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Come difendere la propria privacy
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PILLOLE DI TECNOLOGIA CRITICA - Difendere la propria privacy online è diventata una missione impossibile. Lo è per l'azione mirata e intenzionale dei produttori delle principali piattaforme tecnlogiche nella raccolta di dati e informazioni per riempire i loro Big Data e alimentare i loro potenti sistemi di analisi. Lo è per l'abilità crescente e sempre più organizzata di cybercriminali attrezzati per violare le protezioni più potenti o di aggirarle con tecniche di ingegneria sociale e software sempre più intelligenti. Se la difesa è impossibile non rimane che adottare semplici tecniche di autodifesa e tali da rendere difficile il furto di dati e di informazioni.
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Tecnopillole
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Come sta la mia privacy online? Persa per sempre!
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A pensarla così è una significativa maggioranza di americani che ritengono di avere ormai perso il controllo sulle proprie informazioni personali. Sapendo che i loro dati sono catturati da società e entità varie, cresce la loro preoccupazione e arrabbiatura.
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Lifestyle
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Privacy
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Consumatori e pubblicità personalizzata
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Cosa pensano i consumatori della personalizzazione che caratterizza ormai quasi tutta la pubblicità online ma è anche alla base delle logiche che alimentano gli algoritmi dei motori di ricerca come quelli di Google o Amazon?
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Consumi
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Cosa vogliono veramente i consumatori
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Un nuovo studio di IBM condotto su oltre 30.000 consumatori a livello mondiale e pubblicato in occasione dell’edizione 2014 della National Retail Federation, ha rilevato che i consumatori sono disposti a condividere i propri dati personali con i rivenditori, se ricevono qualcosa in cambio.
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TREND e STRATEGIE
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Cybercrimine a 1000 miliardi di dollari nel 2020
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Secondo IDC entro il 2020 oltre un miliardo e mezzo di persone avrà subìto, almeno una volta, una sostanziale violazione dei propri dati. Ciò porterà il costo mondiale del cybercrimine a lievitare a oltre 1.000 miliardi di dollari nel 2020.
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Tecnologia e Impresa
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Sicurezza Mobile
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Da Homo sapiens a Homo Sapiens Digitalis
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Condivido volentieri il mio intervento al convegno SIPNEI del 3 febbraio 2018 sull'era digitale. Un convegno che è stato un'occasione di incontro per una maggiore consapevolezza critica utile a far luce sulla complessità del fenomeno tecnologico ed incentivare una riflessione costruttiva. In questo incontro io ho portato il mio contributo che ora condivido qui con chi segue SoloTablet.
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Tabulario
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Deepfake, caos epistemico e pubbliche inibizioni
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La diffusione della pratica del deepfake può portare al caos epistemico, scrive Philip Walsh in un interessante articolo postato di recente sul suo blog. Il problema sta nella potenziale perdita di veridicità delle informazioni mediali e anche nella demolizione delle norme comportamentali che separano la vita pubblica da quella privata.
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Tabulario
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Dentro la spirale del silenzio dei media sociali
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La spirale del silenzio denota la tendenza delle persone a non parlare con amici, familiari e conoscenti di cose o eventi su cui si condividono gli stessi punti di vista. Questa tendenza non è stata eliminta neppure dalla diffusione di media sociali nati appositamente con lo scopo di facilitare la conversazione e la condivisione di punti di vista, anche da parte di persone non abituate a farlo e con punti di vista minoritari.
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Esperienze
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Droni per la sorveglianza futura
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Rileggere 1984 di George Orwell potrebbe essere un esercizio utile e interessante. Il Grande Fratello del romanzo sembra una pallida sembianza dei numerosi Grandi Fratelli che si stanno delineando all'orizzonte. Alcuni di questi sono nella forma di droni. Apparecchiature avanzate tecnologicamente dai sicuri vantaggi e benefici, in termini di protezione, prevenzione e sicurezza, ma anche preoccupanti per l'uso politico e poliziesco che ne può essere fatto.
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Tecnologia e Impresa
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Tecnologia e sorveglianza
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E se a usare impropriamente i social network sono i genitori?
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Tutti i genitori o quasi mettono in guardia i loro figli dal pubblicare e condividere online informazioni personali. Alcuni studi recenti però indicano che i primi a violare questa regola sono i genitori stessi, nonostante le pressanti richieste dei loro figli ad evitare di farlo. I ragazzi chiedono che non siano pubblicate informazioni su di loro ma spesso le richieste rimangono inascoltate. Potere del media e del bisogno compulsivo degli adulti a presenziare il social network.
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