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Big Data e referendum
Avvicinandosi ad agosto tutto rallenta, comprese le narrazioni sul Web. Il viaggio si presta a una gestione diversa del tempo e ad abbandonare le abitudini dell’essere sempre connessi e indaffarati in qualche narrazione online. Rallenta anche la politica che va letteralmente tutta in vacanza. Quest’anno si prenderà una vacanza lunga. Alla ripartenza lo attende il rebus referendum, un evento politico capace di determinare il futuro dell’Italia e non solo. Cosa c’entra con tutto questo il Big Data?
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La complessità tecnologica che diamo per scontata
Un orologio meccanico è un oggetto tecnicamente complicato ma meno complesso di quanto si possa immaginare. Un singolo chip dello Watch di Apple al contrario è molto più complesso ma la sua complessità rimane nascosta. I prodotti tecnologici disponibili sul mercato sono sempre più complessi ma i consumatori tendono a dare per scontate le loro funzionalità, complessità e relativi conseguenze ed effetti collaterali. E questo rappresenta un problema!
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Tu chiamala se vuoi flessibilità…ma per molti è una grande fregatura!
La parola flessibilità popola da almeno due decenni il vocabolario e il linguaggio dell’economia, del mondo del lavoro e dei media. Se ne parla solitamente per decantare i vantaggi della globalizzazione dell’economia neoliberista e per costruire narrazioni acritiche, se non manipolatorie, di realtà del lavoro piene di opportunità ma in realtà sempre più precarie e senza lavoro. Sparita la classe operaia e la sua capacità di riflettere criticamente sulla realtà per cambiarla, oggi la flessibilità colpisce la classe media e i lavoratori cognitivi (cognitariato), incapaci per il momento di elaborare adeguate strategie di resistenza e cambiamento.
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Vivere con la complessità
BIBLIOGRAFIA TECNOLOGICA - Un libro di Don Norman pubblicato da Pearson nel 2011 e nel quale l'autore tocca anche il tema della complessità tecnologica, La parola complessità è distinta dall'aggettivo complicato. La prima indica uno stato del mondo, il secondo uno stato mentale. La tecnologia moderna può essere complessa, ma la complessità in sé non è né buona né cattiva: cattiva è la confusione. Non deve preoccupare la sua complessità ma la confusione che abbiamo nella testa e i timori che solitamente nacono quando ci sentiamo inadeguati e impotenti di fronte a forze misteriose che ci tolgono il controllo e impediscono la comprensione del mondo e della realtà.
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Complessità, effetti farfalla e sistemi caotici
Segnaliamo il libro Sistemi Caotici di Ignazio Licata, un fisico teorico, scienziato e direttore dell’Institute for Scientific Methodology, da tempo impegnato nello studio dei sistemi complessi ma anche nella divulgazione sui temi della complessità con l'obiettivo dichiarato di favorire una maggiore conoscenza dei nuovi strumenti legati alle scienze della complessità e capaci di fare cadere le barriere che impediscono approcci diversi alla realtà delle cose e aiutarci a pensare in modo diverso.
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Complessità, semplicità, semplessità
La complessità è quella delle nuove tecnologie, in apparenza semplici ma in realtà molto complesse e il risultato di un’evoluzione che dura da anni. La semplicità è quella delle interfacce tecnologiche e della facilità di utilizzo. La semplessità è un modo di vivere con il proprio mondo, quello moderno e tecnologico che ci circonda.
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E se vietassimo tablet e smartphone in classe...
....almeno fino a quando gli insegnanti non avranno compreso come le nuove tecnologie stanno programmando la mente e condizionando i comportamenti degli studenti? Una opzione che in molti cominciano a suggerire. Molti studi e analisi sembrano dimostrare in modo eveidnete come le nuove tecnologie digitali stiano avendo effetti 'deleteri' sul nostro cervello in termini di memoria, scrittura, lettura, attenzione e capacità di concentrazione e sulla nsotra vita sociale in termini di vita di coppia, empatia e relazioni umane.
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Da te solo a tutto il mondo
Nella differenza tra un logica che prevede il nostro contesto ed il tempo a venire (tutto il mondo) ed una che prevede solo Io e l'adesso (te solo), si gioca la differenza tra l'adattamento al mondo complesso o il provocare reazioni che potrebbero annientarci. Come dimostra anche la crisi attuale della Cina, la relazione tra il "te solo" ed il "tutto il mondo", tra il singolo individuo o la singola nazione e il Mondo, è uno dei problemi della complessità di cui noi qui ci occupiamo. Segnaliamo un articolo di Pierluigi Fagan.
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La vita è diventata mobile, il futuro liquido! Entrambi sono ibridati dalla tecnologia.
Due libri pubblicati nel 2013 possono servire a comprendere meglio i tempi rivoluzionari di cambiamento che stiamo vivendo. Tempi caratterizzati dalla globalizzazione e dalla elevata mobilità di cose, merci e persone, da scenari futuri sempre meno prevedibili e liquidi nella loro indeterminatezza e dal potere della tecnologia che sta ridisegnando le nostre vite individuali così come quelle di aziende, nazioni e interi continenti.
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Prevedere il futuro è impossibile ma rende ricchi!
Le previsioni del futuro di cui si parla su SoloTablet sono in genere riferite al mercato dei tablet e dei dispositivi mobili e alle sorti dei vari protagonisti del mercato, soprattutto di quelli in maggiore difficoltà come Microsoft, Nokia, Blackberry, Hp e altri. Le previsioni a cui tutti sono invece molto interessati sono quelle personali (sfera di cristallo) e quelle economiche (econosmisti econostar). Segnalo un interessante e gustoso articolo sul tema di Alessandro Cravera pubblicato sul suo blog sulla complessità.
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