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I robot occuperanno i campi!
Le macchine, dotate di intelligenza e di capacità di apprendere stanno cambiando il mondo e la realtà di molti ambiti lavorativi . Nel farlo sostituiscono manodopera umana diostrando non soltanto una elevata versatilità ed efficienza ma anche una crescente insostituibilità. Il tutto mentre molti stanno semplicemente a guardare, ragionando su benefici, costi e interessi. Siamo ancora lontani dalla cosiddetta singolarità, un momento nel futuro nel quale le macchine avranno forse reso completamente inutili i lavoratori e i lavori umani. Per avere un'anticipazione di queanto sta succedendo basta guardare al mondo dell'agricoltura.
Si trova in Tecnobibliografia
The Posthuman Manifesto
BIBLIOTECA DI TECNOLOGIA - Per l'autore di questo manifesto post-umanista «oggi gli uomini non sono più la cosa di maggior importanza nell’universo. Questo è qualcosa che gli umanisti devono ancora accettare […]. I corpi umani non hanno confini». Utilizzato per la prima volta nel 1992 il termine postumano è stato usato per mettere a fuoco l’affermarsi di alcune tendenze generali nella costruzione di nuove coordinate di definizione della soggettività, che partendo dall’arte potevano poi avere diramazioni significative nella società e nella cultura in senso ampio. Postumano, da semplice neologismo, usato prevalentemente in ambito artistico, è diventato un termine‐chiave per comprendere alcuni degli snodi principali del mondo tecnologico e digitale attuale. L’idea di fondo degli autori che si richiamano a questo termine è che l’uomo, sotto molteplici riguardi, avrebbe esaurito la sua parabola e che, pertanto, dovremmo prepararci alla strutturazione di una idea di uomo e umanità non più legate alle dicotomie del pensiero tradizionale.
Si trova in Tecnobibliografia / Intelligenza Artificiale
🧀 Intelligenze artificiali e esseri umani
Su Linkedin e altre piattaforme di social networking si discetta molto di intelligenza artificiale. Spesso chi lo fa evidenzia conoscenza limitata dell’argomento, superficialità e confusione nell’approccio al tema, limitata consapevolezza sulle opportunità e sui rischi che ne derivano.
Si trova in Tecnopillole
Il dialogo filosofico online è possibile, anzi coltivabile (Alessandro Mattioli)
Il dialogo socratico, indagatore e che si pone in maniera critica rispetto al mondo, dovrebbe, a parer mio, essere insegnato a tutti e fin da subito nella scuola, affinché ognuno di noi possa avere i mezzi e gli strumenti necessari per mettersi un poco di più in discussione, sia nei confronti di sé che dei propri modelli e paradigmi di vita, sia nei confronti degli altri e dei rapporti che si intrattengono col cosmo tutto. In consulenza filosofica, il dialogo socratico e pertanto l’arte maieutica, fatta di domande e risposte che vadano a scavare nelle profondità del nostro essere, è fondamentale per la buon riuscita della seduta, proprio perché, anche grazie a essa, è possibile mettere a nudo e lasciar cadere quei paradigmi e stereotipi che continuamente indirizzano il nostro modo di essere e di pensare.
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
L'assenza di autentico dialogo è problema centrale del nostro tempo ( Stefano Zampieri)
Non c’è singola consulenza filosofica o laboratorio di pratica filosofica che non mi abbia imposto una riflessione, che non mi abbia posto delle domande teoriche alle quali era necessario dare risposta. Credo sia proprio specifico del lavoro filosofico il mettersi costantemente in questione. Il filosofo non è mai arrivato alla fine del suo percorso. La filosofia è proprio un viaggio senza termine ultimo, o se vogliamo è proprio quella “analisi interminabile” di cui parlava Freud. Per usare una formula la guida del nostro lavoro non può che essere l’indicazione socratica del non sapere.
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
🍒🍒CHATGPT: SEDOTTI E ABBANDONATI?
In un’epoca nella quale, per dirla con Luigi Zoja, si sperimenta il declino del desiderio, tutto ciò che sta succedendo intorno alla ChatGPT indica che non si tratti di declino ma di un suo spostamento verso qualcosa di diverso, macchinico e robotizzato.
Si trova in TECNOCONSAPEVOLEZZA
La realtà tecnologica cambia, i concetti usati per comprenderla no!
Fino a quando nelle scuole non verranno dedicate delle ore finalizzate all’educazione digitale è difficile coltivare una visione ottimistica del futuro. Avere una cultura sulle tematiche inerenti alla tecnologia e ai suoi effetti non può essere solo priorità di alcune classi sociali o culturali. Questi argomenti hanno la stessa importanza delle materie canoniche studiate normalmente negli istituti.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Indossiamo lenti tecnologiche che hanno già deformato la realtà, ma noi non lo vediamo
Pervasività e meccanicità sono i termini che meglio fotografano l’attuale era tecnologica, la tecnologia e quello che è il loro maggiore esponente presente nelle nostre vite, lo smartphone; sono un “prolungamento esistenziale” di umanità sospese ad una notifica, nuovi meccanicismi biologici ed emozionali sono legati a gesti spesso ripetitivi e privi di logica in cerca di un “qualcosa” che deve pervenirci, una notizia, una persona che ci cerca e deve comunicarci qualcosa. In un secondo, in un flash.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Elon Musk e le sue visioni del lavoro automatizzato e robotizzato
Segnaliamo un interessante articolo/approfondimento sulla proposta estiva di Elon Musk che ha presentato il progetto di un robot umanoide che debutterà in forma di prototipo "l'anno prossimo". Il Tesla Bot sfrutterà l'esperienza dell'azienda con le macchine automatizzate, e anche hardware e software saranno legati agli sviluppi del sistema Autopilot per l'assistenza alla guida. I robot saranno progettati per gestire "compiti non sicuri, ripetitivi o noiosi", si legge sul sito della società. "Penso che essenzialmente in futuro il lavoro fisico sarà una scelta, se vuoi farlo puoi", ha detto Musk introducendo il nuovo progetto durante l'evento 'AI Day' .
Si trova in Tecnobibliografia
Può un futuro essere disegnato solo dalla tecnoscienza?
Gli scenari futuri sono condizionati dalla reazione che gli ecosistemi produrranno in conseguenza delle nostre azioni massive sugli equilibri naturali: oggi scontiamo un grave deficit immaginativo o, meglio, la mancanza di un orizzonte. Si ha come la sensazione di essere impigliati in un eterno presente, un gorgo in grado di macinare sia il passato che il futuro. Questo però non dipende solo dalla tecnica, ma soprattutto dal deficit di immaginazione politica: l’etica e la politica appaiono girare a vuoto, non avere progetti o prospettive. Ma può un futuro essere disegnato solo dalla tecnoscienza?
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia