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L’ingenuità del cittadino della Rete: pesci in cerca di ami!
Quanti sono i frequentatori della Rete che sanno cosa fanno? Quanti quelli che si preoccupano delle numerose tracce che lasciano online? Quanti conoscono che fine fanno le informazioni prodotte da queste tracce e come possono essere usate? Quanti fanno affidamento a piattaforme tecnologiche come Facebook e Linkedin senza preoccuparsi della loro sicurezza? Quanti conoscono il Dark Web e sanno come viene usato?
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Proteggere la propria vita digitale è una priorità massima!
Anche se non si hanno segreti proteggere la propria vita digitale da attacchi esterni è diventata una priorità massima. Gli attacchi sono sempre più sofisticati e nessuna protezione sembra essere sufficiente a bloccarli. Alcune buone pratiche possono però aiutare ad allontanare il pericolo e a evitare inconvenienti e problemi.
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Se la privacy non è una necessità, neppure percepita...
E' di questi giorni la pubblicazione di un'indagine di Save the Children, condotta da Ipsos, che evidenzia come il 90% dei ragazzi italiani, ma una percentuale simile interessa anche gli adulti, non abbia alcuna percezione dell'importanza della privacy personale nella loro vita digitale, online e mobile. Adulti e ragazzi vivono intensamente una cita sempre più socialmente digitale ma sono quasi inconsapevoli delle conseguenze, degli effetti e dei rischi associati al mancato controllo della privacy dei loro dati personali online.
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Il digital divide tecnologico e la sicurezza
Tutti oggi possono usare la tecnologia ma non tutti lo fanno. Tra quelli che lo fanno, i Nativi Digitali lo fanno con grande rapidità e facilità, gli immigrati digitali con maggiore riluttanza e difficoltà. I risultati di questi diversi atteggiamenti non sono tutti misurati e condivisi. Chi fa uso degli strumenti digitali sembra comunque avere un'opportunità e molte possibilità in più, anche in ambito sicurezza e difesa della privacy.
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Luci e ombre intorno al GDPR
Secondo elaborazioni di IDC per Microsoft solo il 3% delle realtà con più di 10 addetti è al momento compliant.
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Una buona privacy fa bene anche al business
I dubbi sulla gestione dei dati e sulla privacy stanno provocando ingenti ritardi nei cicli di vendita, con picchi fino al 65%, per le aziende di tutto il mondo, secondo uno studio di Cisco.
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Sicurezza personale e intelligenza artificiale
Il tema della sicurezza sta diventando il nuovo cavallo di battaglia di una campagna elettorale mai così spenta e priva di interesse. Più che di sicurezza si parla della sua percezione e di come essa possa influenzare le decisioni di voto. Nessuno parla del ruolo che la tecnologia può avere nel modificare il comune sentire sul tema. Eppure l'evoluzione delle intelligenze artificiali offre tante opportunità per farlo.
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GDPR: quattro passi da compiere subito
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Realtà e leggende del GDPR applicato
Un incontro sul GDPR a cui SoloTablet ha partecipato ha permesso di fare luce sulle sue molteplici interpretazioni, misinterpretazioni e leggende. Superata la scadenza del 25 maggio, i dubbi legati alla sua complessità non sono ancora tutti chiariti, i tanti timori diffusi sono ancora da provare come fondati, le leggende continuano a proliferare, complice la narrazione dei media, la percezione diffusa e l'assenza di interventi tempestivi per negarne la consistenza da parte di legislatori e autorità istituzionali.
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GDPR: un terremoto nel panorama degli adempimenti rivolti alle aziende
Le grandi aziende hanno intrapreso il percorso degli adempimenti molto prima della scadenza del 25 maggio 2018. Ma la maggioranza delle PMI non si è adeguata per tempo, complice anche la disinformazione: la proroga del Decreto per l’adeguamento della normativa nazionale inizialmente prevista per il 21 maggio è stata interpretata come proroga per l’applicabilità del GDPR dimenticando come lo stesso fosse in vigore già dal 2016 e in realtà “solamente” applicabile dal 25 maggio 2018.
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