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Ragazzi Tecnorapidi italiani sempre più online

Ragazzi Tecnorapidi italiani sempre più online

24 Aprile 2018 Redazione SoloTablet
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Tecnorapidi è un neologismo coniato da Carlo Mazzucchelli per descrivere le generazioni di nativi digitali che sono cresciute a merendine, Internet e social network. Oggi i Tecnorapidi italiani 31 ore alla settimana passano connessi al Web, un dato superiore alla media europea. Lo ha certificato una indagine Ocse.

Pur di stare connessi e online tutti gli strumenti sono buoni, meglio però se si dispone di uno smartphone. E' così che sembrano pensare la maggior parte degli adolescenti italiani impegnati a superare la media europea di permanenza online. Una media superata con 31 ore settimanali connessi ad applicazioni Web, più di quattro ore al giorno e con una overdose che è destinata a lasciare tracce indelebili oltre a condizionare comportamenti e stili di vita futuri.

Il dato, rilevato da Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ) è raddoppiato, in termini di ore, nel corso degli ultimi tre anni. L'indagine dell'Ocse ha interessato i comportamenti di adolescenti quindicenni  e scandagliato le loro competenze nella lettura, in matematica e scienze. Uno degli obiettivi dell'indagine era l'identificazione di buone pratiche capaci di generare migliori performance scolastiche. Quella che è emersa è la fotografia di una particolare dedizione (dipendenza?) al web da parte dei ragazzi italiani, passata nel giro di tre anni da 17,5 ore alla settimana (2,5 ore al giorno) alle 31 attuali, domeniche comprese. Il dato evidenziato segnala il superamento del gap tecnologico che in passato separava le nuove generazioni italiane da quelle europee ma non necessariamente l'emergere di buone pratiche online. La tecnologia non è un male ma non è neppure neutrale, sembra suggerire Ocse. Si può usare a scopi didattici e di apprendimento in modo intelligente ed efficace ma al tempo stesso si potrebbe anche usare di meno, soprattutto nel tempo scolastico giornaliero.

Il distacco dalla Rete potrebbe servire forse a migliorare le competenze in Scienze, matematica e Lettura. Ambiti nei quali eccellono ragazzi coreani e finlandesi ma non ancora quelli italiani che si piazzano al 34° posto in Scienze (su 70m paesi esaminati), forse perché delle 31 ore settimanali passate online solo 5,5 sono usate per motivi di studio. 

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