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L'età ibrida (Khanna Ayesha, Khanna Parag)
Il titolo del libro con il suo concetto di società ibrida promette meno di quanto si possa trovare leggendo il libro. Anche per le idee controverse di un pamphlet, del quale alcuni hanno rilevato l'erroneità delle tesi sostenute e le analisi sbagliate del ruolo della tecnologia nel mondo. Un testo nel quale si sostengono numerose visioni geopolitiche del mondo con le quali si può anche non concordare ma che offrono interessanti spunti per una riflessione critica di contesti poco trattati e ancor meno conosciuti.
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Data Trash (Arthur Kroker)
Un libro scritto a quattro mani con Michael Weinstein completamente in Rete e senza che gli autori si incontrassero per cinque anni (lo ha raccontato Kroker). Un libro chiave, seppure non di semplice lettura, per chi vuole riflettere sull'emergere e la formazione di una nuova classe virtuale di persone e sulle sue conseguenze. Un testo che ha anticipato molti lavori successivi sottolienando, già negli anni 90, il ruolo della Rete nella vita delle persone e come esperienza concreta. Un testo sul suicidio dell'essere umano e sul nichilismo che ha portato alla umiliazione dell'uomo e alla sua riduzione a semplice servo-meccanismo. È l'umiliazione della carne sostituta dai prodotti digitali degli scanner di Realtà Virtuale.
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La singolarità è vicina (Kurzweil Raymond)
Il libro ha ricevuto una infinità di recensioni, sia entusiastiche sia fortemente negative. Tutti i lettori hanno l'opportunità di cogliere e comprendere l'idea del libro e le sue affascinati tesi, sposte con grande competenza e rigore scientifici ma anche in modo avvincente e immaginifico. Il testo di Kurzweil è ricco di informazioni dettagliate e di lucide quanto visionarie e plausibili previsioni. Il merito dell'autore è di porre all'attenzione di tutti una nuova idea dell'evoluzione umana e del ruolo che nel prossimo futuro giocherà la tecnologia. Suo è anche il merito di avere raccolto e integrato, in un solo voluminoso libro, tutti i filoni di ricerca e di studio che hanno alimentato il meme della singolarità negli ultimi decenni. Chi non amerà il tecno-ottimismo dell'autore potrà trarre vantaggio dall'integrità intellettuale nell'esporre le sue tesi e condividere le sue opinioni. Sicuramente non potrà non condividere le aspettative di Kurzweil sulla longevità della vita umana e sul ruolo che la tecnologia potrebbe avere nel garantirla.
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La dignità ai tempi di Internet (Jaron Lanier)
Jaron Lanier si rivolge al lettore come se fosse il protagonista e l'eroe della storia che vuole raccontare. Lo considera tale perché ritiene che il vero valore aggiunto dell'economia digitale è prodotto dagli utenti della Rete. È una produzione che avviene in modo gratuito e umiliante perché si trasforma in guadagni reali solo per una minoranza simbolica di persone e realtà, alcune delle quali, per la loro posizione di dominio e di controllo delle piattaforme tecnologiche, se ne avvantaggiano sempre. Con l'utente eroe in testa Lanier elabora nel suo libro una proposta alternativa finalizzata a ridare dignità alle persone e ad Internet attraverso forme di transizione e scambio effettivamente bidirezionali, nel senso che siano capaci di generare vantaggi nella forma di denari. L'obiettivo è di contribuire alla costruzione di un futuro migliore attraverso nuovi meccanismi democratici di monetizzazione capaci di ridurre le disuguaglianze e redistribuire i guadagni. Distribuire meglio i guadagni significherà anche distribuire in modo più onesto e democratico il potere e l'influenza. A molti la proposta di Lanier apparirà come naïf, ad altri come inadeguata ad aggredire il sistema di potere dei produttori di tecnologia, la lettura del libro però può fornire conoscenze e strumenti per contribuire a trasformare Internet e la realtà tecnologica in maggiormente sostenibile in un'era dominata dalla informazione e dalla tecnologia.
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Tu non sei un gadget (Jaron Lanier)
Una lettura consigliabile a chi non si è rasssegnato alla narrazione conformista e superficiale del Web e delle tecnologie 2.0. Il testo è provocatorio, controverso e affascinante, e ricco di informazioni legate alla vita professionale dell'autore e usate per suggerire una riflessione su quanto la tecnologia ha fin qui prodotto con la sua evoluzione. Pur non essendo un luddista, Lanier ha una visione appassionatamente critica del web 2.0, di Facebook e Twitter per la loro capacità di distrattenzione con dati e informazioni non filtrate e per l'emergere di realtà che sembrano solo interessate ad analizzare il traffico di rete per vendere nuovi spazi pubblicitari e commerciali. La critica è anche di tipo economico e mirata alla globalizzazione che ha portato alla perdita di posti di lavoro dovuti allo spostamento di fabbriche, call center e help desk in India, Cina e altri paesi (un tempo) sottosviluppati.
