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La sorveglianza messa a tutela della libertà non mi preoccupa (Roberto Marmo)
Siamo ancora in tempo per dare la giusta direzione allo sviluppo della IA a supporto di una vita migliore dell’essere umano, visto che c’è ancora molta strada da fare prima di arrivare a macchine veramente intelligenti e creative. Linee guida per la ricerca sono necessarie in tutti i settori della ricerca, per non sprecare risorse e non creare danni all’umanità. Ma senza esagerare con le restrizioni, ricordo che proprio la libertà di ricerca ha portato allo sviluppo del famoso “deep learning” quando pochi ricercatori ci credevano perché la maggioranza riteneva le reti neurali di scarso interesse applicativo, ora tutti vogliono studiare solo “deep learning”.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
La Singolarità è una fake-news (dialogando con Francesco Morace)
La definizione Intelligenza Artificiale è fuorviante: l’Intelligenza Umana non è replicabile perché ancora non ne conosciamo i meandri. Più corretto utilizzare il termine pseudo-intelligenza per descrivere le AI reattive o specializzate, le uniche possibili.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
🌗🌘🌑🌒 Che fine fanno i post su Linkedin?
Dove vanno a finire i nostri post online? Tutta colpa dell’algoritmo? Cosa possiamo fare noi umani per battere la sua logica e intelligenza artificiale? Quanto conta la qualità e quanto pesa il numero repentino di MiPiace. Vale la pena continuare anche se i post non sono visualizzati? Una domanda che molti si pongono e che non ha tante risposte convalidate e certe. Per me è una curiosità nella forma di dubbio che credo di condividere con molte altre persone. Persone che come me abitano la piattaforma Linkedin in modo attivo, osservano l’andamento dei feed, si ingelosiscono del successo di alcuni e della dissolvenza o non visibilità di altri. Sul tema e sul ruolo dell’algoritmo di Linkedin la letteratura è vasta, in particolare in lingua inglese, poi ripresa e riprodotta anche in lingua italiana, con un tocco di interpretazione anarchica e creativa tipica dell’italiano che sa sempre come va il mondo. Su questo tema ho provato a cimentarmi anche io proponendo alcune riflessioni, spero utili ma soprattutto alla ricerca di falsificazioni, critiche o conferme che potrebbero trasformarsi in uno scambio profittevole. Forse!
Si trova in Blog / Tabulario
Possiamo fidarci dei nostri consulenti digitali?
Intelligenze artificiali, APP, assistenti personali sono oggi sempre al nostro fianco. Ci assistono, ci orientano, ci seguono, ci sorvegliano, ci condizionano e ci controllano. Ma forse ci stiamo abituando male, soprattutto perchè ci stiamo dimenticando della complessità del mondo reale. Sul tema ha scritto un interessante articolo ANDREA DI MENNA che qui segnaliamo.
Si trova in Tecnobibliografia
E’ possibile resistere all’algoritmo?
La tecnologia odierna non è più neutrale, tanto meno lo sono gli algoritmi che la governano. I computer che tutti usano sono molto diversi da quelli di un tempo. Non sono più semplici terminali di connessione ma parte integrante di una infrastruttura in Cloud composta da migliaia di server, di software e di algoritmi di cui sappiamo poco o nulla. Algoritmi potenti e sofisticati, incaricati di raccogliere masse smisurate di dati, in forma di informazioni e comportamenti, per poi organizzarli, renderli utilizzabili, anche in forma di sorveglianza e controllo. Difendersi da questi algoritmi robotizzati sembra impossibile. Ciò non toglie che ci si possa continuare a interrogare come farlo.
Si trova in Blog / Tabulario
Il software è ormai parte di tutti noi
Si dice da tempo che il software si stia mangiando il mondo, forse se lo è già divorato. Nel farlo ha eliminato la distinzione tra mondo fattuale e mondo virtuale trasformando la realtà in realtà digitale. Una realtà che ci ha avvolto come una pellicola di plastica trasparente ma resistente e nella quale nuotiamo come tanti pesci in un acquario. Un ‘acquario mondo’ digitale simile a una placenta calda e accogliente, nella quale molti, quasi tutti, sembrano volere rimanere acquattati.
Si trova in Blog / Tabulario
Democrazia liberale e tecnologia
Carole Cadwalladr è la cronista dell'Observer che ha scoperchiato lo scandalo di Cambridge Analityca e che per questo motivo è stata cancellata a vita dal social network. In un video la Cadwalladr ha spiegato anche come i social abbiano influito sulla Brexit. Da guardare e ascoltare attentamente. Facebook e altri social network stanno facendo male alle democrazie in ogni parte del mondo. Ma fdorse non ne siamo consapevoli.
Si trova in Blog / Tabulario
Facebook: le regole non bastano!
Negli ultimi anni Facebook è andato fuori strada. I tentativi recenti di imporre regole, restrizioni e implementare nuovi algoritmi per il controllo dei contenuti non sembrano essere sufficienti. Il social network continua a raccogliere una infinità di contenuti violenti, offensivi e volgari ma soprattutto è diventato strumento potente di lotta politica e diffusione di false notizie create ad arte per alimentarla.
Si trova in Blog / Tabulario
Nelle mani avide degli algoritmi
Ognuno è libero di pensare, per quanto sia possibile, di conoscere sé stesso. L’algoritmo, di ognuno di noi, pensa di saperne di più, grazie alla miriade di dati, disseminati online, a cui ha accesso. Dati che, quando sono analizzati, servono a un’entità puramente tecnologica e digitale di decidere identità, profili, gusti e preferenze di ognuno, di condizionarne i processi decisionali e le scelte.
Si trova in Blog / Tabulario
La democrazia dei dati
C’è che pensa che il mondo vada meglio di quanto pensiamo e chi si sta già preparando al peggio. Entrambe le opinioni non poggiano più solo su credenze, percezioni e ideologie ma soprattutto su dati. I dati sono quelli prodotti tecnologicamente e diventati in poco tempo merce abbondante, diffusa e sempre disponibile. L’abbondanza sembra essere per tutti ma lo è in modo diseguale e con effetti che meritano un’attenzione e una sensibilità particolari.
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