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La dignità ai tempi di Internet (Jaron Lanier)
Jaron Lanier si rivolge al lettore come se fosse il protagonista e l'eroe della storia che vuole raccontare. Lo considera tale perché ritiene che il vero valore aggiunto dell'economia digitale è prodotto dagli utenti della Rete. È una produzione che avviene in modo gratuito e umiliante perché si trasforma in guadagni reali solo per una minoranza simbolica di persone e realtà, alcune delle quali, per la loro posizione di dominio e di controllo delle piattaforme tecnologiche, se ne avvantaggiano sempre. Con l'utente eroe in testa Lanier elabora nel suo libro una proposta alternativa finalizzata a ridare dignità alle persone e ad Internet attraverso forme di transizione e scambio effettivamente bidirezionali, nel senso che siano capaci di generare vantaggi nella forma di denari. L'obiettivo è di contribuire alla costruzione di un futuro migliore attraverso nuovi meccanismi democratici di monetizzazione capaci di ridurre le disuguaglianze e redistribuire i guadagni. Distribuire meglio i guadagni significherà anche distribuire in modo più onesto e democratico il potere e l'influenza. A molti la proposta di Lanier apparirà come naïf, ad altri come inadeguata ad aggredire il sistema di potere dei produttori di tecnologia, la lettura del libro però può fornire conoscenze e strumenti per contribuire a trasformare Internet e la realtà tecnologica in maggiormente sostenibile in un'era dominata dalla informazione e dalla tecnologia.
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Tu non sei un gadget (Jaron Lanier)
Una lettura consigliabile a chi non si è rasssegnato alla narrazione conformista e superficiale del Web e delle tecnologie 2.0. Il testo è provocatorio, controverso e affascinante, e ricco di informazioni legate alla vita professionale dell'autore e usate per suggerire una riflessione su quanto la tecnologia ha fin qui prodotto con la sua evoluzione. Pur non essendo un luddista, Lanier ha una visione appassionatamente critica del web 2.0, di Facebook e Twitter per la loro capacità di distrattenzione con dati e informazioni non filtrate e per l'emergere di realtà che sembrano solo interessate ad analizzare il traffico di rete per vendere nuovi spazi pubblicitari e commerciali. La critica è anche di tipo economico e mirata alla globalizzazione che ha portato alla perdita di posti di lavoro dovuti allo spostamento di fabbriche, call center e help desk in India, Cina e altri paesi (un tempo) sottosviluppati.
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Cluetrain manifesto (Levine Rick )
A distanza di quindici anni il Manifesto scritto da quattro delle voci più vovaci del Web del tempo, continua a mantenere la sua forza seminale e attrattiva per le numerose idee, provocazioni e visioni che hanno sfidato in modo irriverente molti degli approcci del tempo cambiando per sempre il modo di guardare all'economia dell'era digitale e al ruolo in essa giocato dalle persone, dalle loro connessioni e conversazioni. Per capire la portata del testo è sufficiente osservare la socialità attuale dei social network ma anche come è cambiata la comunicazione digitale e il ruolo delle nuove tecnologie nelle aziende.
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Cybercultura (Pierre Levy)
Un libro datato ma fondamentale per chi volesse immergersi nella cultura digitale e virtuale che ha accompagnato l'avventura tecnologica degli ultimi anni. Un'avventura che ha visto la trasformazione dell'essenza stessa di cultura verso una "presenza virtuale dell'umanità a se stessa" e una cultura universale nella quale tutti gli umani possono incontrarsi. Una cultura universale che, a differenza di quella dei mondi chiusi con la loro cultura orale e delle società civilizzate caratterizzate dalla comunicazione scritta, è diventata mondiale ma non totalizzante, sempre conflittuale e inegualitaria. Una cultura caratterizzata dalle reti e da interazioni effettive e concrete, nelle quali le comunità virtuali costruiscono e dissolvono in continuazione la loro realtà e totalità nel flusso continuo, simultaneo e sincronizzato del cyberspazio.
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Il virtuale (Pierre Levy)
Il libro di Levy propone una cartografia del virtuale pensata per fornire gli strumenti necessari a comprendere i processi di virtualizzazione che da sempre caratterizzano l'avventura umana sul pianeta terra. La proposta non è per tutti ma per quanti hanno intenzione di svolgere un ruolo attivo di comprensione, riflessione critica, accettazione e consapevolezza. Al termine di questa riflessione, e della lettura del libro, il lettore dovrebbe essere convinto delle molteplici falsità con cui viene raccontato il virtuale e del suo ruolo essenziale nel far nascere sia la verità sia la finzione.
