Ricerca

6 elementi soddisfano i criteri specificati
Filtra i risultati.
Tipo di elemento











Nuovi elementi da



Ordina per rilevanza · Data (prima i più recenti) · alfabeticamente
Google, trasparenza e sorveglianza
Tutti usiamo un motore di ricerca, in maggoranza quello di Google. Pochi si interrogano sulla trasparenza generata usandolo. Un numero ancora minore si interroga sull'uso che viene fatto dei dati e delle informazioni prodotte e delle tracce generosamente lasciate online. Pochissimi si interrogano sul ruolo che aziende come Google, ma anche Facebook o Amazon, svolgono oggi nella vita di ognuno. Ad esempio un ruolo di sorveglianza diffusa che si trasforma in dominio e controllo. Un tema centrale nel dibattito pubblico corrente dominato dalla necessità di maggiori controlli a causa delle minacce terroristiche incombenti.
Si trova in Blog / Tabulario
Il digital divide tecnologico e la sicurezza
Tutti oggi possono usare la tecnologia ma non tutti lo fanno. Tra quelli che lo fanno, i Nativi Digitali lo fanno con grande rapidità e facilità, gli immigrati digitali con maggiore riluttanza e difficoltà. I risultati di questi diversi atteggiamenti non sono tutti misurati e condivisi. Chi fa uso degli strumenti digitali sembra comunque avere un'opportunità e molte possibilità in più, anche in ambito sicurezza e difesa della privacy.
Si trova in MISCELLANEA
Se la privacy non è una necessità, neppure percepita...
E' di questi giorni la pubblicazione di un'indagine di Save the Children, condotta da Ipsos, che evidenzia come il 90% dei ragazzi italiani, ma una percentuale simile interessa anche gli adulti, non abbia alcuna percezione dell'importanza della privacy personale nella loro vita digitale, online e mobile. Adulti e ragazzi vivono intensamente una cita sempre più socialmente digitale ma sono quasi inconsapevoli delle conseguenze, degli effetti e dei rischi associati al mancato controllo della privacy dei loro dati personali online.
Si trova in MISCELLANEA
La privacy torna di moda!
A tentare di rilanciare il tema della privacy è stato recentemente Mark Zuckerberg dichiarando che il futuro sta nel privato. Poi ci ha pensato anche il numero uno di Microsoft con l’affermazione che la privacy è un diritto umano. Qualcosa di simile lo sostiene anche Tim Cook di Apple. Cosa sta succedendo?
Si trova in MISCELLANEA
Usare e sopravvivere a Facebook
Mentre i media tradizionali continuano a occuparsi di Facebook e dei social media, più interessati al mercato pubblicitario che alla privacy degli utenti, gli abitanti della parte abitata della Rete sembrano avere fatto la loro scelta. Hanno in grande maggioranza deciso di non abbandonare Facebook, Twitter, Instagram e gli altri social network che frequentano. Al termine dello scandalo Cambridge Analytica Facebook avrà ancor più utenti, continuerà a usare i dati delle persone e a fare guadagni con gli inserzionisti.
Si trova in MISCELLANEA
Siti porno e riservatezza dei dati personali
Dopo quanto si è scritto sulle aziende tecnologiche e la loro fame bulimica di dati, nessuno può pensare di non essere stato informato. Dati e informazioni sono petrolio nero, risorsa sempre più inesauribile e usata per scopi non sempre trasparenti e quasi mai con l’autorizzazione informata di chi questi dati li produce. Ciò vale a maggior ragione per piattaforme digitali, già predisposte al rischio come i siti porno o di sesso online. Con una differenza importante. I dati condivisi su questo tipo di siti sono molto ma molto sensibili, più che oro nero, diamanti!
Si trova in MISCELLANEA