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Più che il tablet meglio premiare l’immaginazione
L’isola che non c’è esiste e si chiama Waldorf School of the Peninsula. Si trova nella Silicon Valley, il territorio digitale per definizione e il centro del potere tecnologico che ha cambiato le vite di tutti, comprese le loro abitudini, comportamenti e modi di pensare e di apprendere. E’ un’isola strana ma interessante nella quale è bandito l’uso del tablet, dello smartphone e dei display digitali e viene premiata la capacità immaginativa. E’ un’isola in formato scuola e aperta ai figli dei dipendenti, ipertecnologici, delle numerose aziende che popolano la Silicon Valley.
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Scuola e tecnologia . Inutile demonizzare la tecnologia, meglio comprenderne il senso!
Solotablet intervista Aluisi Tosolini Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico - Liceo Musicale - Liceo Sportivo - Attilio Bertolucci - Parma. Da filosofo il Prof. Aluisi sa che ogni trasformazione delle condizioni materiali, degli strumenti dell’apprendimento, delle varie “protesi” di cui ci serviamo per migliorare la nostra vita, i nostri sensi, le nostre capacità, ha sempre generato sconcerto e critiche. Lo stesso sta accadendo oggi. E’ cambiato il paradigma ma siamo ancora troppo immersi nel mutamento per poter dire come andrà a finire. Siamo nella terra di mezzo....
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Scuola e tecnologia, cosa pensano gli insegnanti [1]
La tecnologia va bene ma non deve invadere gli spazi che sono e devono rimanere "umani". Insegnare in una scuola tecnologicamente attrezzata non implica necessariamente un rinnovamento della didattica perché, ancora, non tutti i docenti sono disponibili al cambiamento o hanno le competenze richieste; inoltre, ogni azione didattica che preveda l'uso delle ICT è necessario sia supportata da una struttura progettuale che stabilisca obiettivi, tempi e modalità ben definite che rispettino la naturale evoluzione del processo di crescita dei ragazzi ed i ritmi di apprendimento.
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Scuola e tecnologia. Il BYOD come buona pratica per la diffusione della tecnologia in classe
Quindicesima intervista di SoloTablet. A raccontarci la sua esperienza e visione della didattica neu tempi tecnologici è Rosalinda Ierardi che ci ha parlato di come ha praticato il BYOD per facilitare l'introduzione delle nuove tecnologie in classe. Per Ierardi l’esigenza non è però di introdurre i dispositivi in sè, ma di introdurli per facilitare e supportare una didattica e una metodologia che valorizzassero le capacità e incoraggiassero lo sviluppo delle competenze nei bambini.
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Scuola, tecnologia e futuro dei ragazzi
In una realtà in costante e dinamico cambiamento compito della scuola dovrebbe essere quello di dotare bambini e ragazzi di nuovi strumenti, concetti, abilità e capacità di pensare in modo diverso e critico, in modo che possano affrontare le novità emergenti e i cambiamenti in arrivo. Purtroppo la realtà racconta una storia molto diversa, legata ai ritardi con cui la scuola si sta adattando al nuovo.
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Serve un approccio pragmatico e utilitaristico. Scuola e tecnologia, parlano gli insegnanti [2].
Alla seconda intervista sul tema scuola e tecnologia SoloTablet ha incontrato Giuseppe Corsaro, Insegnante di Lettere alla Secondaria di primo grado: "Gli insegnanti che usano il digitale sono pochi e fra questi ancor meno sono coloro che lo usano in classe per l’attività didattica. E’ necessaria una rivisitazione del ruolo del docente. Non si può introdurre la tecnologia per continuare a fare didattica alla vecchia maniera o esclusivamente per la produttività personale del docente o per gli aspetti amministrativo-burocratici. "
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Serve un piano di formazione sull'utilizzo critico delle nuove tecnologie per i docenti - Scuola e tecnologia
SoloTablet intervista Roberto Sconocchini, insegnante elementare da tempo impegnato nel promuovere l'introduzione delle nuove tecnologie difitali a scuola e a produrre informazioni e conoscenze per facilitare un utilizzo critico della tecnologia nella didattica. Attraverso il suo blog raccoglie e mette a disposizione dei colleghi documentazione teorica, informazioni, materiali e racconti utili a conservare la memoria di quello che viene fatto e a permettere la replicabilità delle buone pratiche.
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Tecnofila, tecnofoba ed anche un po’ tecnoscettica. SoloTablet intervista Flavia Giannoli [5]
Docente di Fisica e Matematica al liceo Volta di MIlano, Flavia Giannoli racconta che introducendo le nuove tecnologie in classe ha spiazzato i suoi studenti: “Prof, ma veramente possiamo usare i cellulari in classe?”; “Prof, ma possiamo andare su internet?”. Sostenitrice della didattica collaborativa, delle mappe comuni e condivise, della classe virtuale è convinta che la ricchezza della scuola, in termini di professionalità e competenze, potrebbe trarre grande vantaggio da un utilizzo intelligente della tecnologia e dei suoi prodotti innovativi.
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