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Programmiamo per non essere programmati nel Grande Presente (The Big Now)
Programma o sarai programmato è uno dei numerosi testi con cui Douglas Rushckoff si è fatto conoscere ad un pubblico ampio di lettori che hanno intrapreso con lui una riflessione critica della tecnologia e dei suoi potenziali effetti sui modo di pensare e di agire delle persone. Il suo libro più recente 'Presente continuo' offre una riflessione sul futuro che, grazie alla tecnologia, non solo è arrivato ma si è fuso con il presente scomparendo. L'ansia del qui e ora e dell'eterna connessione sta condizionando la nostra vita privata e lavorativa e modificando il rapporto tra tecnologia, cultura e vita quotidiana.
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I droni occhio di Dio, metafore per tecnologie vedenti e onniscenti
L’occhio che tutto vede fa parte della mitologia e della spiritualità umana (l’occhio della provvidenza, simbolo di verità e risveglio spirituale), oggi con l’avvento dei droni è diventato una metafora perfetta per simboleggiare il controllo e il dominio di elite o di nazioni sul globo terrestre. E’ un controllo tecnologico, globalizzato, atmosferico e soprattutto istantaneo e denso di effetti collaterali, nessuno dei quali semplicemente metaforico.
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Il diavolo veste tecno
La collana Tehcnovisions di Delos Digital ospita il mio nuovo e-book, il nono della serie dedicata alla tecnologia. E’ un e-book che prosegue l’esplorazione del mondo tecnologico e dell’era dell’informazione fornendo una riflessione e utili conoscenze sull’ultima rivoluzione in corso, quella delle tecnologie indossabili o wearable technologies.
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Alla ricerca del proprio IO diviso e frammentato da Internet e dalla tecnologia
Una recensione del libro 'L'io diviso' di Ivo Quartiroli. Mentre la tecnologia è scandita dal tic-tac dell’orologio digitale che la governa, la vita umana scorre tra i due battiti arricchendosi di esperienze che non si possono rinchiudere in un click. Ciò nonostante facciamo click a miliardi sugli stessi link di Google, icone, immagini e lo facciamo sempre in compagnia di milioni di altre persone, come se tutti agissimo con la stessa mente globalizzata e agita tecnologicamente e cognitivamente.
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La solitudine del social networker e nuove conversazioni umane
La realtà è fatta di selfie e di profili inanimati, oggetti molto virtuali capaci di allontanarci da legami autentici, con noi stessi e con gli altri e di produrre grande solitudine. Google e Facebook sono spazi perfetti per sperimentare la nostra pigrizia e ricerca di comodità. Questa è la condizione umana dell’era digitale fornita da Sherry Turkle nel suo nuovo libro Reclaiming Conversation
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E guardo il mondo da un display
E' in distribuzione il mio nuovo e-book dal titolo 'E guardo il mondo da un display: La sparizione del mondo reale dentro display tecnologici e virtuali." Una riflessione sull'importanza e il ruolo che gli innumerevoli schermi tecnologici con i loro display hanno assunto nella vita di tutti i giorni. Un viaggio nel tempo fino alla società dello schermo con le sue tecnologie per nuove forme di realtà attraverso metafore potenti come la finestra, lo specchio, la cornice, la vetrina, la scrittura e la lettura. Un viaggio nel quale sono coinvolte milioni di persone con un cervello modificato tecnologicamente e in contesti prevalentemente visuali e ricchi di immagini. Il display diventa strumento interpretativo della realtà ma anche ma anche uno strumento di distrazione di massa, un veicolo per la socializzazione reticolare del muro delle facce e un anticipatore della vita artificlale che verrà
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Stai perdendo la memoria? Ti serve un motore di ricerca cognitivo!
Giovani o vecchi, quando si percepisce di cominciare a perdere la memoria la sorpresa è grande e la preoccupazione ancora di più. Dimenticare o non ricordare tutto fa bene alla memoria e all’esistenza ma dimenticare il nome del gatto o dove si sono nascosti gli ori di casa durante una vacanza, può diventare una tragedia. In rete il problema non esiste. La memoria delle cose è lì, distribuita ma raggiungibile attraverso motori di rierca. E se ce ne fosse uno anche per navigare nella nostra memoria?
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Il lato oscuro della rivoluzione informatica
Il contenzioso tra Apple e FBI Americana che in questi giorni sta caratterizzando le cronache dei giornali di mezzo mondo è l’occasione per nuove riflessioni e approfondimenti sul ruolo che l’informazione ha assunto nel mondo tecnologico attuale. Il dibattito è prevalentemente centrato sul diritto o meno di FBI di vedere craccato l’iPhone di Apple e quello di quest’ultima di rifiutare di fornire la chiave giusta per farlo. L’attenzione dovrebbe però andare al ruolo che aziende come Apple hanno oggi assunto nel controllo dei nostri dati.
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Pensieri critici e fuori dal coro sulla tecnologia
Sviluppare una riflessione critica sul ruolo che la tecnologia sta avendo nella vita individuale di ognuno non è semplice. Il rischio è di essere etichettati immediatamente tra gli apocalittici e i tecnocritici, tra coloro che guardano al passato e rigettano innovazione e cambiamento o come novelli tecno-luddisti. Se la grande narrazione tecnologica è fatta da tecno-entusiasti impegnati nella celebrazione della nuova religione Tecno, adottare una posizione scettica, agnostica o neutrale è già di per sé motivo di accusa e di segregazione. Ai tecno-entusiasti e tecno-dipendenti sfugge l’urgenza di una riflessione critica e la validità di una parola contraria.
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Lo smartphone è misura di tutte le cose
Il testo del titolo fa riferimento alla massima che ha reso famoso il filosofo sofista Protagora secondo il quale “l'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono". Il filosofo guardava all’uomo inteso come individuo e sottolineava la relatività della verità perché ognuno vede le cose alla sua maniera e in modo diverso. Negando l’esistenza di una verità assoluta (per ciascuno è vero ciò che gli appare), Protagora ha anticipato la postmodernità nella quale tutto è interpretazione. Oggi a essere misura di tutte le cose aspira la tecnologia, in particolare con i suoi gadget tecnologici Mobile e le loro applicazioni. Lo smartphone in particolare sembra essere diventato strumento di verità e di interpretazione del mondo. L'uso che ne facciamo determina ciò che vediamo, ciò che ci piace, ciò in cui crediamo, come ci relazioniamo agli altri e quello che facciamo. Siamo sempre più il nostro smartphone!
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