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🌑🌒 La DAD atrofizza la mente e spegne i cuori
Molti ragazzi, adolescenti, giovani, grandi frequentatori di piattaforme online, videogiochi e applicazioni mobile, oggi sostengono che studiare davanti a un PC è come stare dentro una bolla e di sentirsi esclusi.
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👩‍🚒️ 👩‍🚀️ Siamo quello che leggiamo
Il nostro cervello non è nato per leggere, impara a farlo. Se astutamente allenato non smetterà più di continuare a farlo.
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🙆🏽‍♂️ Recinti aperti 6: Imprevedibilità incontrollabile
Imprevedibilità e incontrollabilità sono 2 elementi discriminanti tra uno stress funzionale a fronteggiare una situazione difficile ed un distress.
Si trova in Blog / Recinti aperti
2017: sarà l'anno dell'intelligenza artificiale?
Ciò che una volta era solo fantascienza e frutto di fervida immaginazione oggi è realtà. L'intelligenza artificiale sta diventando il nuovo tassello fondamentale dell'evoluzione tecnologica. Siamo ancora lontani dal poter dialogare con un robot come se fosse un umano ma l'impatto di algoritmi intelligenti, strumenti di riconoscimento vocale, assistenti personali e macchine che apprendono è profondo e avrà sviluppi imprevedibili e accelerati. Tutte le soluzioni hanno in comune un elemento molto umano, la capacità di apprendere attraverso algoritmi che permettono reazioni in tempo reale. I benefici e i vantaggi nella vita delle persone possono essere inimmaginabili.
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A sei mesi i bambini usano già il tablet, ma non sarà troppo presto?
C'era una volta il bambino impegnato ad imparare a camminare, oggi prima ancora di alzarsi dalla culla, a soli dei mesi, molti bambini sanno già interagire senza problemi con il display di un tablet, le sue immagini, icone e applicazioni. Alcui ricercatori credono che sia troppo presto ma i genitori non sembrano preoccupati e in qualche modo facilitano l'approccio tecnologico dei loro pargoli gioiendo della loro capacità di attivare applicazioni e giochi che li caratterizza come bambini digitali e 2.0.
Si trova in Blog / TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
All'istituto Pacle di Milano, il tablet si usa come mezzo, non come obiettivo.
SoloTablet intervista la Professoressa Renata Anelli dell’Isituto Pacle A. Manzoni con l’obiettivo di farle raccontare la sperimentazione dei tablet in classe giunta al suo secondo anno di vita. L’Istituto Pacle è una scuola secondaria di secondo grado che si rivolge a ragazze e ragazzi dai 14 a 18 anni in possesso del diploma di primo grado che proseguono gli studi con un indirizzo linguistico in ambito aziendale. L’istituto rilascia un Diploma a indirizzo Linguistico della Comunicazione Aziendale e dispone di due laboratori di informatica, un laboratorio linguistico, collegamento internet a banda larga e antenna satellitare.
Si trova in MISCELLANEA
Analfabetismo da tablet in classe
L’analfabetismo di ritorno è terminologia nota e usata per descrivere un fenomeno che vede gli individui perdere nel tempo le competenze assimilate durante percorsi di apprendimento che hanno permesso di acquisire le conoscenze necessarie alla scrittura e alla lettura. L’Italia, come altri paesi del mondo, soffre di analfabetismo di ritorno ma a preoccupare di più è una nuova forma di analfabetismo, quella derivata dall’uso di strumenti tecnologici come smartphone e tablet.
Si trova in MISCELLANEA
Anno scolastico al termine, tempo libero e smartphone
Con giugno finisce l’anno scolastico 2019 e migliaia di ragazzi disporranno di maggiore tempo libero. I genitori potrebbero suggerire buone idee su come riempirlo. Magari lontano dal dispositivo tecnologico o usandolo in modo creativo.
Si trova in Blog / TECNORAPIDI e TECNOVIGILI
Apprendere con i social: gli studenti protagonisti o vittime?
La tecnologia, la sua pervasività e l'uso che ne viene fatto stanno creando nella scuola un divario crescente tra molti insegnanti e i loro alunni. Il divario si manifesta come un camminare su due sponde diverse di un baratro dove per ora gli adulti riescono a comunicare urlando qualcosa, mentre i ragazzi sono intenti e concentrati a interagire, anche in classe, con i loro dispositivi mobili. Il rischio è che il divario si vada approfondendo sempre più rendendo sempre più difficile per un insegnante, forse per un adulto, trovare interessi comuni di comunicazione intergenerazionali. Senza interesse può diventare complicato provare a far nascere in loro il desiderio del sapere, trasmettere la luce che solo un insegnante può accendere e far nascere la curiosità per misteri che nessun social network è in grado di svelare. Il problema è che oggi, nell'era tecnologica e digitale, tutto l'amore che un insegnante può dedicare all'insegnamento e al sapere non sembra più sufficiente per chiudere il divario generazionale e riattivare l'attenzione dei ragazzi. Primo punto di partenza per tutto il resto.
Si trova in MISCELLANEA
Ceci n'est pas une tablette...
Intervista surreale a Maria Montessori: "Gli strumenti di sviluppo che abbiamo messo a punto per esercitare il riconoscimento delle forme, il tatto, la sensazione del colore e musicali sono esperienze reali che danno una tale energia al bambino da renderlo esuberante di fronte ad attività più complesse quali leggere, scrivere e contare."
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