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👩‍🍼 Internet, voglia di tenerezza! 👩‍🍼
C'era una volta Internet. Era libera, democratica, globale e aperta. Oggi quella Internet non esiste più, occupata da piattaforme tecnologiche che hanno affermato il dominio di poche società tecnologiche, veri e propri potentati economici, sul resto del mondo. Internet continua a rappresentare una via di fuga, un rifugio, sia individuale sia collettivo e sociale, ma la fuga sta tutta dentro una grande illusione partecipazionista che è ben lontana dalla realtà della Internet delle sue origini.
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Quello che la tecnologia ci dice
Siamo immersi in un mondo tecnologico che ci obbliga a cercare di capire cosa stia succedendo, nella vita privata individuale così come in quella professionale, aziendale e sociale. La tecnologia evidenzia il caos presente e le emergenze in atto. Ci racconta anche molto di ciò che siamo diventati, di come lo siamo diventati e di quanto sia diventato difficile comprendere le numerose rivoluzioni in atto. Grazie alla tecnologia pensiamo di possedere il mondo, di essere diventati più informati e sapienti ma in realtà siamo sempre più dei semplici robottini che agiscono, interpretano e pensano, condizionati dai sistemi tecnologici che frequentiamo. E ciò che è forse più grave è l’impossibilità di evadere da una realtà della quale non possiamo più fare a meno.
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Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta
Segnalo l'uscita del mio ultimo e-book sulla tecnologia dal titolo "Tecnoconsapevolezza e libertà di scelta - Alla ricerca di senso nell’era tecnologica e digitale". Il libro in versione digitale è disponibile sul sito dell'editore Delos Digital così come in tutti gli store online.
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L'illusione di navigare in Rete
Chi ha sperimentato la navigazione di Internet alla sua nascita, l'entusiasmo che la caratterizzava e le piacevoli scoperte che faceva, oggi rischia di ritrovarsi frustrato, insoddisfatto e anche un pò arrabbiato. La curiosità che spinge alla navigazione può essere rimasta la stessa ma l'esperienza che se ne fa è ingannatrice e insoddisfacente. Sempre che si voglia vedere le cose come stanno e capire meglio i meccanismi della Rete.
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Perdere tempo su internet
Perdere tempo su Internet è il titolo di un libro di Kenneth Goldsmith che racconta come la generazione dei selfie usi la Rete e le sue applicazioni. Secondo molti critici le nuove tecnologie e i dispositivi mobili hanno reso le persone superficiali, indifferenti alla realtà della realtà e insensibili alle persone reali. Secondo l'autore la situazione è diversa anche se invita tutti ad acquisire una diversa conspaevolezza nell'uso della tecnologia.
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Il Web non è più quello di una volta!
Sembra questo il messaggio che è venuto da colui che ha contribuito alla creazione del World Wide Web come lo conosciamo oggi, Tim Berners-Lee. In un suo intervento pubblico ha esternato le sue preoccupazioni sul Web attuale con messaggi che non hanno avuto la visibilità e la risonanza che avrebbero dovuto avere.
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Internet e cosa è diventato
E se Internet fosse semplicemente un unico grande acquario mondo nel quale pesci di ogni forma, colore e dimensione nuotano felici e contenti, nonché ignari della loro sorte e dell’ambiente circostante, del cibo che viene loro offerto e del perché si trovino ad esistere nella forma di pesce? Da città utopica ricca di opportunità per tutti, Internet si sta trasformando in un territorio infido e pieno di rischi imprevedibili. Almeno questo è quanto emerge da numerosi fatti di cronaca che hanno caratterizzato il 2016.
Si trova in Tecnobibliografia
Credulità va crescendo come risposta a bisogni consolatori reali!
Segnaliamo un interessante articolo di Marino Niola pubblicato sulle pagine culturali di la Repubblica del 20 luglio 2016. L'articolo va ad arricchire molte riflessioni condivise su SoloTablet sul ruolo della tecnologiae i suoi effetti collaterali. In particolare l'articolo di Nioli invita tutti a guardare alla Rete con occhi più attenti e meno creduloni perchè quello che doveva essere uno spazio di conoscenza sta diventando un luogo abitato da "falsi sienziati, autentici lestofanti, guaritori, venditori, imbonitori, persuasori, arruffapopoli, mental trainer, contafrottole, predicatori, somatopsicologi, rabdomanti digitali e altri spacciatori di bufael..." Una lettura suggerita anche a chi la pensa diversamente!
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L’abuso online è sempre più diffuso, in particolare quello di genere
Il 40% dei cittadini della Rete ha subito una qualche forma di abuso e il 73% ne è stato testimone. Se questi dati rispecchiano la realtà, significa che qualcosa in Rete non funziona o funziona diversamente da come dovrebbe e che le normali procedure di prevenzione e repressione non funzionano in spazi virtuali abitati da miliardi di persone. E se la responsabilità fosse anche delle società tecnologiche, in particolare di quelle con soluzioni di media sciali e social network?
Si trova in Blog / TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
Silicon Valley: i signori del silicio
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - La tesi del libro di Morozov viene dichiarata fin dall'introduzione: parlare di tecnologia oggi significa appoggiare, spesso senza neanche accorgersene, alcuni degli aspetti peggiori dell'ideologia neoliberista. Definito il contesto nel quale anche la critica rientra sempre e comunuqe nelle posizioni neoliberiste, l'autore si chiede se e quale critica della tecnologia possa condurre alla liberazione. La risposta è positiva ma a patto che si comprenda dove stiamo sbagliando.
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