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Tecnologie e sviluppo del benessere psicobiologico
Prontuario per genitori e ragazzi, per un uso equilibrato della tecnologia. Un prontuario di sopravvivenza attiva, pensato per genitori, psicologi e psicoterapeuti. Alcune semplici regole per ridurre la fatica della genitorialità e contribuire al benessere psicobiologico dei bambini.
Si trova in Blog / Tabulario
Tecnologie e sviluppo del benessere psicobiologico
Prontuario per genitori e ragazzi, per un uso equilibrato della tecnologia. Un prontuario di sopravvivenza attiva, pensato per genitori, psicologi e psicoterapeuti. Alcune semplici regole per ridurre la fatica della genitorialità e contribuire al benessere psicobiologico dei bambini.
Si trova in Tecnobibliografia / Libri di C. Mazzucchelli
Condurre o lasciarsi condurre? (Kosmè De Maria)
Un piccolo contributo, il racconto di un'esperienza vissuta a scuola, condivisa con l'intento di suggerire una riflessione sul significato dell'attesa e dell'ascolto in ambito educativo.
Si trova in MISCELLANEA
Non usare le tecnologie come baby-sitter
Accadeva con la TV, fatalmente accade anche oggi con le nuove tecnologie. Un bel display, grande o piccolo che sia, fisso o mobile, ma sempre in grado di sequestrare l'attenzione del bambino per un po' di tempo, permette all'adulto di tirare il fiato. Un alleato efficace, dato il suo potere magnetico e attrattivo, che cattura lo sguardo del bambino immergendolo in mondi fantastici, attività ludiche e storie infinite. In fondo qualche momento per conto proprio è anche positivo per il bambino, che sperimenta la possibilità di stare da solo, in parziale autonomia, tanto il genitore, o chi per lui, è distante il breve spazio di un richiamo!
Si trova in Tecnopillole
Dalla generazione X alla generazione 2.0
Ogni generazione ha avuto il suo “media” preferito, dalla radio, alla Tv in bianco e nero, alla Tv a colori, al satellite e poi al Web. Nel 2010, abbiamo assistito allo storico sorpasso del Web rispetto agli altri mezzi, questo rappresenta il segno che internet è diventato il mezzo preferito dai giovani che passano sempre meno tempo davanti alla Tv e molto più tempo connessi al mondo virtuale.
Si trova in MISCELLANEA
Incontrarsi attraverso la tecnologia
“Lo smartphone è un oggetto di apprendimento, un abilitatore di esperienze e uno strumento di lavoro e studio. Non è il male, non distrugge le giovani generazioni e non manda il cervello in pappa. Chi lo pensa davvero probabilmente vive con gli zoccoli, professa l’apocalisse e maledice le macchine. E’ un oggetto molto personale, privato, dove volenti o nolendi ci comprimiamo dentro le nostre vite.”
Si trova in MISCELLANEA
Non lasciare solo il bambino con videogiochi o altri strumenti tecnologici
La tecnologia ha cambiato comportamenti, abitudini, stili di vita e modi di pensare. Sta modificando il modo di relazionarsi agli altri e a sé stessi, la nostra identità, il modo con cui classifichiamo noi stessi e le realtà di cui facciamo esperienza. L'identità del proprio Sé non è un regalo del nostro codice genetico e neppure una destinazione finale. È un viaggio continuo, fatto di impegno e duro lavoro individuale. È un processo che inizia dall'infanzia e dura nel tempo, impegnando funzioni cognitive, emotive, relazionali e processi biologici profondi. Dall’esito di questo viaggio discenderà la capacità del cucciolo umano di soddisfare poi nella vita, in modo indipendente, i propri bisogni di fondo, ovvero la sua salute e benessere. È un processo che vede coinvolti genitori e figli, giovani e adulti, maschi e femmine, che inizia con il differenziare sé stessi dagli altri ma anche con il rispecchiarsi dentro uno specchio. Oggi lo specchio è diventato un display. Il viaggio che porta alla costruzione del Sé avviene in costante compagnia di tecnologie hardware e software che disegnano, con i loro schermi, piattaforme e applicazioni, nuove mappe mentali e relazionali. Creano al tempo stesso nuovi bisogni, sollecitando interrogativi pressanti e suggerendo nuove riflessioni. Chiamati a una riflessione critica e consapevole sono soprattutto i genitori di bambini e bambine, Nativi Digitali, che stanno crescendo e sviluppando il loro Sé in stretta simbiosi con i dispositivi che i genitori hanno loro regalato. Benché sempre connessi e impegnati a rappresentare il loro Sé sul display degli schermi dei loro dispositivi, i bambini digitali sono in realtà alla costante ricerca di rapporti solidi e duraturi con i loro genitori. Per comprendere cosa i bambini Tecnorapidi vogliono veramente bisogna che i genitori diventino Tecnovigili. Un modo per farlo è saper identificare rischi e opportunità delle nuove tecnologie e adottare buone pratiche capaci di prevenire o eliminare i rischi e favorire le opportunità. Ai genitori Tecnovigili questo e-book propone alcune regole o buone pratiche da adottare per contribuire, insieme ai loro ragazzi Tecnorapidi, al loro sviluppo psicobiologico sano ed equilibrato. Alcune semplici regole per un prontuario di sopravvivenza attiva, utili per ridurre la fatica della genitorialità, per conoscere meglio gli effetti della tecnologia sui bambini, per costruire relazioni solide con i propri figli e per contribuire pro-attivamente allo sviluppo del loro Sé.
