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Irresistibili schermi (Pasquinelli Elena)
Attraverso un'analisi dei numerosi schermi che abitano la nostra vita, Elena Pasquinelli fornisce informazioni e conoscenze utili a trovare le risposte che molti si pongono sui loro effetti sulle persone. L'esposizione eccessiva al display è vista da alcuni come portatrice di dipendenza e generatrice di violenza e aggressività, per altri come un'opportunità per nuove forme di apprendimento e sperimentazione di nuove realtà. L'autrice non sposa nessuna delle due posizioni ma accompagna il lettore in un viaggio dentro le molteplici realtà virtuali che abitano lo schermo, favorendo una comprensione migliore dei meccanismi sottostanti alla interazione con i display tecnologici. Gli ambiti analizzati sono quelli della dipendenza tecnologica, della aggressività, dell'apprendimento, del senso di realtà e la capacità di distingurla dalla finzione. Al termine della lettura sarà il lettore a dare le risposte ai quesiti che hanno reso possibile questo libro.
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Il filtro di Eli Pariser
Un libro per chi è già convinto che Google non è uguale per tutti e per quanti ancora si illudono di raggiungere con il suo motore di ricerca il mondo intero della Rete. Un libro utile anche per coloro che ad ogni domanda cercano una risposta con Google invece che con altri mezzi o con una semplice conversazione. Un libro che si addentra nel concetto della personalizzazione dei risultati di una ricerca e che spiega la bravura di Google nel costruire risposte in base al profilo che si è fatto di ogni utilizzatore del suo motore di ricerca. Le conclusioni e le ricette dell'autore non sono tutte condisibili e/o convincenti ma più di esse conta il tentativo di analisi e il messaggio rivolto a rinvigorire le conversazioni umane al posto di quelle digitali e online. Un modo per evitare o ridurre il ruolo dei numerosi intermediari tecnologici che tutto sono tranne che neutrali.
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Boomerang (Palmerini Nicola)
Un testo curioso e intelligente come può esserlo un oggetto come il boomerang, per chi non lo ha mai usato. Il boomerang è la metafora perfetta usata dall'autore per raccontare l'esperienza tecnologica moderna. È uno strumento che richiede grandi competenze e comporta dei rischi, soprattutto perché non è un semplice strumento ludico. Esattamente come la tecnologia alla quale negli ultimi decenni abbiamo sempre più affidato i nostri desideri, le aspirazioni, i sogni e le ambizioni. Oggi è tempo di fare una riflessione diversa interrogandosi sugli effetti collaterali così come sulle utopie e i sogni svaniti. Serve un approccio alla tecnologia diverso, più consapevole, sostenibile e umano.
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L’ingenuità della rete di Morozov Eugeny
Per anni si è parlato di come rendere Internet più libero oggi si scopre che libero non lo è più. La libertà praticata da molti si scopre oggi essere all'interno di un lungo processo di riallinemento e di un discorso di potere nel quale pochi ci guadagnano e tutti gli altri rimangono al palo. Un libro coraggioso e brillante che mostra le contraddizioni e le percezioni confuse che si hanno di Internet. Le une e le altre stanno travando la strada per emergere dalla foschia della Rete eliminando l'euforia iniziale e suggeredno una riflessione politica di Internet e delle sue molteplici ramificazioni. Una riflessione urgente perché Internet sta diventando un veicolo di depoliticizzazione e de-democratizzazione oltre che uno spazio attraverso il quale esercitare il controllo e abolire, nella pratica, libertà e diritti.
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Internet non salverà il mondo (Morozov Eugeny)
Eugeny Morozov continua anche in questo testo la sua riflessione critica e tecno-cinica sulla tecnologia criticando la centralità di Internet e la possibilità di risolvere tutti i problemi politici e culturali attraverso la tecnologia. Criticato da molti come responsabile della criminalizzazione della tecnologia, Morozov se la prende con i rappresentanti del mondo tecnologico come Jeff Bezos di Amaxon, Eric Schmidt di Google, Reid Hofman di Linkedin, Gordon Bell di Microsoft ma anche con molti cyber-intellettuali responsabili dell'attuale celebrazione acritica e superficiale della tecnologia. Sotto il mirino finiscono anche i Big Data con il loro lato oscuro e algoritmi legati alla sorveglianza e alle tecniche di social engineering.
