Ricerca

128 elementi soddisfano i criteri specificati
Filtra i risultati.
Tipo di elemento











Nuovi elementi da



Ordina per rilevanza · Data (prima i più recenti) · alfabeticamente
LA REALTÀ VIRTUALE COME ORIZZONTE FILOSOFICO TRA SCIENZA E TECNOLOGIA
Le complesse relazioni che intercorrono fra tecnologia, cibernetica e scienza sono oggi quasi completamente orientate ad un uso strumentale. Esse si servono delle scoperte scientifiche per costruire dispositivi atti a svolgere specifiche funzioni che in maniera diretta o indiretta mirano all'estrazione di dati. Indubbiamente i dati correttamente elaborati sono una miniera statistica di valore incommensurabile ma quando tale mole diventa merce pronta ad essere monetizzata si va incontro ad un asservimento mirato ad una logica di mercato basata unicamente sullo sfruttamento e sull’accumulazione di capitale.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia
Dobbiamo coltivare, proteggere ed esercitare la nostra umanità ( Enrico Nivolo)
Rifilare un tablet al figlio per evitare di doverlo gestire equivale a sottrarsi dalla propria responsabilità genitoriale, educando il figlio ad un rapporto malsano con la tecnologia che inizia a diventare il riempitivo di un’assenza. L’educazione inizia in casa e richiede ai genitori uno sforzo non indifferente che va a beneficio dell’intera collettività. Poi prosegue a scuola.
Si trova in Blog / Antropologia e tecnologia
Il TAO di Apple
“There are three rules for running a successful business. Unfortunately, no one knows what they are.
Si trova in Tecnobibliografia
La moderna civiltà delle macchine e Galileo Galilei
Segnaliamo un articolo di Remo Bodei dal titolo "Galileo alle origini dell'età della tecnica: un intervento di Remo Bodei", pubblicato sul quotidiano la Repubblica. Un testo molto interessanre sull'arte meccanica, diventata scienza grazie a Galileo Galilei
Si trova in Tecnobibliografia
Riflessioni sulla tecnosofia
Segnaliamo la rubrica di Walter J. Mendizza sul portale Riflesisoni.it dal titolo Riflessioni sulla tecnosofia. La rubrica contiene numerosi articoli sui numerosi temi oggetto della discussione in corso tra tecnofili e tecnofobi, tecno-catastrofisti e tecno-entusiasti. Il tutto con un occhio rivolto a quanto avviene in Italia ma anche nel mondo.
Si trova in Tecnobibliografia
Hikikomori
Segnaliamo un interessante articolo scritto da Fabio Treppiedi dal titolo "Hikikomori nella prospettiva di Leibniz " e pubblicato sul sito di scritture.net. L’hikikomori (‘stare in disparte’) rappresenta una sorta di ‘personaggio concettuale’ che, prendendo le mosse da Deleuze e dalle implicazioni politiche dell’atto di creazione, permette di ‘riattivare’ nel contesto attuale la monade di Leibniz: l’unità di coscienza che esprime se stessa e la totalità del mondo, i quali non esistono l’una senza l’altra pur senza confondersi mai tra loro.
Si trova in Tecnobibliografia
The sceptical optimist
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Why technology isn't the answer to everything è l'affermazione del filosofo etico Nichola Agar in un libro che esplora le problematiche etiche e filosofiche emergenti dalla parvasività della tecnologia. L'intenzione è di mettere in discussione e suggerire una riflessione critica sulla stretta connessione tra progresso tecnologico e benessere. La riflessione è accompagnata dalla presentazione di una alternativa, più realistica e destinata ad avere impatti maggiori di tipo positivo. La proposta comprende alcuni studi psicologici sul significato di benessere nella percezione comune.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese
Filosofi o complottisti
Segnaliamo un bell'articolo di Maddalena Bisollo, filosofa e Vicepresidente di PragmaSociety. Un articolo lungo e impegnativo che suggeriamo di leggere con attenzione. Anche per i numerosi riferimenti a testi recenti che meritebbero anch'essi una lettura. Il dilemma del titolo è risolto dall'autrice in questo modo: "Non c’è filosofia né azione eticamente fondata laddove ci sia disprezzo per la logica e la ragione e assenza di consapevolezza circa ciò che è stato, affinché non abbia a ripetersi. In questo senso personalmente credo si debba optare per un aut-aut: o filosofo o complottista. Perché se è vero che tutti noi possiamo coltivare dei sospetti e intravvedere degli intrighi, solo chi non ha una minima idea di che cosa significhi l’autentica ricerca del vero né di cosa s’intenda per responsabilità etico-sociale, può abbracciare con enfasi le pseudo-teorie del complotto, prive di prove, di logica e infine violente e profondamente antidemocratiche."
Si trova in Tecnobibliografia
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
🍒NON SO VOI , MA IO… … di questi tempi mi sento avvolto dalla nebbia che genera confusione e perdita di orientamento. Da montanaro molto difficilmente sono colto dall’ansia o dall’angoscia ma mi rendo conto che viviamo su uno (psico)crinale (da krínō - separare, distinguere) del quale non abbiamo consapevolezza, che richiede di guardare il mondo con occhi diversi, meglio se quelli Altrui, dell’Altro, lontano (oltre, altrove, oltrepassando) dal conformismo del linguaggio, delle parole e delle immagini con cui costruiamo mondi artificiali nella illusoria speranza di stare bene. In realtà continuiamo a ingannarci, a raccontarci storie! Sulla pandemia, sulla guerra, sulla felicità e sulla gentilezza, sull’essere imprenditori di sé stessi, ecc. Oggi anche sul metaverso, di cui tutti parlano pur senza sapere esattamente cosa sia!
Si trova in TECNOCONSAPEVOLEZZA
Scienza e scienza ingenua
L’opinione comune afferma che la scienza moderna è caratterizzata dal metodo sperimentale, e quando le si chiede di precisare in cosa tale metodo consista racconta stancamente la (solita) storia dello scienziato che elabora una teoria e poi procede a effettuare esperimenti per verificarla. Se una teoria ha superato un certo numero di verifiche sperimentali allora è vera. Questo metodo funziona, si conclude, in quanto sono i fatti stessi a decidere della verità di una teoria. Ebbene non c’è una sola fra le affermazioni appena fatte che sia pacifica. Il metodo scientifico è molto più complesso di quanto pensi l’opinione comune e, dunque, non se ne può discutere sensatamente avendone presente una versione rudimentale se non addirittura inesatta. Riflettere sulla distanza che corre fra l’opinione comune e la scienza dovrebbe essere un incentivo ad avvicinarla, non ad evitarla.
Si trova in Blog / Filosofia e tecnologia