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La trasparenza digitale ai tempi di Facebook
In questi giorni, mentre Zuckerberg è stato impegnato a illustrare ai senatori americani come funziona la sua creatura, in molti hanno toccato il tema della trasparenza dei dati e delle informazioni degli utilizzatori del social network più popolato al mondo. Il concetto di trasparenza è menzognero e falsificante, ha vari significati che non sempre sono compresi, soprattutto quando si rispecchiano nel loro contrario, ad esempio dando forma a maggiore opacità e ignoranza.
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Facebook: le regole non bastano!
Negli ultimi anni Facebook è andato fuori strada. I tentativi recenti di imporre regole, restrizioni e implementare nuovi algoritmi per il controllo dei contenuti non sembrano essere sufficienti. Il social network continua a raccogliere una infinità di contenuti violenti, offensivi e volgari ma soprattutto è diventato strumento potente di lotta politica e diffusione di false notizie create ad arte per alimentarla.
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La società della trasparenza, un libro di Han Byung-Chul
La trasparenza è tema letterario e narrativo da sempre, oggetto di dissertazioni dotte e intellettuali sulla pretesa tutta moderna di rappresentare se stessi e vedere al tempo stesso l'intimità delle persone con cui si interagisce. Oggi la trasparenza è oggetto di grande interesse e trattazioni da parte di coloro che hanno dimestichezza con la trasparenza della Rete e con la pratica trasparente che caratterizza i numerosi social network come spazi di comunicazione e relazione sociale. La trasparenza di cui parla Byung-Chul Han non è invisibile, è praticata e suggerita da Facebook ed è direttamente funzionale al controllo politico e sociale che caratterizza la fase attuale di evoluzione della nostra società capitalistica e tecnologica. E' una trasparenza che dà l'illusione della chiarezza, della facilità di comprensione o di intuizione del senso o del significato, della socialità e della condivisione ma in realtà è oggi alla base della costruzione di nuove distopie che si stanno realizzando grazie alle nuove tecnologie e a chi le sta producendo e gestendo.
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Sulla realtà dei social network
Segnaliamo un articolo di Marco Minghetti dal titolo "Il Social Network è un Mondo Vitale?" pubblicato nella sua rubrica Le Città Invisibili sul Sole24ore online. Temi e argomenti trattati sono spesso oggetto di riflessioni su questo portale. Si parla di società postmoderna e tecnologia, si fa riferimento al libro Anima e iPad di Ferraris e commentato su SoloTablet da Antonio Orefice, si analzza la pressione che società come Google e Facebook (motori di ricerca e social netwotk) esercitano su di noi come se volessero controllare ogni aspetto della nostra vita pubblica e privata. Una riflessione critica e una lettura utile in periodi in grandi cambiamenti!
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Aziende e utilizzo dei social media
Segnaliamo un articolo pubblicato su MOVA relativo ai risultati completi della ricerca Lundquist sull'uso dei social media nelle imprese italiane. Sono satti analizzati la copertura da parte di Wikipedia delle maggiori aziende italiane, l’utilizzo delle piattaforme di professional networking (in primis LinkedIn), i canali di file sharing (YouTube, SlideShare, Flickr e Pinterest), l’utilizzo dei social media da parte del top management aziendale ed infine l'utilizzo di Twitter.
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Facebook, instant article e quotidiani
Segnaliamo un interessante articolo di Remo Bassetti dal titolo: Perchè non giova ai quotidiani imparentarsi con Facebook
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La setta delle piattaforme social
Segnaliamo un articolo di Jaime D'Alessandro sul quotidiano la Repubblica del 19 febbraio 2018 dal titolo "Garcia Martinez l’ex di Facebook che allerta il mondo sulla “setta dei social”.
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Facebook, Cambridge Analytica e narrazioni mediali
Il caso Cambridge Analytica - facebook è diventato oggetto di innumerevoli narrazioni mediali. Un numero così elevato da far riflettere su un sovraccarico informativo e un surplus cognitivo che potrebbero avere reso ancora più confuso e complicato comprendere di cosa realmente si stia parlando. Soprattutto perchè era già noto da tempo che la trasparenza radicale predicata da Facebook agli utilizzatori dei suoi social network (non bisogna dimenticare che Facebook possiede anche WhatsApp e Instagram) non era altro che un invito alla complicità e alla cessione di dati e informazioni in cambio di servizi e della gratuità della piattaforma. Nel raccontare e riflesstere sul caso Cambridge Analytica - Facebook non è sufficiente fare riferimento alle narrazioni dei media. Bisogna riuscire a fare riflessioni libere, non conformistiche, tecno-critiche e tecno-ciniche insieme. Un modo per continuare a rimanere tecno-conspevoli.
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SPEGNETE FACEBOOK E BACIATEVI
L'invito del titolo suggerisce un approccio tecnofobo ma il testo non lo è. Crepet riconosce alla tecnologia il ruolo di motore dell'innovazione e di essere stata protagonista di una straordinaria rivoluzione. Spegnere la rete o lo smartphone per un bacio significa semplicemente fare un uso della tecnologia dettato dal buon senso. Una scelta che dovrebbe essere fatta spesso per evitare l'effetto anestetico dell'affettività e della sfera emotiva a cui può portare una tecnologia vissuta come fine e non come mezzo. Il testo può risultare utile in particolare a genitori con figli piccoli il cui sguardo è già incollato al display di un dispositivo invece di essere puntato, anche con il loro aiuto, verso il cielo.
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Clicca ‘Mi Piace’ e ti sentirai meglio! Forse ma forse!
Tentato da un ‘click’? Farlo non costa niente, o quasi. E se qualcuno stesse semplicemente manipolando emozioni, voglia di partecipazione, senso di appartenenza e visione etica della vita? Il ‘click’ come consolazione individuale e strumento di manipolazione e guadagno. Un fenomeno noto come 'Like Farming' dal quaie ci si può tranquillamente difendere.
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