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2017: sarà l'anno dell'intelligenza artificiale?

2017: sarà l'anno dell'intelligenza artificiale?

16 Novembre 2016 Redazione SoloTablet
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Ciò che una volta era solo fantascienza e frutto di fervida immaginazione oggi è realtà. L'intelligenza artificiale sta diventando il nuovo tassello fondamentale dell'evoluzione tecnologica. Siamo ancora lontani dal poter dialogare con un robot come se fosse un umano ma l'impatto di algoritmi intelligenti, strumenti di riconoscimento vocale, assistenti personali e macchine che apprendono è profondo e avrà sviluppi imprevedibili e accelerati. Tutte le soluzioni hanno in comune un elemento molto umano, la capacità di apprendere attraverso algoritmi che permettono reazioni in tempo reale. I benefici e i vantaggi nella vita delle persone possono essere inimmaginabili.

L'11 novembre si è svolta a San Francisco la conferenza del Machine Learning 2016 che ha visto la partecipazione di numerose aziende, inclusa Google, che si sono ritrovate per condividere e presentare le ultime novità in termini di applicazioni, algoritmi, strumenti e piattaforme legate allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. L'evento è uno dei molti focalizzati sulle nuove frontiere di tecnologie che in poco tempo hanno cambiato l'orizzonte e gli scenari tecnologici. Una rivoluzione sicuramente più profonda e sorprendente di quanto non sia stata l'elezione di Trump alla Casa Bianca.

E' una rivoluzione che parte da molto lontano e che comprende varie soluzioni tecnologiche come le macchine che apprendono, i network neurali, il riconoscimento vocale, la robotizzazione e molto altro. Tutte tecnologie che sono destinate ad avere un impatto sui dispositivi mobili che usiamo, sui media e sui social network, sulle case e le città intelligenti che verranno, sulla sicurezza e sulla organizzazione del lavoro, sia quello manuale sia quello cognitivo. L'impatto è profondo perchè non cambiano solo i prodotti e i servizi di cui potremo disporre ma muterà radicalmente l'infrastruttura  il contesto nel quale essi verranno utilizzati. L'evoluzione rapida di queste tecnologie sta anche dando un grande impulso a nuovi e ingenti investimenti che coinvolgono tutti i più importanti protagonisti della scena tecnologica come Google, Apple, Facebook, Samsung, Intel, nVidia, Qualcomm, AMD, Microsoft. Il ruolo delle soluzioni o degli algoritmi di intelligenza artificiale è tale che quasi ogni nuovo prodotto rilasciato ne possiede una parte. Facebook vuole usare l'intelligenza artificiale per identificare le notizie false pubblicate sulla sua piattaforma, Google per l'erogazione di nuovi servizi contestualizzati all'ambiente in cui si trova la persona, Apple investe sul suo assietnte personale Siri e la stessa cosa fa Samsung dopo l'acquisizione di Viv, AMD sta lavorando a nuovi processori capaci di apprendere.

L'intelligenza artificiale non è un concetto nuovo ma trova le sue radici direttamente in Alan Turing e il suo test pensato per verificare l'abilità della macchina di pensare come un umano. Nel 1989 con il suo bellissimo libro La società della mente Marvin Misky ha dato una fisionomia alla nuova disciplina permettendone il distacco dal resto della ricerca scientifica e favorendone lo sviluppo e gli investimenti. Oggi Tesla usa l'intelligenza artificiale per i suoi progetti avveniristici e Stephen Hawking, unitamente a centinaia di altri scienziati, mettono in guardia contro l'eccessivo potere raggiunto dalla intelligenza artificiale e dalle sue applicazioni.

Minsky cercava di rendere conto come funziona il cervello con i suoi frames, componenti e connessioni, per spiegare la mente umana ("la mente è semplicemente quello che fa il cervello"). Oggi che si conosce meglio il funzionamento del cervello si dispone anche di una mole infinita di dati che le nuove intelligenze tecnologiche possono utilizzare per costruire i loro frames, le loro connessioni e le loro elaborazioni di pensiero. Più sono i dati disponibili e più le macchine intelligenti sono in grado di prendere decisioni. Ad esempio i dati che Netflix produce sui comportamenti degli abbonati servono ad algoritmi di intelligenza artificiale per facilitare le scelte dei programmi futuri da vedere o programmare. Oppure il motore di ricerca di Google, sulla base delle informazioni di cui dispone sulle preferenze di viaggio degli utenti può suggerire nuove mete e destinazioni.

