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Tanto va il consumatore ad Amazon che ci lascia la sua libertà

Tanto va il consumatore ad Amazon che ci lascia la sua libertà

26 Febbraio 2018 Redazione SoloTablet
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Sono circa 800 i dipendenti della catena Trony che rischiano il posto di lavoro. Secondo alcuni la colpa è di alcune scelte sbagliate dell'azienda, per altri la conferma di una tendenza di mercato che vede prevalere comportamenti di acquisto online che penalizzano tutte le catene del mercato di elettronica al consumo.

A essere in crisi non è solo Trony. In difficoltà ci sono anche Mediaworld, che chiuderà in rosso i conti del 2017, ed eEuronics. In crisi sono tutte le catene di vendita di prodotti elettronici che non riescono a reggere la concorrenza delle vendite online e in particolare del colosso globale Amazon che, con le sue continue innovazioni e strategie commerciali, sta determinando una vera e propria rivoluzione sul mercato al consumo. Una rivoluzione resa possibile dall'allegra e interessata complicità dei consumatori che forse non si rendono conto di contribuire a un futuro fatto di minore libertà di scelta e potere contrattuale.

Dal mese di dicembre intanto alcuni dei dipendenti di Trony già percepiscono un salario ridotto al 20% e crescono le indiscrezioni che vedono a rischio chiusura i due terzi dei punti vendita in Italia. La crisi si evidenzia con i magazzini pieni di prodotti invenduti ma con scaffali vuoti, ma soprattutto con meno consumatori che visitano i punti vendita, anche perché sempre più orientati a visitare gli store online di Amazon.

La crisi di Trony, di proprietà del gruppo DPS, ha trovato spazio nei media, bucando il sovraccarico informativo causato dalle elezioni politiche incombenti, per le protesta dei lavoratori di alcuni punti vendita come quello di piazza San Babila a Milano a rischio chiusura. Solo nella provincia di Milano i posti di lavoro a rischio sono 140 ma in totale potrebbero essere 800 e interessare oltre 40 punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale.

La crisi di Trony evidenzia in modo doloroso una tendenza in corso da tempo e che ha visto spegnersi le file di consumatori nei punti vendita per l'acquisto di nuovi smartphone o display TV ed affermarsi l'acquisto online, spesso con gli stessi dispositivi acquistati al bancone, e quasi sempre attraverso un unico negozio online, quello di Amazon.

Il successo di Mediaworld, Euronics, Trony, Unieuro, ecc. è stato determinato da ragazzi e ragazze che hanno visto realizzarsi i loro sogni grazie al portafoglio di papà e mamma. Questi ragazzi oggi cresciuti preferiscono però l'acquisto online, per la sua facilità, rapidità e comodità. I nuovi comportamenti di acquisto stanno mandando in crisi l'intero comparto e proiettando ombre oscure sul futuro. Mentre l'e-commerce nel 2017 è cresciuto di quasi il 10%, quello delle catene di elettronica di consumo è calato del 2%. Il calo sta mettendo in crisi le catene italiane e facendo fuggire dal mercato quelle straniere come Darty o Fnac.

La crisi è determinata dal cambiamento nei comportamenti dei consumatori ma anche dalle abili strategie di Amazon che sta erodendo il mercato dalle fondamenta.

Agli operatori che hanno puntato sui punti vendita fisici non rimane che adeguarsi e prepararsi a scomparire o a reagire puntando anch'essi sui negozi online. Chi lo ha già fatto ha forse alcune probabilità di resistere allo tsunami Amazon, gli altri difficilmente avranno il tempo per farlo.

Unica variabile indeterminata potrebbe essere il comportamento dei consumatori. Le tendenze attuali però sembrano confermare tutte la preferenza per il mondo online e quanto sia vincente la forza attrattiva di Amazon.

Se questa tendenza si confermerà il consumatore rischia di perdere molta parte della sua libertà. Sempre che la cosa lo interessi o ne sia consapevole.

 

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