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Critica della ragione informatica (Maldonado Tomás)
Un libro con un titolo presuntuoso che sottolinea, già alla fine degli anni novanta, il bisogno di una critica della tecnologia intesa in senso Kantiano come analisi, esplorazione e ricerca di conclusioni. A finire sotto l'analisi critica dell'autore sono il complesso di argomentazioni, concetti e pseudoargomentazioni usate da molti per raccontare le rivoluzione di Internet e delle telecomunicazioni tecnologiche. La critica serve a far conoscere opinioni diverse e controverse, perplessità e dubbi sulle realtà tenologiche emergenti fornendo spunti per una pratica tecnologica ricca di consapevolezza e senza i rischi di una navigazione alla cieca. A essere analizzata è l'informatica e la sua ragione ma l'esercizio di Maldonado sembra suggerire che lo stesso esercizio si debba allargare anche ad altre realtà, anche soltanto per non mettere a riposo l'intelligenza critica umana.
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La parte abitata della rete (Maistrello Sergio)
Il merito dell'autore è di avere introdotto il concetto di parte abitata della Rete facendo comprendere come il Web abbia una valenza diversa a seconda di come viene vissuto e praticato. La parte abitata a cui il libro, scritto nel 2007 al tempo della Blogosfera, fa riferimento non è solo quella di Facebook o di Instagram ma quella, più solida e ricca composta da siti web e pagine personali, di blog e altri spazi frequentati come comunità online, forum e gruppi di interesse.
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Le tecnologie dell'intelligenza (Pierre Levy)
Un testo da collocare in un lavoro di ricerca e riflessione filosofica che ha visto la pubblicazione di altri due libri tutti centrati sul tentativo di riformulare le prospettive del pensiero occidentale atrtaverso l'occhio delle tecnologie digitali e dei loro effetti sul mondo. L'approccio sceglie di evitare di guardare alle tecnologie come semplice oggetto di studio per focalizzarsi sul ruolo da esse giocato nel ridefinire e plasmare, anche cognitivamente, le persone che le utilizzano. Da questo approccio deriva una visione cognitivista tutta centrata sulla interazione ambientale e su meccanismi continuamente ridefiniti dall'interazione tra attori umani e attori macchinici. Una interazione che avviene in un campo di nuove tecnologie intellettuali e intelligenti, aperte, conflittuali e parzialmente indeterminate.
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Il crepuscolo delle macchine (Zerzan John)
Il testo rispecchia il pensiero anarchico e primitivista dell'autore, da sempre critico di una civiltà votata al disastro ambientale e alla crescente alienazione dei suoi abitanti, quest'ultima determinata da ansia e depressione crescenti e da elevato stress. Una riflessione di stampo deterministico e fortemente pessimista, finalizzata a illustrare l'ideologia della tecnologia e l'addomesticamento crescente degli esseri umani alla voglia di potenza della tecnologia. Una riflessione svolta per sostenere che una vita di questo tipo, completamente mediata e protesica forse non abbia alcun senso. Il pessimismo è grande ma usato per lanciare un ultimo appello alla ricerca di alternative, rese oggi necessarie e possibili dal fatto che a richiederle sia la stessa realtà.
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Anima e iPad di Ferraris Maurizio
Uscito subito dopo l'arrivo sul mercato del tablet di Apple (2010) il libro ne ha saputo cogliere la carica rivoluzionaria e magnetica, alimentando una riflessione più ampia di quella semplicemente tecnologica che ha accompagnato il successo commerciale del dispositivo. Il titolo leggero e il testo discorsivo possono trarre in inganno. I contenuti sono filosofici e profondi, alla ricerca di verità per trovare l'anima di un dispositivo tecnologico destinato a fare da strumento di scrittura, di registrazione e di documentabilità, ma anche da specchio dell'anima, per accrescere la nostra memoria e il nostro pensiero.
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