L'intelligenza avrà un ruolo importate anche nelle aziende e in altri ambiti quali al sicurezza e la lotta al terrorismo. L'elemento chiave sarà la capacità delle macchine intelligenti di apprendere senza bisogno di nuova programmazione. E' l'ambito sul quale Google ha recentemente annunciato un nuovo progetto del quale ha mostrato i primi lavori (A.I. Experiments) durante la conferenza menzionata all'inizio di questo articolo.

Durante la conferenza di San Francisco ai partecipanti Google ha offerto la possibilità di intrattenersi e interagire con alcune soluzioni di intelligenza artificiale pensate per mostrare la capacità di apprendimento delle macchine. Semplici esperimenti con oggetti testuali, visuali, musicali, ma molto istruttivi per capire lo stato dell'arte dell'evoluzione attuale della intelligenza artificiale, i suoi limiti ma anche il grande balzo in avanti che è stato fatto.

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Il progetto si compone a oggi di otto esperimenti, quattro dei quali sono interattivi. Sembrano semplici giochi a cui gli utenti sono da anni abituati ma pensati per illustrare l'abilità dell'intelligenza artificiale di adattarsi all'interlocutore umano, di apprendere dai suoi comportamenti e dalle sue azioni/reazioni per elaborare una strategia di risposta e una azione. Ad esempio uno degli esperimenti prevede che la persona disegni qualcosa e la macchina cerchi di capire cosa viene disegnato (Quick, Draw). Il gioco evidenzia la difficoltà della macchina nel gestire la infinita capacità creativa umana ma anche il livello elevato raggiunto dalla sua attuale abilità nel capire, apprendere e mostrare alcune tipologie di disegni.

Un'altro esperimento (Giorgio Cam,) si basa sul riconoscimento di immagini. Si fa una foto con il dispositivo mobile e l'intelligenza artificiale di Google cerca di riconoscere l'immagine catturata dalla foto. Con Infinite Drum Machine è possibile selezionare delle melodie e dei semplici suoni e l'intelligenza artificiale si produce nella composizione di una canzone. Un altro esperimento del progetto di Google prevede il riconoscimento delle varie specie di uccelli che allegrano il pianeta terra attraverso il loro canto (Bird Sounds ). Infine con Thing Translator è possibile fare uno fotografia e chiedere all'intelligenza artificiale di descriverne il contenuto in lingue diverse. Per chi non rimasse soddisfatto dagli esperimenti fin qui prodotti Google ha messo a disposizione una pagina per proporne di nuovi.

Gli esperimenti di Google così come le numerose soluzioni già oggi disponibili mostrano la rapidità di una evoluzione dell'intelligenza artificiale senza precedenti. Ciò non significa che le macchine si preparino a sostituirci tanto presto. L'apprendimento è solo una delle caratteristiche della specie umana. Le macchine possono anche imparare a imparare ma continueranno a essere carenti in altri aspetti quali l'intuizione, la creatività, l'emozione. Difficilmente l'istinto umano troverà una applicazione tecnologica capace di replicarli attraverso i suoi algoritmi ma il futuro sarà sempre più caratterizzato dalla convivenza uomo-macchina. E' una convivenza che va preparata e coltivata nel tempo, esattamente come quella con gli innumerevoli migranti che stanno caratterizzando l'epoca nomade che viviamo. Per gli amanti della fantascienza le intelligenze artificiali in circolazione sono ancora molto lontane da quanto è stato raccontato in numerosi romanzi ma per la maggioranza delle persone quanto è oggi disponibile è più che sufficiente. Non tutti sono infatti pronti per una interazione accelerata con umanoidi in grado di occupare spazi e di adottare comportamenti fin qui ritenuti ancora una prerogativa umana.

La esposizione alle nuove forme di intelligenza artificiale cambierà l'esperienza delle persone nella loro interazione con oggetti e contesti sempre più tecnologici. Non è detto che gli uenti siano pronti a questo tipo di nuove esperienze, sicuramente lo sono centinaia di scienziati e di laboratori di ricerca così come le aziende produttrici di tecnologia. Nessuno si meraviglierà di potere interagire attraverso il proprio smartphone con un assistente personale capace di capire una domanda e rispondere vocalmente ma molti saranno preoccupati dalla possibilità, non più molto remota, di vedere il proprio posto di lavoro, manuale ma anche cognitivo, a rischio per l'arrivo di nuovi robot e macchine intelligenti.

Il futuro delle macchine dotate di algoritmi di intelligenza artificiale è già qui e tutti dovranno molto preso fare i conti con la loro evoluzione, presenza, abilità e pervasività. Meglio prepararsi!

 

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