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Il futuro tecnologico raccontato e temuto
Pochi dubitano ormai che i gadget tecnologici che utilizziamo siano privi di effetti sulla nostra vita personale e sociale. Gli interrogativi riguardano la profondità di questi effetti e come reagire a essi in modo da uscirne senza eccessivi danni. Le realtà tecnologiche prossime venture raccontate dai media sono lontane dall'essere luminose e senza problemi perchè incapaci di esorcizzare le paure e i timori di futuri fatti di Realtà Virtuali, di ossessioni compulsive da Like e da posti di lavoro persi per colpa di macchine sempre più intelligenti.
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Rivoluzione tecnologica ed elezioni americane
A sottolineare quanto il voto americano sia stato 'disruptive' non ci sono solo le reazioni delle università americane che con i loro studenti e professori stanno manifestano senso di smarrimento e depressione ma anche immediate reazioni. Ampia è anche la discussione dentro il mondo tecnologico. I media stanno riportando le reazioni dei protagonisti della Silicon Valley e la lettura dei segnali lanciati indica che la tecnologia è parte in causa di quanto è successo. Dopo avere prodotto un'innovazione dirompente nell'economia e nel mondo del lavoro, ora è parte in causa di quella politica.
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Se i robot si prenderanno posti di lavoro non rimane che regalare soldi a tutti
Per alcuni siamo prossimi all’avvento del post-capitalismo, per altri saremo testimoni di grandi cambiamenti destinati a plasmare scenari di cui oggi non siamo neppure in grado di prevedere, per altri ancora il primo e i secondi sono sempre più determinati dalla tecnologia e dai suoi effetti. Se le macchine sono destinate a prendere il potere e a sostituirsi agli esseri umani nei loro posti di lavoro, una soluzione potrebbe essere quella di regalare a tutti del denaro, anche in assenza di prestazione di lavoro. Alcuni ci stanno già pensando!
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Nuove professioni rese possibili dall’evoluzione delle tecnologie
I lavori di domani sono quelli che nasceranno e sperimenteranno una crescita rapida come conseguenza di nuove tendenze emergenti, nuovi sviluppi industriali e nuove rivoluzioni tecnologiche. Le nuove professioni, per il momento ancora sconosciute, potrebbero trovare spazio in una miriade di mercati merceologici, alcune in forma transitoria e temporanea, altre in forma stabile e continuativa. I mercati finanziari, della salute, dell’assistenza agli anziani, dell’educazione, dellpambiente daranno forma a nuove opportunità lavorative ma le occasioni migliori deriveranno dalla rivoluzione tecnologica in atto. Sempre che si sappia trarne vantaggio!
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Mi chiamo Nadine e sono molto umano…ide!
Le loro origini vengono fatte risalire al mitico Dedalo e al medioevo ma i primi automi risalgono al seicento e sono opera di artisti che già allora presagivano il passaggio delle loro creazioni a età adulte e mature come quelle di oggi con macchine intelligenti, robot, umanoidi e cyborg vari. Gli automi hanno ispirato da sempre la creatività e la scienza, artigiani e filosofi e hanno soddisfatto il desiderio umano di imitare la vita con la creazione di macchine intelligenti e con un’anima. Oggi i robot rubano i posti di lavoro di molti umani e si preparano a continuare a farlo.
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Al posto tuo. Così web e robot ci stanno rubando il lavoro
LIBRI DI TECNOLOGIA - Un libro di Riccardo Stagliano che parla di quanto sia diversa la rivoluzione tecnologica attuale rispeto a quella passata. Oggi, è la tesi di questo libro le macchine, dopo aver sostituito i colletti blu, i lavori di fatica che generalmente (crisi permettendo) non rimpiangiamo, rimpiazzano anche i colletti bianchi, i mestieri intellettuali che volentieri terremmo per noi. Ieri erano in grado solo di fare le braccia, oggi anche il cervello. Così se si perde il lavoro in manifattura si può scoprire con orrore che anche nei servizi non c'è più posto perché, dicono, un algoritmo risponde alle chiamate più e meglio di una centralinista in carne e ossa. Neppure il fatto di appartenere alle vecchie élite delle professioni cognitive mette più veramente al riparo.
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Robot e intelligenza artificiale: le macchine impegnate a rubare posti di lavoro
La discussione, tra coloro che vedono nelle macchine intelligenti un pericolo reale per molti posti di lavoro attuali e coloro che al contrario vedono nella tecnologia una grande opportunità, è sempre più accesa e dialetticamente aperta. Un nuovo contributo alla discussione è stato offerto da un rapporto di quasi 200 pagine diffuso durante un recente incontro del World Economic Forum.
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La sparizione del lavoro per gli umani apre infinite opportunità ai robot!
Chi sostiene che la sparizione del lavoro sia colpa della tecnologia direbbe una cosa non vera e non facilmente verificabile. Facile però fare analogie con il passato e con situazioni di grandi cambiamenti come quello attuale e che hanno portato al ridimensionamento di una specie o di una tecnologia e all’emergere di altre. Le analogie più facili da comprendere c'è quella tra il cavallo e la macchina o tra il lavoratore tessile e le macchine tessili della rivoluzione industriale che hanno cambiato il panorama manifatturiero, quello economico e sociale ma soprattutto individuale di molti lavoratori e proletari. In bene e in male!
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Rise of the Robots: Technology and the Threat of a Jobless
BIBLIOTECA TECNOLOGICA - Secondo l'autore negi Stati Uniti il 50% dei posti di lavoro è destinato a essere sostituito da macchine intelligenti e dall'automazione, il 25% eliminato dalla globalizzazione e dalla pratica dell'offshoring. Pur vivendo con entusiasmo la rivoluzione tecnologica della Silicon Valley, Martin Ford, mette in guardia sull'impatto che l'automazione avrà sul futuro del lavoro umano. Inutili falsi ottimismi, le nuove tecnologia raccontano già oggi quello che avverrà. Pochi saranno i sopravvissuti e moltitudini le potenziali vittime. Il testo richiama quello di Rifkin (The end of Work) scritto due decenni fa. L'autore non si lascia sopraffarre dal pessimismo ma propone alcune soluzioni psossibili, come ad esempio un reddito minimo (10000 dollari all'anno) di cittadinanza per le vittime dell'automazione.
Si trova in Tecnobibliografia / In lingua inglese