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Cluetrain manifesto (Levine Rick )
A distanza di quindici anni il Manifesto scritto da quattro delle voci più vovaci del Web del tempo, continua a mantenere la sua forza seminale e attrattiva per le numerose idee, provocazioni e visioni che hanno sfidato in modo irriverente molti degli approcci del tempo cambiando per sempre il modo di guardare all'economia dell'era digitale e al ruolo in essa giocato dalle persone, dalle loro connessioni e conversazioni. Per capire la portata del testo è sufficiente osservare la socialità attuale dei social network ma anche come è cambiata la comunicazione digitale e il ruolo delle nuove tecnologie nelle aziende.
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Cybercultura (Pierre Levy)
Un libro datato ma fondamentale per chi volesse immergersi nella cultura digitale e virtuale che ha accompagnato l'avventura tecnologica degli ultimi anni. Un'avventura che ha visto la trasformazione dell'essenza stessa di cultura verso una "presenza virtuale dell'umanità a se stessa" e una cultura universale nella quale tutti gli umani possono incontrarsi. Una cultura universale che, a differenza di quella dei mondi chiusi con la loro cultura orale e delle società civilizzate caratterizzate dalla comunicazione scritta, è diventata mondiale ma non totalizzante, sempre conflittuale e inegualitaria. Una cultura caratterizzata dalle reti e da interazioni effettive e concrete, nelle quali le comunità virtuali costruiscono e dissolvono in continuazione la loro realtà e totalità nel flusso continuo, simultaneo e sincronizzato del cyberspazio.
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Il virtuale (Pierre Levy)
Il libro di Levy propone una cartografia del virtuale pensata per fornire gli strumenti necessari a comprendere i processi di virtualizzazione che da sempre caratterizzano l'avventura umana sul pianeta terra. La proposta non è per tutti ma per quanti hanno intenzione di svolgere un ruolo attivo di comprensione, riflessione critica, accettazione e consapevolezza. Al termine di questa riflessione, e della lettura del libro, il lettore dovrebbe essere convinto delle molteplici falsità con cui viene raccontato il virtuale e del suo ruolo essenziale nel far nascere sia la verità sia la finzione.
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L'intelligenza collettiva (Pierre Levy)
Un testo datato, pubblicato in Italia nel 1996, che conserva tutta la sua attualità e offre ancora oggi numerosi spunti di riflessione sui continui cambiamenti in corso, non più solo tecnologici ma economici, sociali, cognitivi e politici. Il libro parla di cyberspazio, di comunicazione e di tecnologia ma l'analisi è tutta centrata sull'uomo come portatore di valori, sulle implicazioni culturali e sui cambiamenti epocali determinati dalle scienze dell'informazione e dall'avvento dei computer e delle reti. La connessione permanente, la facilità con cui si può comunicare e interagire, l'esperienza del tempo reale e della realtà virtuale hanno dato forma a una mente diversa, dotata di intelligenza collettiva. Un modello di apprendimento cooperativo che ha aperto la strada a nuove conoscenze e a nuove forme di democrazia determinando l'affermarsi di nuovi modi di pensare e di vivere e facendo emergere nuove tendenze, culture, stili di vita e orientamenti sociali, completamente nuovi.
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Le tecnologie dell'intelligenza (Pierre Levy)
Un testo da collocare in un lavoro di ricerca e riflessione filosofica che ha visto la pubblicazione di altri due libri tutti centrati sul tentativo di riformulare le prospettive del pensiero occidentale atrtaverso l'occhio delle tecnologie digitali e dei loro effetti sul mondo. L'approccio sceglie di evitare di guardare alle tecnologie come semplice oggetto di studio per focalizzarsi sul ruolo da esse giocato nel ridefinire e plasmare, anche cognitivamente, le persone che le utilizzano. Da questo approccio deriva una visione cognitivista tutta centrata sulla interazione ambientale e su meccanismi continuamente ridefiniti dall'interazione tra attori umani e attori macchinici. Una interazione che avviene in un campo di nuove tecnologie intellettuali e intelligenti, aperte, conflittuali e parzialmente indeterminate.
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