pronti e bendisposti a decantare bontà e qualità di qualsiasi marca o prodotto che attraverso loro trovano nuovi mercati e successi commerciali.

Spegnerli non serve a nulla. Quando li si riaccende ripropongono tutto ciò che si è perso e che non sono riusciti a propinare prima.

Una TV veramente intelligente in Italia dovrebbe opporsi alla visualizzaione dei talk show!

 

La sera, stesi sui divani o in comodi letti la tecnologia ci raggiunge nella forma di TV intelligente. E’ diventata SMART perché conosce molto di noi e delle nostre abitudini grazie alle informazioni che le abbiamo comunicato noi stessi o tramite la connessione di cui dispone con la rete e che può usare per sbirciare i nostri profili sociali online e trarne utili informazioni utili a rendere soddisfacenti i nostri programmi serali ma anche a personalizzare proposte commerciali o di spettacoli contenenti promozioni e pubblicità che sembrano essere state costruite per ogni singolo utente e telespettatore.

La TV intelligente è anche capace di guardare in anteprima film e programmi e riproporli in seguito in modo che nulla vada perso. E’ capace anche di informare e aggiornare su quanto un determinato programma, una radio o una canzone abbiano trovato il gradimento del pubblico e se abbia determinato una tendenza o moda. Un grande aiuto che chi ama essere trendy e non perdersi qualsiasi occasione di apparire e presenziare.

Chi ama il giardinaggio non si illuda di praticare le sue attività in zone liberate dalla tecnologia. Tecnologiche sono le sementi cosi come le terre artificiali che si comperano, manipolate e geneticamente modificate sono le numerose erbacee che trapiantiamo così come i gerani che non durano mai più di una stagione perché configurati per una sopravvivenza e fluorescenza limitata nel tempo.

Molto tecnologiche sono le serre così come i concimi ei  rinforzanti vari che si usano per costruire in casa mini capolavori fluoristici che durano una nottata. Tecnologica è la cultura e la produzione di verdure in serre idroponiche e futuristiche che non vedono mai la terra e neppure il buio della notte. Non lontano è il tempo in cui le piante ci manderanno delle email o dei messaggini per comunicarci che sono pronte per essere cucinate, cotte e mangiate (“Hay cosa aspetti? Non vedi che muoio dalla voglia di fare quattro salti in padella?”).

A mandare un messaggino sarà anche il terreno della serra o del vaso per segnalare la carenza di acqua, l’invasione di animaletti strani o formiche e la voglia di rinascere ripulito e dissetato. La pulizia del praticello all’inglese sarà presa in carico da robot tecnologici sempre in movimento che impediranno all’erba del giardino di crescere troppo e di espandersi. E chissà che tutte queste attività, messaggini e iniziative non trovino spazio anche su Facebook e Twitter.

Vi immaginate i cinguettii degli uccellini rimpiazzati da quelli tecnologici, tutti uguali in tonalità e temperatura di Twitter?

 

Mentre robottini e sensori vari si prendono cura di piante, vasi, aiuole e giardini, la vostra abitazione tecnologica fa in modo che la vostra vita casalinga sia una semplice attività di supervisione e controllo. A cucinare ci pensa il forno a microonde intelligente,  il forno a gas per riscaldare la pizza si attiva mentre prendete l’ascensore o fate una doccia, il frigorifero ha già ordinato per voi tramite il portale di commercio elettronico dell’EsseLunga il latte e la birra in via di esaurimento.

E dopo aver cenato a rassettare e pulire tutti ci pensano altri oggetti intelligenti o, per chi può permetterseli, assistenti personali cyborg capaci anche di interagire ed eseguire ordini vocali. Tutti questi oggetti sono tra loro collegati, possono interagire, comunicare e sincronizzarsi e tutto per il massimo piacere dei loro proprietari e utilizzatori, senza distinzione di genere.

E se si mettessero a spettegolare durante le attese che caratterizzano le loro attività in cucina? Di cosa potrebbero parlare e dove troverebbero gli argomenti? Facile, in rete e sui social network che frequentano con i loro padroni in modo da comunicare messaggi e notifiche durante il giorno (“Hey Luca, a che ora pensi di arrivare a casa questa sera? Ti andrebbe una pasta aglio, olio e peperoncino o vuoi che dica al frigorifero di ordinare alla Coop una pizza al trancio?”).

 

Le nostre vite tecnologiche sembrano essere diventate talmente perfette da trasformarci in semplici comparse e utilizzatori/utilizzatrici finali.

Ma cosa succede se un improvviso blackout di energia manda in tilt circuiti, network, congegni, sensori e applicazioni? O se gli oggetti tecnologici decidessero (un semplice cinguettio per mettersi d’accordo) di ribellarsi e fare sciopero?

Nulla di grave!

Può capitare che il caffè non sia alla temperatura giusta e senza latte e soprattutto pronto da due ore. I piatti potrebbero accumularsi nel lavandino perché non si ha alcuna idea di come pulirli. Le auto si bloccano in mezzo alla strada e solo un carro attrezzi le può spostare. Il frigorifero deliberatamente non provvede agli approvvigionamenti lasciandoci in crisi di astinenza da birra o bollicine ma soprattutto, e questa è la cosa più fastidiosa, senza neppure inviarci una email o un messaggino di cortesia (“Da questa sera fino a data da destinarsi questo frigorifero non svolgerà alcuna funzione o servizio, si prega di provvedere in autonomia.”). I forni non si attivano o espellono torte salate, dolci e pizze fumanti perché bruciacchiate o sciolte per l’eccessivo calore.

Consumata l’energia rimasta, i dispositivi mobili si spengono portandosi appresso contatti telefonici e appuntamenti, caselle di posta elettronica e conversazioni mobili, cinguettii e immagini WhatsApp.

 

Difficile immaginare cosa potrebbe succedere se a bloccarsi fossero anche gli elementi del bagno appena cambiati e sostituiti con le ultime meraviglie autopulenti e cognitive della tecnologia del bagno intelligente.

Facile invece immaginare le scena alla Twilight Zone nel caso in cui l’impazzimento generale producesse termostati che si autoregolano per conto proprio senza prestare alcuna attenzione a parametri di settaggio o interventi manuali, luci che si accendono e si spengo in continuazione avendo settato il passaggio dal giorno alla notte come un sequenza continua e ripetuta fatta di secondi.

Ma questa, nell'epoca dtecnologica e delle reti di oggetti è pura fantascienza!

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