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FAMIGLIA [1]
famìglia [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel sign. oggi più comune]. In senso ampio, comunità umana, in genere formata da persone legate fra loro da un rapporto di convivenza, di parentela, di affinità, che costituisce l’elemento fondamentale di ogni società, essendo essa finalizzata, nei suoi processi e nelle sue relazioni, alla perpetuazione della specie mediante la riproduzione. Sotto l’aspetto antropologico e sociologico, la famiglia si definisce come gruppo sociale caratterizzato dalla residenza comune, dalla cooperazione economica, e dalla riproduzione. Il termine famiglia può essere usato come sinonimo di casato, stirpe. In ambito scientifico, in zoologia ed in botanica, per indicare l'insieme di animali o di piante appartenenti a più generi simili.
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FELICITA' [1]
felicità [dal lat. felicĭtas -atis]. Lo stato d'animo di chi è felice. Parola di cristallo, si ha paura di perderla (romperla). Spesso vissuta e ripiegata sul benessere individuale. Secondo Levinas la felicità può essere intesa come cura, come essere per l'altro, legata a comportamenti di gratificazione e gratuità. Lo diceva già Aristotele, si può essere ricchi da soli ma per essere felici bisogna essere almeno in due.
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Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole
OLTREPASSARE CON UN LIBRO - L'autrice Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione mediata dal computer, in questo libro smonta le convinzioni linguistiche della comunità italiana, rintracciandone l’inclinazione irrimediabilmente maschilista. Lo fa a partire dalle sue esperienze personali, abitando le piattaforme tecnologiche e di lavoro con l’Accademia della Crusca. Con ironia la Gheno suggerisce di operare per una rideterminazione del femminile a partire dalle parole che lo contengono e lo raccontano e da un uso consapevole delle stesse.
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FIDUCIA [1]
Fiducia [dal lat. fiducia, da fidĕre «fidare, confidare»]. Per analogia: fede, confidanza, certezza, buonafede, attesa fiduciosa, speranza, ottimismo, credenza. Atteggiamento di apertura di credito verso gli altri o sè stessi. Nasce da valutazioni positive di fatti, circostanze, relazioni, avvenimenti che generano in chi la sperimenta un sentimento di sicurezza e tranquillità, Si ha fiducia in Dio, negli uomini, nella fraternità umana, nella scienza, nel progresso sociale, ecc. La fiducia si può anche togliere, perdere (essere sfiduciati), oppure ispirare, rendendo fiduciosi e facendo sentire sicuri. Infine la fiducia può essere carpita, rubata, tradita, ingannata o perduta.
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FIDUCIA [2]
fidùcia [dal lat. fiducia, da fidĕre «fidare, confidare»]. Relativo a affidabilità, serietà, credibilità, sincerità, amicizia. Per analogia fede, confidenza, sicurezza, certezza, buonafede, speranza (attesa fiduciosa). Descrive un atteggiamento rivolto a sè stessi e agli altri che evidenzia ottimismo, positività, valutazione positiva dei fatti, degli avvenimenti, delle persone, delle circostanze e delle relazioni. Atteggiamento hce genera un sentimento di sicurezza, tranquillità. La fiducia può essere salda, intera, piena (assoluta), incrollabile, incondizionata, cieca, illimitata, reciproca, ben riposta o malriposta, esagerata, stolta, ingiustificata, immotivata, poca, cauta. Bisogna avere fiducia nell'uscita dalla pandemia e ottimisti sul fat(t)o che prima o poi saremo vaccinati!
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FRAGILITA' [1]
fragilità [dal lat. fragilĭtas -atis]. Delicato, che si rompe facilmente, da maneggiare con cura. Facilità di rompersi al minimo urto, o ( fig. ) di cedere alla minima occasione. Fragile può essere il vetro, il cristallo, i nervi, psichica, la natura umana, la gloria, le nostre speranza, la volontà. La fragilità nel linguaggio medico e in quello della tecnologia dei materiali indica punti di rottura possibili, diminuita capacità resistenziale a traumi, esposizione a disastri naturali. incapacità a resistere alle alte temperature, bassa resilienza e invecchiamento.
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FUTURO
futuro [dal lat. futurus] – Che sarà o verrà in seguito; che, rispetto al presente, deve ancora avvenire. Il tempo che verrà o gli avvenimenti che in esso si succederanno: prevedere, indovinare, predire. In grammatica, tempo futuro, categoria del verbo che indica l’azione in quanto si deve svolgere nel futuro. Sotto l’aspetto morfologico, il futuro italiano proviene da una precedente forma perifrastica del latino volgare: darò da dare habeo; in varie lingue, invece, la perifrasi è ancora presente: così in tedesco, dove si ricorre all’ausiliare werden «divenire», o in inglese, dove si utilizza shall «dovere» e will «volere». (Treccani)
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GENITORIALITA'
GENITORIALITA’: Parola di recente coniazione, derivante da GENITORE, di provenienza latina, quale participio passato (genĭtor -oris, der. di genĭtus) del verbo gignere, col significato di generare, quindi produrre, realizzare, creare. Generare, far sorgere cosa? In questo caso La Vita.
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GENTILEZZA [1]
GENTILEZZA [dal latino gentile “appartenente a una famiglia” poi “nobile”, der. da gens, gentis “famiglia, schiatta”]. Per analogia cortesia, carineria, garbatezza (garbo e grazia), delicatezza, riguardo, finezza, premura, tatto, attenzione, cura. Anche buona educazione, buone maniere, nuona grazia, bei modi, compitezza, creanza, urbanità e civiltà, correttezza, fair play, cordialità, affabilità, cavalleria, squisitezza, galanteria, disponibilità. Alla base di buone relazioni, strumento potente per costruirle, alimentarle e rafforzarle nel tempo.
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GRATITUDINE [1]
gratitùdine [dal lat. tardo gratitudo -dĭnis, der. di gratus «grato, riconoscente»]. Sentimento o disposizione d'animo che comporta affetto verso chi ci ha fatto del bene, una affettuosa riconoscenza per un beneficio o un favore ricevuto e di sincera completa disponibilità a contraccambiarlo. La gratitudine può essere eterna, immortale, perpetua, perenne, inestinguibile, viva, autentica, sincera, ingenua, disarmante.
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