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Effetti della tecnologia sulla trasformazione del Sè

Effetti della tecnologia sulla trasformazione del Sè

17 Marzo 2018 Redazione SoloTablet
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Segnaliamo quattro articoli di Giovanni Acerboni, tratti dal suo Blog Vietato Ridere e nei quali suggerisce una riflessione sul ruolo della tecnologia nello sviluppo del Sè e nella costruzione dell'identità individuale. La riflessione parte dal modo con cui il popolo del Web si esprime online grazie a contesti digitali e a tecnologie disponibili a chiunque e che creano contesti nei quali la scrittura ma anche chi scrive si trasformano in continuazione.

Mai profetizzare la fine di qualcosa

Uno dei grandi vantaggi dell'era digitale è che sono scomparsi dai giornali quegli articoli piagnucolosi e saccenti che prevedevano l'imminente morte della scrittura. Il tema, casomai, è mutato: come scriviamo male. Devo dire che è vero. L'esercizio, infatti, nel caso della scrittura, non sviluppa l'organo, come in altri casi.

Ma credo che insistere sulla bassa qualità della scrittura sia inutile se restringiamo il campo di osservazione alla scrittura dei blog e dei social (come Facebook). Infatti, ci sono due questioni ben più rilevanti da affrontare al riguardo.

Il blog, ovvero Lo spazio per chi non ha spazio

Le piattaforme blog hanno azzerato la necessità, per qualsiasi autore, di sottoporre il proprio scritto a un processo editoriale. Pubblicare un articolo stampato, un libro (ma anche un film o un disco) richiede ancora oggi che qualcuno lo legga e lo valuti positivamente, che qualcuno investa per stamparlo, che qualcuno spenda qualche soldino per comprarlo. Solo al termine di un processo di questo tipo, e termine positivo, l'autore diventa un autore.

Le piattaforme blog fanno diventare chiunque un autore, a costo zero. Il che ha i suoi bravi aspetti positivi, accanto a quelli negativi, dei quali ne cito uno solo: che è cresciuta a dismisura la produzione di contenuti (il che ingombra il web). Nella quantità spesso di bassa qualità, vi sono però dei contenuti buoni e utili, alcuni dei quali, spinti dal gran numero di lettori, alimentano il dibattito e costringono in qualche caso il mondo dell'informazione (e più raramente della scienza e dell'arte) a tenerne conto.

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