Da leggere - Must read /

Il filtro: quello che Internet ci nasconde

Il filtro: quello che Internet ci nasconde

01 Dicembre 2015 Redazione SoloTablet
SoloTablet
Redazione SoloTablet
share
LIBRI DI TECNOLOGIA - "Google usa 57 indicatori per cercare di capire chi siamo e che genere di siti ci piacerebbe visitare. Anche quando non siamo online, continua a personalizzare i risultati e a mostrarci le pagine sulle quali probabilmente cliccheremmo. Di solito si pensa che facendo una ricerca su Google tutti ottengano gli stessi risultati, ma dal dicembre 2009 non è più così.Oggi vediamo i risultati che secondo Pagerank sono più adatti a noi, mentre altre persone vedono cose completamente diverse. In poche parole Google non è uguale per tutti....." - parole di Eli Pariser

Eli Pariser, Il Filtro: quello che Internet ci nasconde - Il Saggiatore


Ti svegli una mattina e ti trovi in un mondo in cui tutti la pensano come te. Tutti hanno le tue stesse idee politiche, le tue convinzioni religiose, i tuoi gusti culinari. Nessuna discussione con chi la pensa diversamente. Benvenuto nell’era della personalizzazione.

Nel dicembre 2009 Google ha cominciato ad alterare i risultati delle ricerche a seconda delle abitudini dei suoi utenti. La corsa a raccogliere la maggior quantità possibile di dati personali su cui customizzare la nostra esperienza online è diventata una guerra che i giganti di internet – Google, Facebook, Apple e Microsoft – stanno combattendo senza tregua. Dietro le quinte, una schiera sempre più folta di società di raccolta dati sta mappando le nostre informazioni personali, dalle preferenze politiche al paio di scarpe che abbiamo adocchiato online, per venderle agli inserzionisti.

CONSIGLIATO PER TE:

Tu non sei un gadget

Il risultato: ognuno vive la propria vita in un mondo fatto a misura di marketing che finisce per diventare costrittivo, ciò che Eli Pariser chiama la «bolla dei filtri». Un’isola di sole notizie gradevoli, attinenti ai nostri interessi e conformi alle nostre convinzioni, che lascia sempre meno  spazio a punti di vista diversi e a incontri inaspettati, limita la scoperta di fonti di creatività e innovazione, e restringe il libero scambio delle idee.

Un’invisibile e inquietante rivoluzione che distorce il nostro modo di apprendere, conoscere e informarci, fino a stravolgere la formazione dell’opinione pubblica e il funzionamento della democrazia. Fra cyberscettici e cyberottimisti, Il Filtro ci spiega come internet, sotto la pressione delle esigenze di monetizzazione dei colossi web, si sta avvitando su di sé. Sbircia nei segreti di server farm, algoritmi, imprenditori fanatici e analisti della guerra dell’informazione; indaga le conseguenze dello strapotere delle corporation nell’era digitale; infine, indica nuove strade che permettano alla Rete di mantenere le sue promesse libertarie di cambiamento.

Eli Pariser, pioniere dell’attivismo politico online, è dirigente di MoveOn.org, organizzazione progressista che ha dato un contributo determinante nella campagna per l’elezione di Barack Obama. È amministratore di Upworthy e cofondatore di Avaaz.org, ha scritto per il Washington Post e il Wall Street Journal, ed è Senior Fellow al Roosevelt Institute.

Recensioni:

 

 

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database