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Le P2 nascoste nella Rete: potenti, ricattatorie e in possesso dei nostri dati.
Internet non è quello che sembra e i suoi protagonisti non sono necessariamente paladini delle libertà. Prendere coscienza di questa realtà è, come nella psicanalisi, il primo passo verso la liberazione e l'elaborazione di una nuova consapevolezza capace di portare a scelte diverse. Spunti per lo sviluppo di un nuovo pensiero critico sono il potere crescente e rivoluzionario del Big Data, l'uso distorto dei dati personali che minaccia le nostre libertà e le molte distopie raccontate in romanzi come Wiskey Tango Foxtrot e The Circle e che potrebbero diventare realtà (il futuro non è che l'inizio....).
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Linkedin e Sicurezza: attenzione ai truffatori con profili accattivanti e sexy ma sospetti
Truffatori che si spacciano per esperti di computer per penetrare abilmente le difese dei loro utenti e poi dei loro dispositivi non sono certamente una novità. Nuovo e potenzialmente più pericoloso è però l’uso che alcuni di essi ora fanno di social network professionali come Linkedin, usati per assumere una legittimità e comunicare una professionalità finalizzate a guadagnare la fiducia delle persone e delle potenziali vittime da truffare.
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Password e disattenzione cronica
PILLOLE DI TECNOLOGIA - In Rete e nell'usare i loro dispositivi tecnologici molti non sanno quello che fanno o fanno finta di dimenticarselo. Di fronte a un display magnetico e a mille icone che facilitano la vita, ci si mette a proprio agio e non ci si interroga su cosa nel frattempo passa attraverso i fili o il router Wi-Fi. Ad esempio molte richieste di accesso da parte di malintenzionati o semplici curiosi che sarebbe bene tenere lontano o sapere cosa stanno facendo o programmando di fare.
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Presto ogni esperienza Internet rischia di diventare pubblica
Nell'era della sorveglianza, Internet è destinata a diventare il luogo nel quale tutto rischia di diventare trasparente. Una tendenza che avrà un forte impatto sugli individui ma anche sulle organizzazioni. Soprattutto se a diventare pubblici e trasparenti non saranno solo i dati e le informazioni ma l'intera storia delle esperienze vissute online.
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Privacy l'è morta? Resistere alla sorveglianza è ancora possibile!
Per molti la privacy è morta e non esiste speranza che la si possa risuscitare. La pervasività della tecnologia è tale da rendere impossibile sfuggire all'apparato di sorveglianza che un'infinità di apparecchiature, software, algoritmi, oggetti intelligenti e piattaforme ormai sono in grado di esercitare, sempre e ovunque, online come offline. Il Web non è più quello di una volta ma un luogo dove si vendono dati e informazioni e dove chi lo frequenta è diventato la vera merce da scambiare, archiviare, analizzare e consumare.
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Profili inanimati e identità digitali
La vita online e sui molteplici schermi dei dispositivi a cui ci siamo ibridati è rappresentata da profili digitali, inanimati e pubblici. Profili generati sempre più con l’aiuto di algoritmi matematici che finiscono per dare descrizioni, forme, personalità e narrazioni diverse dall’originale. Quello che continua a vivere al di qua dello schermo e fuori dalla Rete.
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Proteggere la propria vita digitale è una priorità massima!
Anche se non si hanno segreti proteggere la propria vita digitale da attacchi esterni è diventata una priorità massima. Gli attacchi sono sempre più sofisticati e nessuna protezione sembra essere sufficiente a bloccarli. Alcune buone pratiche possono però aiutare ad allontanare il pericolo e a evitare inconvenienti e problemi.
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Proteggi il tuo mondo digitale, ogni giorno!
La nostra vita digitale e la nostra privacy sono sempre più a rischio. Profili e account compromessi, informazioni e comportamenti tracciati, identità rubate. Computer, Internet, telefonia, dispositivi mobili e APP sono gli stargate del rischio.
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Resistere alla profilazione con la disinformazione
Una indagine recente di RSA evidenzia un fenomeno che merita di essere analizzato. L'ambito è quello dell'uso di dati personali, informazioni e contenuti online da parte di Marche, aziende, istituzioni e centri commerciali. Un uso tendenzialmente marketing e commerciale ma anche di controllo, spionaggio e sorveglianza. La reazione emergente sembra puntare alla falsificazione dei dati e alla disinformazione...
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Se la privacy non è una necessità, neppure percepita...
E' di questi giorni la pubblicazione di un'indagine di Save the Children, condotta da Ipsos, che evidenzia come il 90% dei ragazzi italiani, ma una percentuale simile interessa anche gli adulti, non abbia alcuna percezione dell'importanza della privacy personale nella loro vita digitale, online e mobile. Adulti e ragazzi vivono intensamente una cita sempre più socialmente digitale ma sono quasi inconsapevoli delle conseguenze, degli effetti e dei rischi associati al mancato controllo della privacy dei loro dati personali online.
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