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Nino il barista italiano che sta facendo arrabbiare i baristi di Las Vegas
Nino è l'ennesima prova della creatività italiana, oggi in grado anche di trarre vantaggio dalle nuove tecnologie di robotica e intelligenza artificiale. E' un prodotto di Makr Shakr, un'azienda italiana dell'architetto Carlo Ratti. Ha una qualità molto gradita per chi ama gli aperitivi ei bar in generale, sa miscelare un cocktail qualsiasi in pochi secondi. Sena alcun aiuto umano.
Si trova in Lifestyle
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Dopo secoli di previsioni fantascientifiche sulle macchine intelligenti capaci di sostituire gli umani in molte attività quotidiane, il momento della verità sembra essere vicino. L’automazione e l’evoluzione tecnologica hanno determinato una nuova rivoluzione delle macchine con effetti sul lavoro, sul benessere e la prosperità di tutti.
Si trova in Lifestyle / Lavoro
Elon Musk e le sue visioni del lavoro automatizzato e robotizzato
Segnaliamo un interessante articolo/approfondimento sulla proposta estiva di Elon Musk che ha presentato il progetto di un robot umanoide che debutterà in forma di prototipo "l'anno prossimo". Il Tesla Bot sfrutterà l'esperienza dell'azienda con le macchine automatizzate, e anche hardware e software saranno legati agli sviluppi del sistema Autopilot per l'assistenza alla guida. I robot saranno progettati per gestire "compiti non sicuri, ripetitivi o noiosi", si legge sul sito della società. "Penso che essenzialmente in futuro il lavoro fisico sarà una scelta, se vuoi farlo puoi", ha detto Musk introducendo il nuovo progetto durante l'evento 'AI Day' .
Si trova in Tecnobibliografia
La sorveglianza messa a tutela della libertà non mi preoccupa (Roberto Marmo)
Siamo ancora in tempo per dare la giusta direzione allo sviluppo della IA a supporto di una vita migliore dell’essere umano, visto che c’è ancora molta strada da fare prima di arrivare a macchine veramente intelligenti e creative. Linee guida per la ricerca sono necessarie in tutti i settori della ricerca, per non sprecare risorse e non creare danni all’umanità. Ma senza esagerare con le restrizioni, ricordo che proprio la libertà di ricerca ha portato allo sviluppo del famoso “deep learning” quando pochi ricercatori ci credevano perché la maggioranza riteneva le reti neurali di scarso interesse applicativo, ora tutti vogliono studiare solo “deep learning”.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
La rivoluzione tecnologica in atto ci coglie in un certo senso impreparati (dialogo con Gianfranco Barone)
L’essere umano è ancora un meccanismo troppo avanzato da imitare: oltre alla capacità logiche, come razza umana siamo dotati di una serie di “soft skills” come ad esempio l’empatia, la compassione, l’altruismo che non sono solo degli attributi casuali della nostra coscienza, ma ritengo che siano gli elementi fondanti che ci hanno permesso, durante l’evoluzione, di avere un vantaggio competitivo sulle altre specie. Focalizzarsi sulla singolarità delle macchine e intelligenze artificiali superiori è, al momento, in qualche modo deleterio, perché distrae il dibattito da argomenti molto più significativi che hanno risvolti pratici e devono essere affrontati. Ad oggi il problema non è legato a macchine super-intelligenti, ma a macchine super-stupide cui spesso deleghiamo scelte importanti, senza una supervisione umana, semplicemente perché è più comodo o costa meno.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
Gli algoritmi vanno messi al servizio di identità multiple (dialogo con Marco Minghetti)
Credo che non sia utile affidarsi troppo degli algoritmi e tantomeno inginocchiarsi di fronte alle loro profezie come se fossero pronunciate dall’Oracolo di Delfi. I software, come è spesso stato notato, riflettono i pregiudizi di chi li ha creati, perché sono scritti dagli esseri umani e si alimentano di big data forniti dagli esseri umani. Se fatti bene, però, sono strumenti che ci danno informazioni in più sulla realtà, sta a noi decidere come usarli. E il modo migliore per farlo è metterli al servizio di un progetto che consenta all’identità riscritta sul computer di perdere la propria fissità e permanenza, per esprimere la sua molteplicità: perché non vi sia più un’identità singola, ma un’identità plurima; non più una persona sola, ma più persone che identificano il medesimo soggetto.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
IA: serve una riflessione etica, al di la del bene e del male (dialogo con Francesca Quaratino)
Percepisco l’intelligenza artificiale come un sistema sintetico di emulazione umana, la cui finalità è di migliorare il nostro benessere. Affidiamo alle macchine le nostre scelte riponendo fiducia nella loro straordinaria efficienza.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
Umano e tecnologico: un tandem necessario (dialogo con Raffaella Iarrapino)
La nostra esistenza è piena di intromissioni e senza dubbio, il nostro modo di vivere è molto cambiato, ma le passioni e i sentimenti, restano intatti, siamo forse più pigri e più deboli di una volta perché siamo abituati a farci sostituire dalla macchina nei lavori pesanti, ma il nostro animo è sempre grande, il nostro sentire, innamorarsi, ridere e piangere, è sempre più umano, il nostro pensiero fervido.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
Noi umani non possiamo essere ridotti ad un insieme di dati (Dialogo con Walter Aglietti)
Sono d’accordo che noi umani non possiamo essere ridotti ad un insieme di dati, che abbiamo bisogno di vivere oltre che di funzionare, ma credo anche che davanti a noi troveremo fenomeni, ad esempio ibridazioni uomo-macchina, che ci costringeranno a ridefinire cosa è un uomo e cosa è vivere. Ad esempio non sono completamente certo che un adolescente che passa dieci ore al giorno sul suo telefono abbia il mio stesso concetto della parola “vivere”, né posso pretenderlo.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
Intelligenza Artificiale: Servirebbe un framework etico (Dialogo con Fabrizio Gramuglio)
Ci avviamo rapidamente verso una vita vissuta in una multi-realtà, reale e virtuale, entrambe pervase di dati, interconnesse, una realtà dove i dati e le decisioni saranno mediate da AI che vivranno all’interno dei nostri servizi, case e uffici. Una realtà che si avvicina rapidamente e che impone una pianificazione meticolosa, per evitare che l’essere umano venga messo da parte e relegato ad un ruolo di supporto. Ma, questa era di sviluppo esponenziale, ci presenta anche opportunità senza precedenti: ovvero la possibilità di utilizzare questa innovazione esponenziale per concentraci nella creazione di uno sviluppo sostenibile, che vede al centro dell’evoluzione il nostro pianeta e tutte le sue forme di vita.
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