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AUTOREVOLEZZA [1]
autorevolézza [der. di autorevole, autore]. L’essere autorevole, qualità di persona o cosa autorevole. Carattere di chi, di ciò che è autorevole: persona di molta a.; l'a. di una testimonianza. Sinonimo di prestigio, autorità, credibilità
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BELLEZZA
bellézza - L’essere bello, qualità di ciò che è bello o che tale appare ai sensi e allo spirito: una specie di armonia visibile che penetra soavemente nei cuori umani (Foscolo). Di persona (e talora anche di animale). Bellezza fisica, del volto, delle membra, delle forme, bellezza femminile, maschile, virginale, spirituale. La bellezza può essere notevole, rara, non comune, mirabile, ineffabile, imbarazzante, abbagliante, irresistibile, paradisiaca, smagliante, delicata, neoclassica, diafana, apollinea, ecc. ecc.
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CAMBIAMENTI [1]
cambiaménto [der. di cambiare]. Il cambiare, il cambiarsi. Mutamento, trasformazione, variazione, transizione, cambio, modifica, modificazione, alterazione, metamorfosi, novità, innovazione, rinnovamento, miglioramento, correzione, evoluzione, riforma improvviso e radicale mutamento di situazione, di atteggiamento.
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CAMMINO E CAMBIAMENTO
cammino (ant. camino) s. m. [lat. *camminus, di origine celtica]. – Atto del camminare cambiaménto s. m. [der. di cambiare]. – Il cambiare, il cambiarsi:
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CANTO
canto [lat. cantus -us, der. di canĕre «cantare»]. – Movimento ritmico della voce dall’uno all’altro grado della serie dei suoni; espressione vocale della musica, l’atto del cantare. canto [lat. volg. cantus «cerchione; lato, angolo», voce di origine mediterranea come il gr. κανϑός (da cui il lat. canthus) «angolo palpebrale» (cfr. sign. 3)]. Angolo formato da due muri che s’incontrano, sia dalla parte esterna (in questo senso più com. cantone, cantonata).
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CAREZZA [1]
Cosa è la carezza? Un semplice gesto o cifra di un orizzonte ulteriore? è soltanto delicatezza estrema o può nascondere in sé uno schiaffo?
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CASA
L'etimologia del termine casa (per altro non comune a tutte le lingue neolatine) è da ricondursi al latino casa che letteralmente indica una capanna o più genericamente un luogo coperto; esso deriva, inoltre, dalla radice sanscrita ska che rimanda all'idea di coprire e che ritroviamo nel latino castrum (accampamento) e anche in cassis (elmo). (Etimo Italiano)
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CASA [1]
CASA [dal latino: casa, capanna, casupola]. Costruzione eretta dall’uomo per propria abitazione; più propriamente il complesso di ambienti, costruiti in muratura, legno, pannelli prefabbricati o altro materiale, e riuniti in un organismo architettonico rispondente alle esigenze particolari dei suoi abitatori. Anche abitazione, dimora, albergo, tetto nativo, focolare domestico, tetto coniugale, ostello, magione, domicilio, residenza, guscio, quattro mura E via andando di analogia in analogia: bugigattolo, baracca, catapecchia, stamberga, tugurio, topaia, tana, grotta, capanna, palazzo, edificio, castello, appartamento, casa chiusa, prigione, casa da gioco, parrocchiale, dello studente, ecc. mansarda, abbaino.
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Colpa
s. f. [lat. cŭlpa]. – 1. a. In genere, ogni azione o omissione che contravviene a una disposizione della legge o a un precetto della morale, o che per qualsiasi motivo è riprovevole o dannosa; anche, la responsabilità che ne deriva a chi la commette: c. grave, leggera; c. imperdonabile, scusabile; commettere una c.; macchiarsi di una c.; cadere, essere in c.; sentirsi, chiamarsi in c.; confessare una c.; perdonare una c.; piangere, scontare, espiare una c.; esagerare le proprie c., nel parlarne; aggravare, attenuare la propria c., sia nel parlarne, sia con successive azioni: attribuire, ascrivere, imputare a c.; essere senza colpa; essere esente da colpe; piangere per le c. degli altri; soffrire per le c. altrui. In psicologia, senso o sentimento di colpa (e nel linguaggio com. anche complesso di colpa: sono arrivato in ritardo e con un gran senso di c. per la loro lunga attesa. In partic., peccato nel senso teologico: Per la dannosa c. de la gola, Come tu vedi, a la pioggia mi fiacco (Dante); confessare le proprie c.; pentirsi delle c. commesse; letter., la c. originale, il peccato originale; ant., indulgenza o perdono di c. e pena, indulgenza plenaria. In diritto, s’intende per colpa, in senso specifico, un comportamento (anche negativo) dal quale derivi un danno a carico di un altro soggetto, o per effetto di negligenza, imprevidenza, imperizia, o per violazione di norme di legge o di regolamenti. In partic.: a. In diritto civile: c. lieve. b. In diritto penale: c. cosciente o c. incosciente.
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COMPASSIONE [1]
compassióne [dal lat. compassio -onis, der. di compăti «compatire», per calco del gr. συμπάϑεια]. Pietà, pena, commozione, dolore, commiserazione, compatimento, comprensione, miseicordia, infulgenza, clemenza, clemenza, carità, bontà, generosità, sensibilità e umanità. Un concetto che prende forma da quello di pietà, anche nel suo significato dispregiativo. La radice della parola evidenzia il suo significato valoriale nella forma di partecipazione alla sofferenza dell'altro (sentimento di pietà verso chi è infelice, anche il patire insieme evangelico). Espressione di un sentimento d'amore autentico, agito anche senza un tornaconto personale. Punto di partenza per una comunicazione dialogante e empatica.
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