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Phishing, pesci e predatori
La vita dei cybercriminali è resa meno complicata dalla facilità con cui le loro vittime cadono nella trappola dei loro attacchi. In particolare di quelli categorizzati come Phishing. Secondo una indagine europea, condotta da Cefriel su 20 imprese e che ha coinvolto 40000 dipendenti, il 60% degli utenti non verifica l'attendibilità della fonte.
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Robot, intelligenze artificiali e cybercriminalità
Molta attenzione mediatica è oggi concentrata sul ruolo che i robot e le macchine intelligenti hanno nel rubare posti di lavoro sostituendosi a lavoratori in carne e ossa. Minore attenzione è rivolta invece a come queste macchine intelligenti potrebbero comportarsi in futuro nel caso in cui venissero attaccate e controllate da cybercriminali per usi criminogeni.
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Il digital divide tecnologico e la sicurezza
Tutti oggi possono usare la tecnologia ma non tutti lo fanno. Tra quelli che lo fanno, i Nativi Digitali lo fanno con grande rapidità e facilità, gli immigrati digitali con maggiore riluttanza e difficoltà. I risultati di questi diversi atteggiamenti non sono tutti misurati e condivisi. Chi fa uso degli strumenti digitali sembra comunque avere un'opportunità e molte possibilità in più, anche in ambito sicurezza e difesa della privacy.
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Sicurezza ICT: più consapevolezza e formazione
PMI: il 60% dei dipendenti ritiene che l’azienda per cui lavora non prenda in giusta considerazione la sicurezza informatica. E’ quanto sostiene uno studio di Yoroi su un migliaio di utenti italiani (cittadini, professionisti e PMI appunto).
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Se la privacy non è una necessità, neppure percepita...
E' di questi giorni la pubblicazione di un'indagine di Save the Children, condotta da Ipsos, che evidenzia come il 90% dei ragazzi italiani, ma una percentuale simile interessa anche gli adulti, non abbia alcuna percezione dell'importanza della privacy personale nella loro vita digitale, online e mobile. Adulti e ragazzi vivono intensamente una cita sempre più socialmente digitale ma sono quasi inconsapevoli delle conseguenze, degli effetti e dei rischi associati al mancato controllo della privacy dei loro dati personali online.
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Gli attacchi ransomware che provano la debolezza verso la tecnologia
In Austria un attacco ransomware ha impedito a 180 clienti di un Hotel di lusso di accedere alle loro camere. Per permettere agli ospiti di prender possesso dell loro camere ed evitare il panico è stato necessario pagare quanto richiesto dai criminali digitali. Un prezzo basso, subito pagato, a criminali pronti a colpire immediatamente da qualche altra parte.
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Internet e cosa è diventato
E se Internet fosse semplicemente un unico grande acquario mondo nel quale pesci di ogni forma, colore e dimensione nuotano felici e contenti, nonché ignari della loro sorte e dell’ambiente circostante, del cibo che viene loro offerto e del perché si trovino ad esistere nella forma di pesce? Da città utopica ricca di opportunità per tutti, Internet si sta trasformando in un territorio infido e pieno di rischi imprevedibili. Almeno questo è quanto emerge da numerosi fatti di cronaca che hanno caratterizzato il 2016.
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Crimini digitali: per difendersi meglio imparare dagli errori
Tutti i danni procurabili dagli attacchi cyber o digitali sono in qualche modo evitabili, sia da parte delle grandi organizzazioni sia da quelle piccole. Il segreto sta nel prepararsi all’attacco che arriverà, nel predisporre risorse e quanto serve per proteggersi o reagire rapidamente e soprattutto nell’attrezzarsi culturalmente nell’imparare quanto serve da ogni nuovo attacco, questo sì inevitabile! Le prime 48 ore dall’attacco sono quelle critiche. Essere preparati significa ridurre la criticità eliminando parte del pericolo.
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Proteggere la propria vita digitale è una priorità massima!
Anche se non si hanno segreti proteggere la propria vita digitale da attacchi esterni è diventata una priorità massima. Gli attacchi sono sempre più sofisticati e nessuna protezione sembra essere sufficiente a bloccarli. Alcune buone pratiche possono però aiutare ad allontanare il pericolo e a evitare inconvenienti e problemi.
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Privacy: cosa interessa veramente ai consumatori
Il tema della Privacy sembra essere più argomento giornalistico e mediatico che un interesse reale dei consumatori. L’uso del mezzo tecnologico prevale sui suoi potenziali effetti. Il diritto alla privacy rimane sullo sfondo come una opzione da praticare ma anche no. Esattamente come si fa, in questo periodo di cambiamenti che sembrano non avere alternative, con molti altri diritti.
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