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Presente continuo. Quando tutto accade ora

Presente continuo. Quando tutto accade ora

01 Ottobre 2015 Redazione SoloTablet
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BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Il futuro che abbiamo rincorso per buona parte del ventesimo secolo è finalmente arrivato: oggi la tecnologia a nostra disposizione ci permette di essere sempre connessi con chiunque e di avere a portata di mano ogni tipo d’informazione, in qualunque momento. Ma qual è stato l’effetto sulle nostre vite di questa incredibile compressione di spazio e tempo? L’era dell’accesso totale ha un rovescio della medaglia che avevamo sottovalutato. I social network alimentano l’ansia di un costante “qui e ora” senza direzione e priorità, frammentato e distratto; le e-mail e la messaggistica istantanea ormai sono un assalto; e noi siamo sopraffatti da un illusorio presente continuo che ci sfugge sempre di mano. Douglas Rushkoff firma uno dei migliori saggi degli ultimi anni sul rapporto tra tecnologia, società, cultura e vita quotidiana.

 tiamo scivolando in un futuro aperto a scenari apocalittici. C’è già chi scommette, se non arriverà prima l’apocalisse, che entro il 2050 dovremo comunque farci da parte. “Qualsiasi cosa ci renda umani, come il genoma o le funzioni cognitive, verrà mappata e resa virtuale dai computer [...] I nostri meccanismi non biologici avranno la meglio, mentre quelli biologici verranno meno. La coscienza, in quanto tale, sarà il risultato di una precisa combinazione di microchip e nanobot”.

Nel frattempo ciò che conosciamo come pensiero “umano” avrà già cessato di esistere.

Dal canto loro i giovani, nel preferire i social network alla propria privacy, hanno già compiuto una scelta verso un “futuro meno privato e quasi telepatico, in cui le persone conosceranno comunque l’una i pensieri dell’altra”.

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Douglas Rushkoff sembra non nutrire dubbi. Nel suo libro Presente continuo, descrive una umanità immersa in una dimensione onirica che ha travolto i confini tra presente e passato. Ed è pronta ad accogliere il nuovo acriticamente senza troppo rendersene conto.   Quando tutto accade ora viene meno lo sviluppo narrativo del racconto. E l’essenza di ciò che siamo stati.

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