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Incapaci di resistere a click, Like e Share: sicuri che non vi serve un'assicurazione?

Incapaci di resistere a click, Like e Share: sicuri che non vi serve un'assicurazione?

23 Gennaio 2017 Redazione SoloTablet
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Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie, scriveva Ungaretti. E se anche in Rete fossimo tutti come foglie che si preparano ad essere colte? Non solo in autunno ma in ogni momento e senza neppure sapere di esserlo? Abituati come siamo a cliccare, apprezzare con un Like qualsiasi cosa appaia sul display del nostro dispositivo o a condividerlo, ci sfugge di essere semplici pedine di un gioco grande le cui regole sono sconosciute e in continuo divenire. Ci sfugge anche di essere diventati potenziali vittime di attacchi digitali e tecnologici sempre più diffusi, aggressivi e attrezzati, sia nella vita personale sia in quella professionale. Forse sarebbe bene disporre di una assicurazione speciale da sottoscrivere al più presto!

Anche il 2016 ha confermato quanto siano diventati seri i pericoli e i rischi legati alla criminalità digitale online. L'aumento di attacchi criminali è tale da suggerire varie riflessioni e considerazioni. La prima è che il fenomeno è molto diffuso, colpisce un numero crescente di persone ma continua a essere ancora molto sottovalutato. E' come se si continuasse a fare quello che si fa da tempo, facendo finta di non cogliere il grande cambiamento che nel frattempo è intervenuto nei numerosi mondi online e mobile che tutti frequentano. La seconda considerazione suggerisce che la gestione della sicurezza così come della privacy sia sempre più delegata alle piattaforme utilizzate. Una delega che porta a una esperienza passiva dell'essere online, a non verificare con attenzione parametri di configurazione e profili online ed a pratiche comportamentali ripetitive e probabilmente poco adatte ad una difesa adeguata dei propri dati e beni personali. La terza considerazione suggerisce che forse, vista la pigrizia e la noncuranza con cui si pratica la vita online, ci sarebbe bisogno di un'assicurazione pensata appositamente per coprire i danni prodotti dal diffondersi della cybercriminalità digitale e online.

A forza di disinteressarsi del problema privacy e sicurezza online, l'utente della Rete si presta a diventare facile vittima di attacchi sempre più diffusi e meglio pianificati e organizzati. Attacchi condotti da criminali digitali e malintenzionati alla ricerca di ricchezza, di potere, di influenza e reputazione politica, di affermazione e di facili guadagni. La facilità con cui si può diventare vittima di un attacco è sempre meno legato all'assenza di strumenti anti-virus o protettivi sul computer in uso e sempre più a comportamenti irrazionali, poco consapevoli e dettati spesso dalla rapidità con cui si reagisce ad ogni forma di interazione o sollecitazione tecnologica. Il rischio vero passa, soprattutto nelle vite private delle persone, attraverso allegati aperti troppo spesso senza alcun tipo di attesa riflessiva o analisi del messaggio ricevuto (mittente, nome degli allegati, contenuti del messaggio, ecc.). Abituati ai click veloci dello smartphone l'utente incauto ripete se stesso e con un semplice click inconsapevole e superveloce è in grado di causare a se stesso eventi spiacevoli e con effetti spesso deleteri. I criminali digitali sono perfettamente consapevoli di questo tipo di partiche e abitudini tecnologiche e sanno di poter contare su un numero di vittime potenziali praticamente infinito. Dalla loro i criminali hanno anche l'assenza quasi assoluta di iniziative educative adeguate a diffondere una cultura diversa sulla sicurezza.

Non è un caso che in questa situazione stiano aumentando continuamente gli attacchi personalizzati e/o di ransomware. Nel 2017 sono destinati ad aumentare anche i crimini associati alle Internet degli oggetti, un problema che non troverà facile soluzione almeno fino a quando non saranno definiti standard di sicurezza condivisi per questo tipo di ambienti interconnessi.

In attesa che migliori la cultura dei cittadini della Rete sul tema della privacy e della sicurezza, che si migliorino le tecnologie per la definizione e gestione delle identità digitali e per l'accesso alle risorse online e che si definiscano standard di sicurezza più adeguati a proteggere i nuovi ambienti interconnessi, forse una soluzione potrebbe essere la sottoscrizione di polizze assicurative pensate per fornire una qualche forma di risarcimento e beneficio ai molti che, quasi sicuramente, anche nel 2017 verranno truffati online. Ad oggi non si conoscono formule assicurative di questo tipo adeguate al fenomeno montante del rischio online ma l'idea è valida e potrebbe suggerire alle compagnie di assicurazioni o a startup l'implementazione di una proposizione assicurativa capace di garantire sia guadagni alle compagnie sia adeguati risarcimenti e protezione agli utenti finali assicurati.

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