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In aumento la discrepanza tra bisogno di sostegno psicologico e problemi economici
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Il futuro sarà tutto da ricostruire. L’emergenza sociale non finirà con la crisi sanitaria, ce la porteremo avanti per alcuni anni a venire. Sarebbe opportuno creare già ora gruppi di studio con tutte le figure interessate e necessarie al fine di creare e mettere in atto delle buone prassi per non incrementare maggiormente questo fenomeno fatto di problemi economici, paura diffusa, isolamento, povertà culturale e di relazioni.
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Recinti aperti
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La pandemia ha messo a nudo le criticità nell'accesso alle cure, ai servizi, alla cultura
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Ritengo che la psicologia abbia da sempre, per propria costituzione, gli strumenti per incidere sul sociale a partire dalle azioni di promozione del benessere psicologico. La riflessione su di sé come singoli, della ricaduta delle proprie azioni in chiave sistemica sulla società può offrire nuovi modelli di vita che possono ispirare un benessere sociale.
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Recinti aperti
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La pandemia ha escluso dal lavoro pezzi fondamentali del rapporto con le persone
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La grossa lacuna della situazione italiana è l’assenza quasi totale di un approccio preventivo ai problemi di salute mentale; il retaggio culturale è ancora quello secondo cui chi va dallo psicologo sia “pazzo” o “malato”; non si considerano la sofferenza e il dolore come forme di disagio di cui occuparsi né, tanto meno, si è a conoscenza del fatto che questo tipo di emozioni quando non prese in tempo, portano allo sviluppo di sintomi, sindromi o vere e proprie malattie.
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