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Programma o sarai programmato (Rushkoff Douglas)
Un libro utile per tutti e ricco di ispirazioni per affrontare in modo intelligente e attrezzato le sfide di un'evoluzione umana diversa dal passato per il ruolo che in essa gioca la tecnologia. Molte sono le provocazioni proposte, non esaustive e forse troppo conservative le soluzioni proposte. Molte delle preoccupazioni dell'autore sono esposte in forma di problema mentre sono semplici sfide e opportunità. Nel conformismo generale che abbraccia la realtà tecnologica nella quale siamo immersi le visioni/riflessioni di Rushkoff possono rappresentare una luce nel buio. Un libro da leggere unitamente a Presente Continuo.
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Surplus cognitivo (Shirky Clay)
Un libro sul tempo libero e su come viene occupato dalla sovrabbondanza di informazione e dal surplus cognitivo. Un invito pressante ricco di spunti di riflessione a porsi domande sulle motivazioni che guidano individui e società a usarlo e alle opportunità che ne derivano. Per shirky il surplus cognitivo è una forza emergente e vitale che può essere vissuta passivamente ma anche trasformato in qualcosa di grande e di nuovo.
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Uno per uno, tutti per tutti (Shirky Clay)
Un testo ben scritto e ricco di pensieri chiari e comprensibili sulla rivoluzione di Internet e delle nuove tecnologie. Non è un semplice libro di tecnologia ma una guida per il futuro che si rivolge a chiunque, sia esso un singolo individuo, un movimento politico, una organizzazione o un'azienda. Una guida per cogliere le tendenze emergenti, capire come si formino e misurino. Una guida che può cambiare la testa di chi legge e il modo di guardare ai media sociali e alla tecnologia.
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Demenza digitale (Spitzer Manfred)
Chi pensa che la tecnologia e Internet rendano stupidi troveranno in questo libro ulteriori motivazioni per continuare a pensarlo. Il libro è simpatico, ricco di dati, aneddoti e dissertazioni specialistiche, semplice e facile da leggere, non va in profondità ma ha il merito di offrire una visione tecnofoba coerente. Una posizione sostenuta in modo deciso, quasi ideologico e sostenuta dalla condivisione di molti documenti e studi così come di casi esemplari. La passione messa nel sostenere le sue tesi sui pericoli che gli effetti della tecnologia possono avere sui cervelli umani, in particolare di quelli dei più giovani, dipende probabilmente dai sei figli di cui Spitzer è padre.
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Solitudine digitale (Spitzer Manfred)
Dall'autore di Demenza Digitale un nuovo lavoro che condanna gli eccessi della tecnologia mettendo in guardia dalle numerose patologie da essi generati. Eccessi che vissuti in modo compulsivo, nel tempo finiscono per diventare un veleno potente e al quale ricorrere come si fa con il metadone.
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Lo schermo, l'Alzheimer, lo zombi (Stefano Tani)
Un libro che richiede un po' di concentrazione ma è di facile lettura e regala spunti di riflessione interessanti sull'evoluzione dell'io riflesso attraverso fonti d'acqua, specchi, ritratti artistici, scatti fotografici, schermi televisivi e cinematografici fino ad arrivare ai display più piccoli ma più potenti degli smartphone, phablet e tablet attuali.
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Confessioni di un eretico high-tech (Stoll Clifford)
Un testo tecno-critico per non dire tecnofobo. Inutile il suo acquisto cartaceo. Molti contenuti sono datati e altrettante previsioni sbagliate. Utile per le numerose sollecitazioni che non hanno perso di validità relative agli effetti e alle conseguenze della tecnologia sulle persone e in particolare su quelle più giovani.
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Scrivere sui muri (Tom Standage)
Se credete che il nuovo nasca dal nulla senza alcun legame con il passato questo è il libro che fa per voi! Potreste cambiare idea e scoprire che siamo spesso portati a interpretare le nostre esperienze come nuove anche quando non lo sono. Nuovi non sono neppure i social media di cui tanto si parla, spesso in modo conformista e superficiale. Basterebbe conoscere meglio i graffiti di Pompei e i muri delle facce del tempo dei romani, le tavolette di cera con funzioni simili a quelle del tablet moderno o la viralità delle famose tesi di Martin Lutero. Come esseri umani tendiamo a ripetere gesti e comportamenti. Pensare che la tecnologia odierna possa alterare questa realtà è come ammettere che le macchine siano degli alieni. Non lo sono, sono nostre creazioni che riflettono i nostri bisogni e desideri. I nostri antenati che usavano l'equivalente del nostro tablet erano quasi sicuramente pettegoli, narcisi, distratti e frivoli come lo siamo noi. Parola di Tom Standage.
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La conversazione necessaria (Turkle Sherry)
È un libro pieno di nostalgia. Più che la riflessione critica sulla realtà tecnologica attuale con i suoi effetti sulle relazioni sociali e umane e sulla conversazione, a suggerire la lettura di questo libro sono l'evocazione e il rimpianto di un'epoca passata. Un'era percepita quasi geologicamente lontana, probabilmente non più recuperabile, nella quale la conversazione umana, la privacy e la discussione complessa qualificavano l'esistenza donandole maggiore complessità e profondità. La nostalgia che emana dalle pagine esprime un sentimento che ispira tecnofobia ma è anche un invito a gustarci fino in fondo ogni attimo che, recuperando il ritmo e la profondità delle conversazioni di una volta, ci venisse dedicato o decidessimo di dedicare agli altri. Meglio se potesse avvenire senza l'ausilio di un dispositivo elettronico, dedicando più tempo a se stessi e al tempo privato che non ha bisogno di rincorrere i MiPiace e il consenso degli altri.
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La vita sullo schermo (Turkle Sherry)
Un libro anticipatore di tante tematiche oggi al centro della discussione culturale sugli effetti della tecnologia. Uno studio approfondito dei modi di interagire con gli schermi tecnologici e le loro realtà virtuali e del ruolo che in essi assumono i caratteri fittizi e i profili digitali delle persone che li usano. Grazie alla vita sullo schermo alle persone è data la possibilità di elaborare una nuova visione del mondo, tutta costruita sulla simulazione, sull'apparenza e sull'interpretazione. Una visione non molto dissimile da quella postmoderna che si è affermata in questi tempi molto tecnologici. Una visione che passa sempre più attraverso l'esplorazione di superfici riflettenti che trasformano esperienze, relazioni e conoscenze in semplici riflessi, interfacce, simulacri ed esperienze disincarnate. Il primo effetto è che la vita reale stessa diventa un susseguirsi di finestre e un semplice gioco di specchi e di finzioni.
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