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COLLABORAZIONE
Rispondo all'invito di Carlo Mazzucchelli, per la Challenge Oltrepassare, avendo dimenticato o forse volutamente non riuscendo, nel proteggermi con la consueta cera nelle orecchie, son caduto nella sua trappola mesmerica, avvinghiato e accalappiato dalle sue potentissime sirene suadenti, che in modo così persuasivo e delicato, dissemina nel web.
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Colpa
s. f. [lat. cŭlpa]. – 1. a. In genere, ogni azione o omissione che contravviene a una disposizione della legge o a un precetto della morale, o che per qualsiasi motivo è riprovevole o dannosa; anche, la responsabilità che ne deriva a chi la commette: c. grave, leggera; c. imperdonabile, scusabile; commettere una c.; macchiarsi di una c.; cadere, essere in c.; sentirsi, chiamarsi in c.; confessare una c.; perdonare una c.; piangere, scontare, espiare una c.; esagerare le proprie c., nel parlarne; aggravare, attenuare la propria c., sia nel parlarne, sia con successive azioni: attribuire, ascrivere, imputare a c.; essere senza colpa; essere esente da colpe; piangere per le c. degli altri; soffrire per le c. altrui. In psicologia, senso o sentimento di colpa (e nel linguaggio com. anche complesso di colpa: sono arrivato in ritardo e con un gran senso di c. per la loro lunga attesa. In partic., peccato nel senso teologico: Per la dannosa c. de la gola, Come tu vedi, a la pioggia mi fiacco (Dante); confessare le proprie c.; pentirsi delle c. commesse; letter., la c. originale, il peccato originale; ant., indulgenza o perdono di c. e pena, indulgenza plenaria. In diritto, s’intende per colpa, in senso specifico, un comportamento (anche negativo) dal quale derivi un danno a carico di un altro soggetto, o per effetto di negligenza, imprevidenza, imperizia, o per violazione di norme di legge o di regolamenti. In partic.: a. In diritto civile: c. lieve. b. In diritto penale: c. cosciente o c. incosciente.
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COMPASSIONE [1]
compassióne [dal lat. compassio -onis, der. di compăti «compatire», per calco del gr. συμπάϑεια]. Pietà, pena, commozione, dolore, commiserazione, compatimento, comprensione, miseicordia, infulgenza, clemenza, clemenza, carità, bontà, generosità, sensibilità e umanità. Un concetto che prende forma da quello di pietà, anche nel suo significato dispregiativo. La radice della parola evidenzia il suo significato valoriale nella forma di partecipazione alla sofferenza dell'altro (sentimento di pietà verso chi è infelice, anche il patire insieme evangelico). Espressione di un sentimento d'amore autentico, agito anche senza un tornaconto personale. Punto di partenza per una comunicazione dialogante e empatica.
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COMPETENZA [1]
competenza - Dal latino competere, incontrarsi, dirigersi con qualcuno verso un comune obbiettivo. Essere competente: avere potere d’azione su qualcosa. Strana divaricazione semantica, per cui dall’ ”essere con qualcuno in vista di qualcosa” si è passati all’”essere distinti in vista di qualcosa”. Prevale dunque il senso della competizione come gara, come “essere contro qualcuno in vista di qualcosa”.
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COMPLESSITA': il caffè filosofico di OLTREPASSARE
I CAFFE' FILOSOFICI DI OLTREPASSARE - Proseguono le iniziative di OLTREPASSARE. Ultima in ordine di tempo è stata una riflessione collettiva sulla parola complessità nella forma di caffè filosofico. Una parola scelta intenzionalmente per riflettere sulle molteplici resistenze che impediscono ancora di superare la frammentazione dei saperi in modo da poter cogliere l'irriducibile complessità della realtà e dei problemi fondamentali. Una complessità da intendersi come una molteplicità di dimensioni ed elementi. tutti tra loro intrecciati.
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COMPLOTTO [1]
complòtto [dal fr. complot, di etimo incerto]. – Cospirazione, congiura, intrigo ai danni delle autorità costituite o di persone private: complotto militare; fare, organizzare, ordire un complotto contro il capo del governo; sventare un complotto; si sente vittima di un complotto mediatico. Parola di moda perchè collegata al fenomeno del complottismo e del diffuso cospirazionismo dei nostri tempi, frutto della crescente crisi della politica.
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COMUNICARE [1]
comunicare [dal latino: communicare, mettere in comune, derivato di commune, che compie il suo dovere con gli altri, composto di cum insieme e munis ufficio, incarico, dovere, funzione.] Parola dal significato intuitivamente profondo comunicare è rendere comune, far conoscere, far sapere; per lo più di cose non materiali; dire qualcosa, confidare, anche divulgare, rendere noto ai più. Comunicare è una esperienza umana e una espressione sociale, contribuisce allo sviluppo del Sè condividendo qualcosa con qualcuno al di fuori da Sè. E' alla base di una cultura, di un sapere, di un patrimonio comune e condiviso, del dialogo anche tra estranei.
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COMUNICAZIONE [1]
COMUNICAZIONE [dal lat. communicatio -onis, in tempo arcaico co-moin-em, greco koinós]. In fatto generico è il fatto di comunicare, trasmettere ad altro o ad altri, rendere partecipi, condividere idee, pensieri, principi. Alla base delle relazioni tra le persone, a livello emotivo, cognitivo, spirituale, operativo, ecc. Praticata per far conoscere, rendere noto, relazionare, presentare, diffondere messaggi, trasferire informazioni e conoscenze. Può essere anche non verbale, animale (biocomunicazione), posturale, tattile, elettrica, cinestetica, chimica, olfattiva, ecc. Nella forma di telecomunicazione è il processo per cui i messaggi generati da una sorgente vengono riprodotti in forma più o meno fedele presso il destinatario, collegato alla sorgente da un mezzo trasmissivo o canale. Oggi anche Social Networks.
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CONFORMISMO [1]
conformismo [der. di conforme, sull’esempio di conformista]. – Tendenza a conformarsi, anche solo in apparenza, a dottrine, usi, tendenze, gusti, mode, comportamenti, opinioni prevalenti socialmente e politicamente, anche online.
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CONOSCERE [1]
Conoscere deriva dal latino cognòscere, composto dal prefisso cum – che indica unione (come il greco syn e l’italiano con) e, spesso, con valore intensivo enfatizza il significato della parola successiva – e da gnòscere – derivato da una radice solidamente attestata tra le lingue indoeuropee espressa anche nel greco nous, che vuole dire mente, intelletto: conoscere è apprendere con l’intelletto.
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