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L'intelligenza collettiva (Pierre Levy)
Un testo datato, pubblicato in Italia nel 1996, che conserva tutta la sua attualità e offre ancora oggi numerosi spunti di riflessione sui continui cambiamenti in corso, non più solo tecnologici ma economici, sociali, cognitivi e politici. Il libro parla di cyberspazio, di comunicazione e di tecnologia ma l'analisi è tutta centrata sull'uomo come portatore di valori, sulle implicazioni culturali e sui cambiamenti epocali determinati dalle scienze dell'informazione e dall'avvento dei computer e delle reti. La connessione permanente, la facilità con cui si può comunicare e interagire, l'esperienza del tempo reale e della realtà virtuale hanno dato forma a una mente diversa, dotata di intelligenza collettiva. Un modello di apprendimento cooperativo che ha aperto la strada a nuove conoscenze e a nuove forme di democrazia determinando l'affermarsi di nuovi modi di pensare e di vivere e facendo emergere nuove tendenze, culture, stili di vita e orientamenti sociali, completamente nuovi.
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Le tecnologie dell'intelligenza (Pierre Levy)
Un testo da collocare in un lavoro di ricerca e riflessione filosofica che ha visto la pubblicazione di altri due libri tutti centrati sul tentativo di riformulare le prospettive del pensiero occidentale atrtaverso l'occhio delle tecnologie digitali e dei loro effetti sul mondo. L'approccio sceglie di evitare di guardare alle tecnologie come semplice oggetto di studio per focalizzarsi sul ruolo da esse giocato nel ridefinire e plasmare, anche cognitivamente, le persone che le utilizzano. Da questo approccio deriva una visione cognitivista tutta centrata sulla interazione ambientale e su meccanismi continuamente ridefiniti dall'interazione tra attori umani e attori macchinici. Una interazione che avviene in un campo di nuove tecnologie intellettuali e intelligenti, aperte, conflittuali e parzialmente indeterminate.
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La parte abitata della rete (Maistrello Sergio)
Il merito dell'autore è di avere introdotto il concetto di parte abitata della Rete facendo comprendere come il Web abbia una valenza diversa a seconda di come viene vissuto e praticato. La parte abitata a cui il libro, scritto nel 2007 al tempo della Blogosfera, fa riferimento non è solo quella di Facebook o di Instagram ma quella, più solida e ricca composta da siti web e pagine personali, di blog e altri spazi frequentati come comunità online, forum e gruppi di interesse.
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Critica della ragione informatica (Maldonado Tomás)
Un libro con un titolo presuntuoso che sottolinea, già alla fine degli anni novanta, il bisogno di una critica della tecnologia intesa in senso Kantiano come analisi, esplorazione e ricerca di conclusioni. A finire sotto l'analisi critica dell'autore sono il complesso di argomentazioni, concetti e pseudoargomentazioni usate da molti per raccontare le rivoluzione di Internet e delle telecomunicazioni tecnologiche. La critica serve a far conoscere opinioni diverse e controverse, perplessità e dubbi sulle realtà tenologiche emergenti fornendo spunti per una pratica tecnologica ricca di consapevolezza e senza i rischi di una navigazione alla cieca. A essere analizzata è l'informatica e la sua ragione ma l'esercizio di Maldonado sembra suggerire che lo stesso esercizio si debba allargare anche ad altre realtà, anche soltanto per non mettere a riposo l'intelligenza critica umana.
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Capra e calcoli (Malvaldi Marco, Dino Leporini)
l'utente dimentica questa fondamentale differenza." Il computer ci dicono gli autori sono strumenti onnipresenti e potentissimi ma anche l'opportunità di riflettere su come affrontiamo i problemi e ci interroghiamo sulle cose dell'esistenza e del mondo, alla ricerca di un ordine o di una soluzione. Il suggerimento è di fare attenzione ad appaltare, a macchine che funzionano con semplici sequenze binarie, le soluzioni che andiamo cercando e di riflettere sui rischi e gli effetti delle soluzioni che esse propongono. Per capire come fare bisogna adottare un approccio ironico come quello usato dagli autori che, in modo divertente ma istruttivo, illustrano il modo intrigante e inquietante assunto dagli algoritmi nella vita di tutti noi. Il divertimento è inferiore a quello provocato dalla Banda del Barlume dei gialli di Malvaldi ma sempre garantito.
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