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Indossiamo lenti tecnologiche che hanno già deformato la realtà, ma noi non lo vediamo
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Pervasività e meccanicità sono i termini che meglio fotografano l’attuale era tecnologica, la tecnologia e quello che è il loro maggiore esponente presente nelle nostre vite, lo smartphone; sono un “prolungamento esistenziale” di umanità sospese ad una notifica, nuovi meccanicismi biologici ed emozionali sono legati a gesti spesso ripetitivi e privi di logica in cerca di un “qualcosa” che deve pervenirci, una notizia, una persona che ci cerca e deve comunicarci qualcosa. In un secondo, in un flash.
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Filosofia e tecnologia
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Internet e new Media: un forte bisogno di Utopia per immaginare il futuro
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Per i più l’utopia è qualcosa che non esiste o non è facile da realizzare. In realtà essa ha molte facce e molti significati. Anche quando l’utopia ha preso le sembianze di Internet e dei mondi virtuali e liberi da essa prefigurati. Google, Facebook, Apple sembrano oggi un’utopia realizzata. In realtà sono solo una delle due rappresentazioni dicotomiche con cui si guarda all’utopia (Cyber-Utopia) di Internet . E non tutti sembrano condividerla. Anzi forse non bisogna farlo!
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Tabulario
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Internet è un sesto continente elaborato dal bisogno dell'uomo di superare le difficoltà
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È un sesto continente trasversale nel senso che ciascuno degli abitanti di questo nuovo mondo appartiene anche a uno degli altri cinque. Credo che ciascuno debba decidere in coscienza se vuole interagire o no con esso ma, una volta che ha dato una risposta positiva, bisogna sì che si muova con cautela ma sapendo anche che non è una minaccia ma un'enorme opportunità,.
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Religione e Tecnologia
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Internet va considerato come un vero e proprio spazio pubblico ( Marco Bastianelli )
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“In primo luogo, [...] ogni cosa che appare in pubblico può essere vista e udita da tutti e ha la più ampia pubblicità possibile. Per noi, ciò che appare - che è visto e sentito da altri come da noi stessi - costituisce la realtà […]. La presenza di altri, che vedono ciò che vediamo e odono ciò che udiamo, ci assicura della realtà del mondo e di noi stessi […] In secondo luogo, il termine “pubblico” significa il mondo stesso in quanto è comune a tutti e distinto dallo spazio che ognuno di noi vi occupa privatamente [...] La sfera pubblica, in quanto mondo comune, ci riunisce insieme e tuttavia ci impedisce, per così dire, di caderci addosso a vicenda” (H. Arendt, Vita Activa. La condizione umana, 1958, II.7).
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Filosofia e tecnologia
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L'algoritmo non va mai in vacanza
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Chi ha un blog, un portale o un sito lo sa! A fine luglio e per tutto il mese di agosto le visite calano, le frequentazioni online si rarefanno e persino le interazioni social diventano bonaccia (forse perché anche gli influencer sono in piscina!). Segno che il mondo online può ancora essere sostituito da quello reale e che ai viaggi virtuali molti continuino a preferire quelli a diretto contatto con la realtà. A non andare in vacanza sono gli algoritmi. Sempre pronti ad attivarsi, seguendo le persone in vacanza e a raccogliere dati utili per nuove opportunità, presenti e future.
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Tabulario
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L'assenza di autentico dialogo è problema centrale del nostro tempo ( Stefano Zampieri)
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Non c’è singola consulenza filosofica o laboratorio di pratica filosofica che non mi abbia imposto una riflessione, che non mi abbia posto delle domande teoriche alle quali era necessario dare risposta. Credo sia proprio specifico del lavoro filosofico il mettersi costantemente in questione. Il filosofo non è mai arrivato alla fine del suo percorso.
La filosofia è proprio un viaggio senza termine ultimo, o se vogliamo è proprio quella “analisi interminabile” di cui parlava Freud. Per usare una formula la guida del nostro lavoro non può che essere l’indicazione socratica del non sapere.
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Tecnologia e dialogo socratico
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L'era dell'ibridazione uomo macchina non solo è vicina, ma è già iniziata ( Claudio Gagliardini)
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La tecnologia potrà essere neutrale solamente quando si sarà liberata dagli interessi delle persone e delle loro aziende, che oggi esistono per produrre profitto e per aumentarlo, anno dopo anno. La nostra intelligenza, oltre ad essere limitata, è irreversibilmente influenzata da parametri che le macchine potranno decidere di non considerare o di ritenere marginali.
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Filosofia e tecnologia
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L’uomo è tecnico, protetico, artificiale fin dai tempi primitivi (Rossella Fabbrichesi)
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Dal Protagora platonico all’Orazione sulla dignità dell’uomo di Pico della Mirandola, l’uomo è definito come l’essere che non ha strumenti e dotazioni peculiari, ma ha natura indefinita e dunque può divenire quello che vuole, angelo o fiera. La sua natura è ‘naturalmente’ irrobustita con protesi e tecniche avventizie, è estranea, strumentale, dotata di arti (arti-ficiale) e astuzie per sopperire alle proprie deficienze strutturali.
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Filosofia e tecnologia
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La doppia faccia della tecnologia
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La tecnologia dà la possibilità di andare in nuovi territori e correre in più mondi. Può essere trasformata in una nuova religione e sembrarlo, perché è come un nuovo mezzo di comunicazione universale. Imparando a restare presenti a sé stessi e acquisendo consapevolezza dei comportamenti patologici in cui è possibile cadere, è possibile prestare maggior attenzione ai dettagli senza farsi travolgere.
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Psicologia e tecnologia
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La filosofia deve assumersi la responsabilità di far riflettere sulla tecnologia
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In un tempo come il nostro, infatti, diventa a mio avviso sempre più urgente un avvicinamento delle “masse” alle modalità di approccio filosofico al “reale”, incoraggiandone in tal senso una più profonda e compiuta interpretazione. In altre parole, il valore critico positivo della filosofia dovrebbe contagiare anche le persone che non sono filosofe di professione, ma che, come ogni essere umano, sono filosofe per natura.
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Religione e Tecnologia