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🌗🌘🌑🌒 -8 e poi tutto sarà come prima, forse no!
Secondo Natalia Aspesi tutto tornerà come prima, ma con più cattiveria. E la colpa non sarà del coronavirus. E’ ciò che non vorrei pensare ma che mi ritrovo a fare. Il motivo è che non vivo l’emergenza Covid-19 come una guerra o un cigno nero ma come una manifestazione di una crisi più ampia nella quale ci troviamo da molto tempo. Una crisi che ipocritamente neghiamo e conformisticamente raccontiamo, alimentando false verità e narrazioni ma soprattutto giustificando la nostra inazione e pigrizia.
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🌗🌘🌑🌒 Babele Coronavirus
Tutti in attesa della fase due del contagio, stanchi di stare in casa e di attendere non ci resta che riflettere sulla confusione nella comunicazione, su come si è trattati come cittadini e persone e su cosa succederà quando la pandemia si sarà ridotta a semplice epidemia o influenza. Il rischio è che all'Italia tutta rimanga pur sempre la febbre alta...e gli italiani dovranno ricorrere a nuovi e più potenti respiratori!
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🙈🙈🙊 Collasso
Questa riflessione nasce dall’osservare quanti in questi giorni stanno dando il meglio di sé per superare la crisi in atto. Dentro Linkedin molti lo stanno facendo cercando di proporre in modo creativo e propositivo sé stessi, prodotti e servizi, marchi, ecc. con altri mezzi e strumenti. Alcuni, forse impropriamente ma giustamente, usano la piattaforma per condividere la loro visione politica della situazione italiana o la loro visione del mondo. Per agire dentro questa crisi servono entrambi gli approcci. Non si esce dalla crisi in modo semplicemente economicista ma anche strategico, con scelte radicali, capaci di cambiare paradigmi e dare forma a nuovi modelli e visioni.
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Il conto da pagare e chi lo pagherà
In un'intervista a Huffpost, la scrittrice e attivista no-global Naomi Klein, sostiene che l'austerità che seguirà il tempo del Coronavirus presenetrà un conto salato da pagare. Un conto che all'autrice ricorda quanto avvenuto nel 2008 quando a pagare di più fu la gente comune. Il tanto tempo a disposizione dovrebbe servire a prepararsi alla mobilitazione con in testa l'idea che un altro mondo e un altro modello economico siano possibili.
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👩‍🚒️👩‍🚒️ Preferiamo non vedere
Un fantasma si aggira per il mondo, la crisi, anzi la fame.
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Stiamo vivendo una situazione-limite
Chiusi in casa molti hanno spento lo schermo del televisore per non farsi sommergere dalla tristezza che i freddi numeri dei rituali giornalieri sono in grado di generare. In tanti si sono rivolti al piccolo schermo del loro dispositivo mobile per sentirsi vivi attraverso relazioni, condivisioni, abbracci e chiacchiere virtuali. Altri, seppure con difficoltà, hanno ritrovato il piacere della lettura, riscoprendo libri già letti o seguendo i consigli di altri. Tutti hanno la possibilità di dedicare parte del tempo libero (forse meglio definirlo prigioniero) a disposizione per riflettere su sé stessi, sugli altri, sul mondo e sulla realtà.
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Non siamo in guerra
Segnaliamo un articolo di Annamaria Testa pubblicato su Internazionale.it. Insiste sulla necessità di smettere di raccontare in giro che la crisi del Coronavirus sia una guerra. In tempi difficili, sarebbe meglio se tutti si sforzassimo a usare parole esatte e di chiamare le cose con il loro nome.
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👩‍🚒️👩‍🚒️ Che cos'è questa crisi?
Tutti dobbiamo riflettere sulla parola crisi.
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10, 100, 1000 Joker infelici
Chi non ha ancora visto Joker, un film capolavoro da non perdere, dovrebbe andare a vederlo. Quando abbandona il modello Marvel /Disney, Hollywood può ancora sorprendere e meravigliare. Joker non è un film sulla malattia mentale. Non è neppure buonista o moraleggiante. E' irriverente, politico, sociale, provocatorio, politicamente scorretto e altamente metaforico. Parla molto dell’America di Trump ma anche delle nostre società occidentali, nelle quali trionfano passioni tristi, teorie complottarde e sentimenti di odio diffusi. Società perse e disperate alla ricerca di un’anima e dei valori perduti, incapaci di superare la crisi economica oltre che psichica ed esistenziale nella quale sono precipitate.
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2015: crisi senza fine e vie di uscita. Felice Anno Nuovo a tutti!
Si chiude un anno e ne comincia un altro, entrambi in continuità tra di loro perchè uniti dalla crisi senza fine che sta caratterizzando questo scorcio d'epoca della modernità liquida e dell'eterno presente. L'una e l'altro hanno assunto la forma di una gabbia di acciaio nella quale tutto scorre nella sua eterna immutabilità e prevedibilità. L'unica ad accelerare realmente è la tecnologia! L'unica forse ancora capace di riservarci sorprese vere, nel corso del nuovo anno che arriverà!
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