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Il futuro tecnologico raccontato e temuto
Pochi dubitano ormai che i gadget tecnologici che utilizziamo siano privi di effetti sulla nostra vita personale e sociale. Gli interrogativi riguardano la profondità di questi effetti e come reagire a essi in modo da uscirne senza eccessivi danni. Le realtà tecnologiche prossime venture raccontate dai media sono lontane dall'essere luminose e senza problemi perchè incapaci di esorcizzare le paure e i timori di futuri fatti di Realtà Virtuali, di ossessioni compulsive da Like e da posti di lavoro persi per colpa di macchine sempre più intelligenti.
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Il NO del Referendum in un mondo del lavoro digitalmente disastrato
Districarsi tra le mistificazioni giornalistiche che cercano con le loro narrazioni di neutralizzare il risultato del referendum e i suoi potenziali effetti dirompenti non è facile. Una lettura possibile è che, come è successo con Trump, i fenomeni in atto stiano preoccupando tutti coloro che hanno qualcosa da difendere. E' una preoccupazione così forte che impedisce di ascoltare, vedere e capire ciò che da tempo è diventato chiaro. La sofferenza è grande e in assenza di qualsiasi forma di rappresentanza credibile e organizzata il voto è diventato libero, fluido, incazzato e alla ricerca di uno sbocco qualsiasi. Ma c'è anche dell'altro!
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CGIL, Uber, Robot e algoritmi vari
Gli algoritmi tecnologici che abitano, anche a nostra insaputa, i numerosi mondi paralleli che frequentiamo sono responsabili della nostra felicità leggera che ci accompagna quotidianamente, nelle nostre interazioni tecnologiche, ma lo sono anche di forme di assoggettamento delle quali non tutti sono completamente consapevoli. L'algoritmo sembra sempre più in grado di realizzare i suoi sogni, gli internauti sembrano sempre più contenti di affidarsi ai sogni di altri, quelli suggeriti, prodotti in serie, calcolati e personalizzati da chi gli algoritmi li produce e li diffonde, su piattaforme e dentro ecosistemi applicativi che stanno dominando il mondo.
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Un futuro robotico non necessariamente alieno
Il futuro prossimo venturo sarà sempre più abitato da robot e macchine intelligenti. Robot non necessariamente con forme aliene ma sicuramente in grado di far discutere a lungo e di provocare reazioni tra loro molto contrastanti. E non solo perchè destinati a rubare posti di lavoro e a sostituirsi in ambiti eterogenei alle macchine umane.
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La moderna civiltà delle macchine e Galileo Galilei
Segnaliamo un articolo di Remo Bodei dal titolo "Galileo alle origini dell'età della tecnica: un intervento di Remo Bodei", pubblicato sul quotidiano la Repubblica. Un testo molto interessanre sull'arte meccanica, diventata scienza grazie a Galileo Galilei
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Una automazione con migliaia di robot all'opera
Segnaliamo un video illuminante e dal carattere distopico che illustra in che modo Ocado ha implmentato una infrastruttura per i suoi magazzini della logistica completamente automatizzata e robotizzata. Una infratsruttura in forma di griglia sulla quale si muovono, senza mai scontrarsi, migliaia di robot capaci di elaborare 65000 ordini alla settimana. Il video qui allegato mostra quello che potrebbe essere il futuro del retail, dal back office dei magazzini di distribuzione. Magazzini dai quali sembrano spariti i lavoratori in carne e ossa per lasciare spazio a cubotti robotizzati, impegnati a scivolare sulle rotaie di una griglia e a comunicare tra loro attraverso una rete 4G in modo da evitare incidenti, interruzioni del lavoro e inefficienze.
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Rise of the Robots: Technology and the Threat of a Jobless
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Secondo l'autore negi Stati Uniti il 50% dei posti di lavoro è destinato a essere sostituito da macchine intelligenti e dall'automazione, il 25% eliminato dalla globalizzazione e dalla pratica dell'offshoring. Pur vivendo con entusiasmo la rivoluzione tecnologica della Silicon Valley, Martin Ford, mette in guardia sull'impatto che l'automazione avrà sul futuro del lavoro umano. Inutili falsi ottimismi, le nuove tecnologia raccontano già oggi quello che avverrà. Pochi saranno i sopravvissuti e moltitudini le potenziali vittime. Il testo richiama quello di Rifkin (The end of Work) scritto due decenni fa. L'autore non si lascia sopraffarre dal pessimismo ma propone alcune soluzioni psossibili, come ad esempio un reddito minimo (10000 dollari all'anno) di cittadinanza per le vittime dell'automazione.
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The Future of the Professions: How Technology Will Transform the Work of Human Experts
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Uno dei primi libri ad affrontare in modo approfondito il futuro del lavoro e delle professioni nell'era digitale. Il tema è quello delle professioni nel 21 secolo e di come si dovranno misurare con la tecnologia. Il libro descrive in che modo la tecnologia sta trasformando il lavoro dei professioniti e dei lavoratori cognitivi. Il suggerimento ai lettori è di ripensare il modo con cui le conoscenze professionali possono essere condivise nella società tecnologica. Il punto di forza del libro è di presentare un lavoro di ricerca durato trenta anni. I dati raccolti sono serviti a elaborare riflessioni approfondite sul futuro del lavoro cognitivo e il ruolo dell'intelligenza artificiale e dell'automazione del lavoro cognitivo.
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Our Robots, Ourselves: Robotics and the Myths of Autonomy
BIBLIOTECA DI TECNOLOGIA - Nonostante l'ansia crescente sulla capacità di robot e macchine intelligenti nel sostituire gli umani in lavori manuali e cognitivi, l'autore del libro, professore al MIT, sottolinea l'essenzialità degli umani in un mondo di macchine. Il testo contiene numerose infromazioni sull'uso che delle macchine è fatto in ogni luogo del mondo e sul loro impatto sulla vita dell persone. La sua analisi contraddice quelle di quanti paventano un futuro di senzalavoro e dominato dalle macchine e dall'automazione. Anche nei sistemi più tobotizzati, automatizzati e meccanizzati la specifictà umana rimarrà fondamentale. Mindell racconta una esperienza positiva delle relazioni uomo-macchina. Una visione utile in un panorama editoriale ricco soprattutto di libri che esprimono paure e visioni negative.
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Superintelligence: Paths, Dangers, Strategies
LIBRI DI TECNOLOGIA - Secondo scienziati come Stephen Hawking machine super-intelligenti sono ormai fattibili a tal punto da obbligarci a interrogarci sui loro potenziali effetti che possono essere positivi così come estremamente negativi. Nich Bostrom, un filosofo accademico con idee radicali sul transumanismo ha provato a dare delle risposte con un libro nel quale sostiene che la probabilità che si riesca a costruire macchine super-intelligenti e paragonali all’essere umano non è più una ipotesi e che nel momento in cui verranno create assumeranno un vantaggio competitivo e un potere tale da cambiare il mondo e la sua realtà, in base alle loro preferenze e vincendo le resistenze eventuali degli umani. Cosa succederebbe se questa potenza e volontà delle macchine con intelligenze artificiale portasse alla distruzione del genere umano? Forse è meglio cominciare a preoccuparsene fissando alcune regole etiche rigide da far rispettare.
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