Da tempo vado sostenendo che il disincanto tecnologico è arrivato. L’ho scritto nel mio libro sulla Tecnoconsapevolezza. Ora vedo che altri ne parlano come e la cosa mi fa piacere perché c’è bisogno di una riflessione critica, sincera con sé stessi, onesta (implica essere solidali con gli altri) sull’uso che facciamo di strumenti potenti che hanno cambiato la realtà esperienziale nella quale tutti viviamo.
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