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Usa la tecnologia in modo bilanciato, limitato e controllato
Bilancia e carote, due metafore a cui facciamo ricorso per sostenere l’importanza di un uso bilanciato della tecnologia così come di altre risorse che ci caratterizzano come umani. Due figure retoriche usate per facilitare la comprensione e l’approfondimento di tematiche non necessariamente percepite come importanti nella costruzione del benessere psicobiologico delle persone. Due metafore che sembrano lontane tra loro in termini semantici ma che si arricchiscono a vicenda nel contesto nel quale le stiamo utilizzando. Parlare di bilance e carote consente di comunicare concetti difficili da comunicare e, a volte, da comprendere. Significa soprattutto fornire strumenti utili a far recepire i significati simbolici che spesso, a livello inconscio, assegniamo alle tecnologie a all’uso che ne facciamo. Significa erigere ponti per facilitare analogie, conoscenze, creatività e intuizione, narrazioni e riflessioni, interazioni e mediazioni con la realtà, sia essa quella attuale (termine usato da Pierre Levy per Reale) sia essa virtuale o digitale.
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I social non sono una scorciatoia
In quanto esseri sociali al vertice della top ten delle gerarchie e tra le principali occasioni di stress troviamo le relazioni (intese come costruzioni di legami tra persone). I primi tempi della vita ne dipendono completamente, quelli successivi in gran parte. Per quanto possiamo amare la vita solitaria, il posizionamento sociale è principale fattore di soddisfazione e di benessere psicobiologico: che vuol dire condividere esperienze vissute insieme, sentirsi riconosciuti, accolti, ascoltati, rispettati e rispecchiati, presenti nell’attenzione e nel cuore dell’altro in una posizione importante. Per i giovani, che generalmente non vagheggiano ancora isole deserte, sicuramente di più. La prevedibilità dei movimenti relazionali ed il loro ragionevole controllo (non tanto quello effettivo ma la percezione di riuscire a cavalcare le relazioni con soddisfazione) permette di gestirne lo stress. Al contrario, le situazioni di cosiddetta sconfitta sociale si configurano come condizioni di stress severo.
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L'adulto deve favorire la solidità del Sé dei ragazzi
Siamo giunti alla conclusione alla fine dell’elenco di quelle che abbiamo descritto come le buone pratiche per il benessere psicobiologico dei ragazzi. Tutte le regole proposte, lo ricordiamo ancora, pur contenendo riflessioni critiche sull’uso della tecnologia, non devono essere pensate come ispirate da tecnofobia e non costituiscono un atto di accusa alla tecnologia. Mettono in evidenza rischi di un suo uso inadeguato, irrispettoso dei bisogni e delle caratteristiche del Sé nella fase dello sviluppo. Rischi che oggi risultano essere facilitati dal clima culturale generale, ispirato e colonizzato anche cognitivamente dalla pervasività della tecnologia, ma anche dalle incertezze nel ruolo genitoriale. Quelle che abbiamo proposto sono regole per un uso sostenibile della tecnologia, con varie norme prudenziali.
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