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Essenza e apparenza, le verità nascoste della società tecnologica
La tecnologia ha impresso la sua velocità e voracità alla vita delle persone mutandone le esperienze quotidiane ma anche la percezione del tempo e della realtà. Dominano l’immediatezza, l’urgenza, l’apparenza, il consumismo, la distrazione, il narcisismo e la manipolazione. La realtà virtuale, guidata dalle narrazioni dello storytelling, ha superato la realtà fattuale e si è affermata come spazio vitale percepito come innovativo e migliore di quello della realtà reale. Molta innovazione però è pura invenzione, creata ad arte per nascondere arretratezze persistenti e alimentare consumi calanti.
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Natale 2016: che voglia di fuggire dalla realtà!
Un altro Natale si avvicina, con le sue consuetudini e consolidate abitudini. Tra queste l'uso dei social network per inviare messaggini, immagini o selfie individuali e collettivi, e per far sapere a tutti che si esiste e resiste in una realtà dalla quale si vorrebbe probabilmente o semplicemente esiliarsi e fuggire.
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La solitudine dei giovani networker
Dopo dieci mesi di arresti domiciliari e a un mese dal tornare libero, un teenager senza nome ha alzato la voce per dire che non aveva più giochi con cui giocare sulla sua Xbox. Rompendo le regole che lo obbligavano agli arresti in casa, l’adolescente ha deciso di uscire di casa perché la solitudine nel mondo reale era troppo grande da sopportare, nonostante l’ampia disponibilità di contatti virtuali grazie all’accesso internet. Prima di uscire il giovane ha chiamato la polizia anticipando il suo arrivo con la richiesta di essere arrestato e condotto in prigione. Meglio stare con sconosciuti in una cella che da solo in casa e in compagnia online.
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Struttura e organizzazione dei social network
Le reti sociali sono diventate oggetto di interesse, conversazione e riflessione diffuse dall’apparire dei ‘social network’ online, ma sono osservate e investigate come fenomeno sociale da sociologi e studiosi da molti anni. Nell’ambito dello studio delle scienze sociali il concetto di rete sociale è diventato una metafora perfetta e ricorrente di modelli sociologici che vedono la società come una ragnatela di reti sociali ma anche come strumento per illustrare in che modo le relazioni tra le varie componenti della rete si traducono in comportamenti, pratiche e attività.
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Il mondo virtuale è reale come lo è quello fisico!
Parlare di ciò che è reale o non lo è significa per forza di cose fare i conti con la riflessione filosofica e le tante teorie che nel tempo hanno cercato di spiegare l'interazione con il mondo e la realtà al di fuori di noi. Oggi la riflessione è complicata dall'esistenza di realtà diverse. Realtà virtuali e parallele, di cui abbiamo esperienza così come l'abbiamo della realtà fisica. Con un'eccezione, sono realtà che esistono fino a quando sono oggetto di osservazione, poi svaniscono. Un profilo digitale non esiste nella realtà ma le sue esperienze digitali sono reali come quelle nella vita reale di chi lo ha creato.
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Governo giallo-verde: linguaggio, social media e reputazione
Tutti gli italiani, preoccupati per i loro risparmi, tifosi e curiosi per natura, hanno seguito con attenzione la tragicommedia andata in scena per la formazione del nuovo governo. Quelli che lo hanno fatto con il mezzo televisivo si sono dovuti sorbire ore di dirette, di bersagli mobili e maratone Mentana nelle quali una casta di giornalisti, in prevalenza baby boomers, hanno cercato di raccontare e interpretare ciò che già era stato raccontato e interpretato attraverso altri mezzi di informazione. A governo formato, ora tutti i cittadini italiani potrebbero pretendere che, come avviene sui social network, anche i nuovi politici possano essere valutati ed eventualmente mandati a casa con una sequenza infinita di "MiPiace" o "NonMiPiace". Ipotesi irrealistica e improponibile, ma provate a pensare se dovesse essere applicata e funzionasse!
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La realtà come un videogioco
Ciò che spesso colpisce frequentando Linkedin è la lontananza dalla realtà vissuta. Una realtà che, non a caso, molti definiscono di merda ma che online diventa pulita come lo è l’acqua riciclata e resa trasparente da un eccessivo uso di cloro.
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E guardo il mondo da un display
Flessibile, magnetico, attrattivo, tattile, irresistibile, virtuale, ologrammatico e così tanto reale. Il display è diventato metafora potente del nuovo modo di guardare e interagire con la realtà del mondo che ci appare. È usato per costruire mondi virtuali e paralleli nei quali perdersi e ritrovarsi, da soli o in compagnia, ma sempre con lo sguardo incollato alle narrazioni visuali di un’immagine o di una fotografia, a un messaggio che parla e comunica fatti, avvenimenti, sentimenti e storie, a un video che scorre, a un videogioco labirintico e senza fine o ad applicazioni che servono per portare a termine un’attività lavorativa o semplicemente per giocare.
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Il software è ormai parte di tutti noi
Si dice da tempo che il software si stia mangiando il mondo, forse se lo è già divorato. Nel farlo ha eliminato la distinzione tra mondo fattuale e mondo virtuale trasformando la realtà in realtà digitale. Una realtà che ci ha avvolto come una pellicola di plastica trasparente ma resistente e nella quale nuotiamo come tanti pesci in un acquario. Un ‘acquario mondo’ digitale simile a una placenta calda e accogliente, nella quale molti, quasi tutti, sembrano volere rimanere acquattati.
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Il mondo dorato (dato) di Linkedin
Frequentando Linkedin a volte si ha l’impressione di stare dentro una bolla felicitaria isolata dal resto del mondo. Una bolla abitata da tanti pesci, in ammollo ma felici, con maggiori possibilità e forse più fortunati. Pesci comunque rinchiusi dentro un acquario mondo, in attesa di essere imboccati, prima di essere presi all’amo, ma anche pesci predatori sempre pronti a trarre vantaggio degli spazi virtuali e popolati nei quali agiscono. L’esistenza dell’acquario implica quella di un proprietario e manutentore. Un gestore intelligente che fa della trasparenza, dello storytelling e della complicità dell’utente le basi dei suoi guadagni, quasi sempre condivisi con inserzionisti, erogatori di corsi, e coorti di afecionados della piattaforma. La percezione è di stare su Facebook, ma dentro un acquario elitario, abitato da pesci di categoria superiore. Pur sempre pesci!
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