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Lo smartphone è misura di tutte le cose
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Il testo del titolo fa riferimento alla massima che ha reso famoso il filosofo sofista Protagora secondo il quale “l'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono". Il filosofo guardava all’uomo inteso come individuo e sottolineava la relatività della verità perché ognuno vede le cose alla sua maniera e in modo diverso.
Negando l’esistenza di una verità assoluta (per ciascuno è vero ciò che gli appare), Protagora ha anticipato la postmodernità nella quale tutto è interpretazione. Oggi a essere misura di tutte le cose aspira la tecnologia, in particolare con i suoi gadget tecnologici Mobile e le loro applicazioni. Lo smartphone in particolare sembra essere diventato strumento di verità e di interpretazione del mondo. L'uso che ne facciamo determina ciò che vediamo, ciò che ci piace, ciò in cui crediamo, come ci relazioniamo agli altri e quello che facciamo. Siamo sempre più il nostro smartphone!
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Tabulario
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Logos e techne per una riflessione critica sulla tecnologia
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Seconda lezione introduttiva del Concorso "Romanae Disputationes" con la lezione “Logos e techne. Il cammino dell’uomo” di Carmine Di Martino, della Università degli Studi di Milano.
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Filosofia e tecnologia
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MA COS’E’ QUESTA CRISI! 🍒🍒
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La crisi attuale è causa di effetti dolorosissimi ma anche effetto di una decomposizione in atto da tempo, tutta occidentale, di modelli sistemici, istituzionali, economici, sociali ed etici. Altre civiltà non ne sono escluse, la mega-crisi in atto è globale, travalica confini nazionali e aree geopolitiche. Per questo siamo tutti un po’ spaesati per non riuscire a prendere i ritmi di una società in crisi e intimoriti perché il motore della crescita sembra ingolfato. Per questo parliamo d’altro.
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TECNOCONSAPEVOLEZZA
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Macchine per pensare
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BIBLIOTECA TECNOLOGICA - L’uomo si trova a convivere con macchine – dette computer – delle quali pochissimo sappiamo: macchine che interferiscono in ogni ambito e in ogni situazione della vita umana. Macchine affidate a tecnici, quasi sacerdoti del culto, chiusi in un loro sapere specialistico. L’autore mostra, attraverso storie esemplari, esplorando il pensiero dei filosofi, Böhme, Spinoza, Freud, Wittgenstein, Heidegger, Rorty, Cartesio, Leibniz, Russel e Frege, come questa macchina costruita per sostituire l’uomo, possa essere al contrario ‘amica dell’uomo’, in grado di potenziarne il pensiero. Un testo di Francesco Varanini, il primo volume di quattro che andranno a comporre un Trattato di informatica umanistica -
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Tecnobibliografia
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Da leggere - Must read
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Né ottimisti né pessimisti, ma consapevoli, disincantati e ironici nei confronti della realtà! ( Eleonora de Conciliis )
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L'attualità e il suo presente sono oggi caratterizzati da due movimenti contrastanti: da un lato, noi ci stiamo trasformando velocemente, dal punto di vista socio-culturalmente evolutivo, proprio grazie ai nuovi dispositivi iper-tecnologici in cui viviamo e di cui siamo il prodotto; d’altra parte, e sempre in senso evolutivo, e psico-sociale, noi ci stiamo adattando ad essi, ne stiamo assecondando la pervasività per sopravvivere meglio.
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Filosofia e tecnologia
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Necessaria una consapevolezza dei passaggi matematici e algoritmici della tecnologia (Scelzi Raffaella )
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La tecnologia è strutturata e governata troppo liberamente, mancano i riferimenti di governance a livello internazionale e questo è e sarà secondo me il vero ed unico problema su cui dibatteremo attivamente nei prossimi anni.
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Filosofia e tecnologia
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Necessario integrare pensiero scientifico e umanistico (Gerardo Ricciardi)
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Fin dall’inizio della relazione uomo-macchina, l’uomo ha dovuto vivere nuovi problemi, ma in questa era tecnologica la “macchina”, nella sua versione digitale, è dotata di una “volontà di potenza” molto forte, in relazione all’impatto che ha sulla vita umana, in dimensioni fondamentali, come quelli legati agli spazi e ai tempi di vita e di lavoro oppure alla interazione uomo-dispositivo nella sua componente psicologico-emotiva. Pertanto è abbastanza evidente che l’umanità deve porsi il problema del controllo della tecnologia, del suo uso, sia in termini comunitari sia in termini personali.
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Filosofia e tecnologia
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Nell'era tecnologica dobbiamo focalizzarci sull'etica (Nausica Manzi)
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Dal mio punto di vista, la tecnologia quindi è il velo di Iside, perché si pone come un mezzo da un lato utile alla vita umana, sostegno, aiuto (si pensi alle intelligenze artificiali o agli odierni sistemi informatici che permettono di svolgere più lavori contemporaneamente, videochiamate e possibilità di connettersi con chiunque nello stesso momento in tutto il mondo), dall’altro, come arcano oscuro, come mistero tremendo che fa paura. Tale velo che è la tecnologia si pone quindi come un elemento terzo, che è sia tremendum che fascinans, due termini questi su cui concentro l’attenzione nel primo capitolo del mio saggio “Custode di esistenza”.
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Filosofia e tecnologia
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Nessun singolo individuo è in grado di controllare un dispositivo tecnologico ( Nicola Giusto)
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Pensare la tecnologia è possibile solamente a partire da una posizione svantaggiata. La tecnologia, sviluppata dall’uomo per allontanare il panico vissuto nell’oscurità della notte, il pericolo degli animali selvaggi e la violenza della natura, è a sua volta opaca, a volte incomprensibile, aliena al proprio creatore e instaura un secondo ordine, questa volta artificiale, di panico.
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Filosofia e tecnologia
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Non siamo più in grado di sopportare la solitudine e l’attesa
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Ritengo che un punto fondamentale nel comprendere gli effetti della tecnologia sull’essere umano è che stiamo scegliendo di creare un mondo in cui la tecnologia ci semplifica la vita enormemente, offrendoci soluzioni veloci e accurate sempre. Questo ci evita la frustrazione che invece è un elemento del processo di apprendimento. Quindi credo che stiamo rischiando di trasformare la tecnologia in una nuova religione perchè ci risolve un sacco di problemi, dimenticandoci però che in questo modo rischiamo di perdere la nostra capacità di risolvere i problemi che la vita ci pone davanti.
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Psicologia e tecnologia