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Nuove professioni rese possibili dall’evoluzione delle tecnologie
I lavori di domani sono quelli che nasceranno e sperimenteranno una crescita rapida come conseguenza di nuove tendenze emergenti, nuovi sviluppi industriali e nuove rivoluzioni tecnologiche. Le nuove professioni, per il momento ancora sconosciute, potrebbero trovare spazio in una miriade di mercati merceologici, alcune in forma transitoria e temporanea, altre in forma stabile e continuativa. I mercati finanziari, della salute, dell’assistenza agli anziani, dell’educazione, dellpambiente daranno forma a nuove opportunità lavorative ma le occasioni migliori deriveranno dalla rivoluzione tecnologica in atto. Sempre che si sappia trarne vantaggio!
Si trova in MISCELLANEA
Online siamo tutti diventati degli algoritmi
Da perfetti sconosciuti e presenze occulte sono diventati rapidamente oggetto di racconti, narrazioni, riflessioni e preoccupazioni. Chi è preoccupato pensa che possano, già oggi, condizionare e orientare le loro vite. Chi non se ne cura guarda con soggezione e simpatia la loro capacità di rendere le loro esperienze online piacevoli, convenienti e confortevoli.
Si trova in MISCELLANEA
Our Robots, Ourselves: Robotics and the Myths of Autonomy
BIBLIOTECA DI TECNOLOGIA - Nonostante l'ansia crescente sulla capacità di robot e macchine intelligenti nel sostituire gli umani in lavori manuali e cognitivi, l'autore del libro, professore al MIT, sottolinea l'essenzialità degli umani in un mondo di macchine. Il testo contiene numerose infromazioni sull'uso che delle macchine è fatto in ogni luogo del mondo e sul loro impatto sulla vita dell persone. La sua analisi contraddice quelle di quanti paventano un futuro di senzalavoro e dominato dalle macchine e dall'automazione. Anche nei sistemi più tobotizzati, automatizzati e meccanizzati la specifictà umana rimarrà fondamentale. Mindell racconta una esperienza positiva delle relazioni uomo-macchina. Una visione utile in un panorama editoriale ricco soprattutto di libri che esprimono paure e visioni negative.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese
Potrà mai esistere una coscienza artificiale? (Riccardo Manzotti)
Finora l’intelligenza artificiale ha consistito soltanto nell’implementazione di funzioni più o meno simili a quelle del nostro sistema cognitivo. Pensiamo che la mente sia solo una collezione di funzioni (giocare a scacchi, usare i tempi giusti dei verbi, risolvere il problema di trovare il partner più adatto, guidare l’automobile). Ma lo facciamo non perché la mente sia solo queste funzioni, ma perché le funzioni cognitive sono l’unica cosa che sappiamo usare. L’intelligenza artificiale era prima un sogno, poi è diventata un programma scientifico, adesso è un progetto tecnologico. Domani sarà un problema sociale ed economico. In futuro potrebbe essere una guerra, speriamo non diventi mai un massacro.
Si trova in Blog / Homo sapiens e Homo digitalis
PRECARIZZATI, MERCIFICATI, AUTOMATIZZATI
In un libro di non facile lettura (La società automatica) Bernard Stiegler, filosofo francese morto nel 2020, descrive la nostra società tecnologica come una società ormai automatizzata, funzionale, strutturata/destrutturata in base ad automatismi, forme disciplinari e regolarità assoggettanti. Con effetti reali in termini di controllo sociale, forme di vita e mondo del lavoro.
Si trova in Blog / Tabulario
Reti di oggetti intelligenti per umani sempre più stupidi ma contenti!
Ogni italiano possiede tre dispositivi mobili di personal computing e non sembra volerne fare a meno, nemmeno in posti dove l’uso potrebbe risultare complicato a causa degli spazi ristretti e dei gesti necessari a metterli in sicurezza da umidità e profondità varie! Mentre i nostri dispositivi sono sempre più connessi e intelligenti noi rischiamo di essere disconnessi da noi stessi e un po’ più stupidi!
Si trova in Blog / Tabulario
Rise of the Robots: Technology and the Threat of a Jobless
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Secondo l'autore negi Stati Uniti il 50% dei posti di lavoro è destinato a essere sostituito da macchine intelligenti e dall'automazione, il 25% eliminato dalla globalizzazione e dalla pratica dell'offshoring. Pur vivendo con entusiasmo la rivoluzione tecnologica della Silicon Valley, Martin Ford, mette in guardia sull'impatto che l'automazione avrà sul futuro del lavoro umano. Inutili falsi ottimismi, le nuove tecnologia raccontano già oggi quello che avverrà. Pochi saranno i sopravvissuti e moltitudini le potenziali vittime. Il testo richiama quello di Rifkin (The end of Work) scritto due decenni fa. L'autore non si lascia sopraffarre dal pessimismo ma propone alcune soluzioni psossibili, come ad esempio un reddito minimo (10000 dollari all'anno) di cittadinanza per le vittime dell'automazione.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese
Rivoluzione tecnologica ed elezioni americane
A sottolineare quanto il voto americano sia stato 'disruptive' non ci sono solo le reazioni delle università americane che con i loro studenti e professori stanno manifestano senso di smarrimento e depressione ma anche immediate reazioni. Ampia è anche la discussione dentro il mondo tecnologico. I media stanno riportando le reazioni dei protagonisti della Silicon Valley e la lettura dei segnali lanciati indica che la tecnologia è parte in causa di quanto è successo. Dopo avere prodotto un'innovazione dirompente nell'economia e nel mondo del lavoro, ora è parte in causa di quella politica.
Si trova in Blog / Tabulario
Robot alla ricerca di nuovi posti di lavoro
Con la sua nuova veste grafica Linkedin è oggi in grado di offrire a milioni di professionisti e aziende la possibilità di partecipare attivamente al mercato del lavoro per scambi e opportunità al momento tutte umane. Nel futuro prossimo venturo Linkedin potrebbe diventare anche il luogo preferito da robot o loro costruttori per la ricerca di posti di lavoro per i quali nel frattempo si sono specializzati. Lavori non più e non soltanto manuali ma cognitivi e capaci di competere con le classi del cognitariato attuale.
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Robot e futuro del lavoro
L'elezione di Trump è stata in parte determinata da operai e impiegati colpiti dalla globalizzazione e delocalizzazione. A loro è stato promesso di riportare la produzione in casa ma questa scelta, se mai venisse fatta, non risolverà il problema della disoccupazione. Le nuove fabbriche USA saranno molto robotizzate e automatizzate e con minori posti di lavoro per lavoratori in carne e ossa. Le macchine si preparano a sostituirsi al lavoratore umano?
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